Le storie di Castua e dintorni raccolte in una crestomazia

Il libro di Dragica Stanić, pubblicato dall’associazione «Čakavski senjali», riporta racconti risalenti al XVII secolo

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Le storie di Castua e dintorni raccolte in una crestomazia

In tempi antichi, quando non esistevano telefoni, computer, ma nemmeno la stampa e la maggior parte della popolazione non era alfabetizzata, la trasmissione orale era l’unico modo per conservare nella memoria popolare storie, aneddoti, racconti di vicende realmente vissute o immaginarie. Tali brani ovviamente venivano trasmessi usando il dialetto del luogo, l’unica lingua parlata dalla popolazione illetterata dei piccoli paesi e l’unica che si conoscesse.

Al giorno d’oggi, purtroppo, i dialetti sono lingue in via d’estinzione e con la scomparsa della parlata dialettale si rischia di perdere pure un prezioso patrimonio letterario orale, che non può essere trasmesso in lingua standard perché il suo valore intrinseco sta proprio nel modo e nella lingua usati nella stesura.
Una raccolta che dura da anni
L’insegnante di scuola elementare, ora pensionata, Dragica Stanić, ha lavorato per quattro decenni alla coordinazione di gruppi letterari in dialetto ciacavo di Castua e si è occupata pure del gruppo scenico della scuola locale, raccogliendo tantissimo materiale orale da professionisti, amici e conoscenti e portandolo spesso sulla scena.

Per non rischiare di perdere questo lascito culturale l’associazione “Čakavski senjali” l’ha invitata a codificare i racconti, a metterli su carta nell’edizione “Štorije z Kastafšćini i okole” (Storie di Castua e dintorni), un libro prezioso, ma anche divertente, che vuole avvicinare la lingua e la cultura popolare di Castua a tutti gli interessati, agli abitanti della città, ai ragazzi delle scuole e ai visitatori provenienti dall’estero o dalle altre località croate.

“Mi dispiace di non aver potuto presentare questo volume davanti a tutti gli abitanti di Castua – ha esordito l’autrice, Dragica Stanić -, ma anche se dobbiamo mantenere le distanze, invito tutti gli interessati a prelevare una copia del libro e leggerlo con piacere. L’editore, ossia l’associazione ‘Čakavski senjali’ è stato fondato nel 2016 e questo è il terzo progetto che portiamo a termine. Nel libro potrete trovare racconti che risalgono al XVII secolo e che sono stati codificati dallo storico Johann Weikhard von Valvasor, ma anche tanti racconti del secolo scorso. Abbiamo fatto una cernita del materiale migliore, me tutti i brani che sono stati scartati per motivi di spazio, verranno raccolti in un altro volume che è in fase di preparazione”, ha spiegato.

Investimenti nella cultura
Ai presenti si è rivolto pure il sindaco della Città di Castua, Matej Mostarac, che ha ammesso con una nota di rammarico, di non parlare bene il dialetto, in quanto si tratta di una lingua un po’ ostica se non viene imparata in tenera età. La Città di Castua, però, è sempre pronta a sostenere iniziative di questo tipo e a tutelare in tutti i modi possibili, la cultura secolare della città. Un ringraziamento particolare è andato a tutti i volontari che lavorano senza sosta per lasciare alle future generazioni un prodotto non soltanto di valore, ma anche estremamente interessante e divertente da leggere. Mostarac ha ricordato pure che in seno al progetto Fiume CEC 2020, di cui Castua fa parte di uno dei 27 Vicinati, è stato effettuato un sondaggio tra gli alunni della locale scuola elementare e circa un quinto ha dichiarato che il dialetto ciacavo di Castua è la sua lingua madre. Più del 50 p.c. dei ragazzi ha sostenuto di voler studiare il ciacavo a scuola. Questi risultati promettenti sono uno sprone in più per tutte quelle persone che si stanno dedicando alla trasmissione della lingua e della cultura della zona.

Dragica Stanić con il libro

Una guida che rivela lo spirito della città
A prendere la parola è stato quindi il curatore del libro nonché storico della cultura, Goran Moravček, il quale ha spiegato che nei nove capitoli del libro è racchiusa l’anima di Castua.

“In questa crestomazia – ha esordito Moravček – si trovano delle informazioni che non potete trovare negli altri volumi. Per molti anni ho lavorato come guida turistica e credo che alcuni di questi testi si possano usare per fini educativi, per far capire ai turisti o ai ragazzi come ragionava e comunicava la gente nel passato. A volte vengono menzionate parole che non sono più in uso, ma un comodo glossario alla fine di ogni racconto permette anche al lettore inesperto di comprendere il significato del testo”.
A raccontare la propria esperienza, nonché l’obolo dato sono state pure la lettrice Ivana Eterović, il recensore, Cecilija Jurčić Katunar e la collaboratrice Cvjetana Miletić.

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