Chiostro di San Michele di Leme: conclusa la prima fase d’intervento

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Chiostro di San Michele di Leme: conclusa la prima fase d’intervento

ORSERA | Si prospetta una nuova vita per il chiostro di San Michele di Leme, monastero da lungo tempo abbandonato e in degrado. Dell’intero complesso abbaziale rimangono oggi soltanto le due strutture ecclesiastiche. La chiesa di Santa Maria, con abside a volta a botte, presenta al suo interno resti di affreschi con rappresentazioni figurative e iscrizioni. Accanto ad essa sorge l’imponente chiesa conventuale di San Michele, di stile romanico, con abside a semicerchio, nella quale sono custoditi gli affreschi realizzati nello stesso periodo da un ignoto maestro benedettino. Fra i resti del convento si riconoscono parti di mura e del chiostro, e una gola di cisterna romanica.

Spulciando fra le fonti storiche, si apprende che il monastero fu fondato intorno all’anno 1000 per opera di San Romualdo, al cui ordine allora apparteneva, e sottoposto all’abbazia di Murano, alla quale era stato donato dal vescovo parentino Engelmaro. Il monastero era circondato da una vasta tenuta, ampliata in seguito a successive donazioni. Nel XVII secolo la tenuta divenne feudo, acquistato nel 1772 dai Coletti di Conegliano, residenti a Parenzo. Nella seconda metà del XIX secolo, dopo l’abolizione dei feudi, venne inclusa nel demanio asburgico.
Nei giorni scorsi è terminata la prima fase del restauro del Chiostro di San Michele. Il complesso intervento di recupero è stato coordinato dal Comune di Orsera, in collaborazione con l’Istituto polese per la conservazione dei beni culturali. A sostegno di tale iniziativa, il Comune e l’Ente turistico orserese hanno stanziato 980.000 kune, a cui si sono aggiunte le 900.000 assegnate dal Ministero della Cultura e le 180mila dalla Regione. Il denaro è stato speso per le indagini archeologiche, l’elaborazione della documentazione progettuale e l’intervento. Per la stesura della documentazione progettuale sono state spese 572.000 kune, altrettante per le operazioni di restauro degli affreschi, mentre le indagini archeologiche e i lavori edili hanno richiesto 1.253.000 kune.
Il rinnovo del complesso, comprensibile pure del castello appartenuto ai nobili Coletti, è iniziato nel 2013, con i lavori di pulitura e la messa a punto della cinta muraria. Sono seguiti gli interventi al tetto della chiesa di San Michele, custode di un ciclo d’affreschi dell’XI secolo. All’epoca sono state realizzate anche le proiezioni geodetiche e lo sfondo conservativo per tutta la struttura. Nel 2015 l’Istituto nazionale di restauro ha condotto una serie d’indagini archeologiche, necessarie all’elaborazione del progetto d’intervento. Contemporaneamente, il Comune ha provveduto all’elaborazione del progetto ideale per il rinnovo del complesso. Nel 2016 sono stati restaurati gli affreschi di entrambe le chiese, a cura della “Ars restauro” s.r.l. di Sinj. È seguito quindi il sanamento dell’intonaco.
La seconda fase d’intervento verrà a costare, così almeno stando alle previsioni, 30.500.000 kune, per la qual cosa il Comune orserese candiderà il progetto anche ai Fondi europei. L’intervento prevede la realizzazione di spazi di ristoro e alloggio, sale-conferenze e laboratori, spazi per manifestazioni pubbliche e culturali. Tutto ciò al fine di conservare, rinnovare e rivitalizzare questo prezioso patrimonio culturale.

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