Daila-Carigador stop alla devastazione

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Daila-Carigador stop alla devastazione

CITTANOVA | L’Iniziativa civica di Daila e l’associazione “Moj lipi Karigador”, con il sostegno dell’associazione ambientalista “Istria verde”, hanno lanciato un appello per prevenire la devastazione e la cementificazione della baia incontaminata di Daila-Carigador, cosa che avverrebbe inevitabilmente con la costruzione di due porticcioli a soli 300 metri di distanza l’uno dall’altro.

Il problema principale riguarda la portata degli interventi per la costruzione dei porti, dei quali uno nella zona che appartiene al Comune di Verteneglio, con 200 posti barca e l’altro, sul territorio della Città di Cittanova, con 63 ormeggi. Entrambi i progetti sono stati elaborati dalla Port Authority di Umago-Cittanova, anche se questa – lamentano dall’iniziativa civica – li ha presentati separatamente nei procedimenti per l’ottenimento dei permessi.
In questo modo è stato evitato l’obbligo di stimare l’impatto cumulativo di entrambi i progetti nella baia. Si tratta di interventi che non soddisfano le esigenze dei cittadini, perché Daila necessita di soli 25 ormeggi, mentre Carigador di un massimo di 40 posti barca, che si potrebbero ottenere con la sistemazione del molo e del porto esistenti. A pochi chilometri di distanza ci sono, inoltre, i porti di Umago e Cittanova e una nuova darsena è prevista anche nella zona di Antenal.
All’iniziativa civica ritengono che l’intero processo di pianificazione sia stato poco trasparente e che sia stato imposto. Gli abitanti hanno firmato una petizione per fermare la devastazione, facendo notare le gravi irregolarità legali legate alla documentazione, i conflitti di interesse ed esprimendo sospetto nella solvibilità del concessionario, ossia alla sua capacita di fare fronte agli impegni finanziari assunti. Per tutti questi motivi, anche il presidente della Regione istriana, Valter Flego, alla seduta dell’Assemblea regionale del settembre scorso aveva definito non valido l’accordo di concessione del marina di Carigador. I cittadini avevano successivamente avviato un contenzioso amministrativo per annullare la concessione.
A Daila – comunicano dall’iniziativa civica –, d’altro canto, è stato istituito un comitato incaricato della realizzazione delle decisioni legate al progetto dei due porti, costituito da cittadini in conflitto d’interessi che traggono benefici diretti dalla costruzione, ignorando la volontà di 256 abitanti che hanno presentato le loro osservazioni mediante canali ufficiali.
La costruzione dei due porti andrebbe a devastare irreversibilmente l’area culturale ed ecologicamente protetta della baia. Anche la principale attività economica di questi luoghi turistici, il cui principale vantaggio è costituito da un mare pulito e dalla costa naturale, sarebbe messa a repentaglio, così come la qualità e gli standard di vita degli abitanti, che chiedono la tutela della natura, delle spiagge, dei sentieri e del mare, rifiutando porti turistici, cantieri per la manutenzione delle imbarcazioni, gru, cemento, rumore e traffico.
I cittadini intanto annunciano una serie di nuove azioni e proteste e prenderanno ulteriori provvedimenti legali per prevenire la devastazione della loro baia.

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