Carnevale. Il Covid si porta via l’allegria

Cancellato uno degli eventi più attesi dell’anno, che coinvolge grandi e piccoli

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Carnevale. Il Covid si porta via l’allegria

Poteva essere un toccasana per il corpo e per la mente, ma le restrizioni anti-Covid hanno fatto saltare anche il Carnevale. Tra le feste popolari sicuramente è la più bella e amata dagli umaghesi, molto legati alla tradizione. Abitualmente alle sfilate partecipano decine di carri allegorici, che attraversano le vie della città, con il doppio finale a Petrovia e Morno. Ma quest’anno è tutto saltato.

 

“La decisione del Comando regionale della Protezione civile era quasi scontata e per questo non ci ha sorpreso – dice Iva Jakac, dell’agenzia Festum di Umago – ma comunque avevamo già predisposto un piano nel caso l’emergenza fosse rientrata: la sfilata dei gruppi mascherati dei bambini degli asili e dei carri allegorici doveva tenersi il 13 febbraio, mentre il gran finale

con la messa al rogo di Messer Carnevale a Petrovia e a Morno era previsto il 20 febbraio”.
Dopo un anno di lockdown più o meno rigoroso il Carnevale poteva portare a tutti un po’ d’allegria. Ridere, non è certo una novità, fa bene al cuore e alla salute. Ora tutto questo manca; la gente è triste, sorride poco, quasi non esce di casa.

Tradizione scacciapensieri
Ripensando al Carnevale di Umago, oltre alle sfilate in centro città con la partecipazione di oltre mille maschere e gruppi provenienti anche dai Comuni vicini e dalle varie Comunità degli Italiani del territorio, c’erano i balli in maschera per grandi e piccoli con tanta musica. E la festa alle volte durava fino all’alba.
“Alcuni gruppi, come quello di Morno – racconta Arden Sirotić, maestro del Carnevale di quella zona – erano soliti visitare i villaggi dell’Umaghese, portando tanta allegria e ricevendo in cambio soprattutto uova e salsicce. Tutto poi finiva con una bella frittata e una ‘schioppettata’ al fantoccio di Carnevale. Noi avevamo infatti la tradizione di tirare un colpo di fucile (da caccia) al fantoccio di Carnevale – spiega Sirotić –, ma poi la Polizia ce lo ha vietato, per cui anche qui Messer Carnevale viene bruciato al rogo, del quale quest’anno non se ne farà ovviamente nulla. Ci rimane il ricordo di un evento che coinvolgeva tutti, grandi e piccoli e che a Morno s’ispirava ai fiori, per un Carnevale fiorito, allegro, legato a una lunghissima tradizione popolare. Un vero e proprio scacciapensieri e un buon auspicio per la primavera. Si sa che da queste parti le credenze popolari erano sempre tante, per cui il Carnevale non era soltanto un evento di divertimento e di satire mordaci; nel tempo ha avuto risvolti diversi, legati forse alle carestie, alle pestilenze o chissà quali ‘strigarie’, alle quali ancora molti credono”.

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