Cantiere 3. maj, «una decisione giunta con colpevole ritardo»

0
Cantiere 3. maj, «una decisione giunta con colpevole ritardo»

FIUME | Il 31 dicembre si è svolta l’Assemblea straordinaria degli azionisti del cantiere navale 3. maj, nel corso della quale sono state approvate le modifiche allo Statuto, grazie alle quali è stata reintrodotta la possibilità che la Direzione sia composta da più membri, fino a un massimo di cinque.

Dopo la sessione, il presidente del Comitato sindacale per la sopravvivenza del 3.maj, Juraj Šoljić, ha asserito che questa decisione è giunta con un anno di ritardo. “La responsabilità risiede nella Direzione dell’Uljanik, che non ha fatto il possibile per evitare il 3. maj non venisse a ritrovarsi in una situazione in cui spetta al Tribunale commerciale decidere del suo fallimento”, ha constatato il sindacalista, aggiungendo che già 500 dipendenti se ne sono andati dal cantiere navale fiumano. In quest’ambito Šoljić ha manifestato il timore che anche altri lavoratori possano decidere di seguire le loro orme. Per tale motivo ha lanciato un appello ai potenziali investitori e partner affinché presentino le proprie offerte, per interrompere l’agonia dello stabilimento navalmeccanico e portare a termine le navi in via di costruzione.
Anche per il sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, la decisione dell’Assemblea è giunta con un anno di ritardo. “Per la centesima volta abbiamo sentito dire dalla Direzione dell’Uljanik che sta facendo il possibile per risolvere i problemi del 3. maj. Ma vediamo che per questo motivo è in fase d’avvio il procedimento fallimentare. Secondo me, si tratta di una situazione strana e innaturale”. Il sindaco ha poi sottolineato che “il 3. maj aveva portato a termine il proprio programma di ristrutturazione ed era diventato parte del Gruppo Uljanik con un considerevole conto in banca. Oggi si trova sull’orlo del fallimento. Mentre il proprietario dello stabilimento fiumano è in difficoltà, ma non in procinto di finire in fallimento”. Vojko mObersnel ha perciò concluso che “tutto ciò che è accaduto nell’ultimo anno è senza dubbio responsabilità delle Direzioni del 3. maj e dell’Uljanik, dalle quali nel prossimo mese o due si attende che trovino una soluzione per evitare il fallimento del 3.maj”.
Per quanto concerne il direttore dello stabilimento navalmeccanico di Fiume, Maksimilijan Percan, il sindaco Obersnel ha ribadito che “per la centesima volta il presidente della Direzione del 3. maj e il membro della direzione dell’Uljanik non hanno fatto altro che ripetere che la dirigenza si sta impegnando al massimo per superare la difficile situazione in cui versa il Gruppo polese”.

La parola al Tribunale commerciale

Il Tribunale commerciale di Fiume, lo ricordiamo, ha ricevuto venerdì dalla FINA la richiesta di avvio del procedimento fallimentare del 3. maj, in quanto il cantiere da oltre 120 giorni si ritrova con i conti bancari bloccati, a causa di un debito complessivo di 72,11 milioni di kune. Per il momento il Tribunale non ha ancora avviato l’iter per la liquidazione dell’impresa.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display