«Zametski koren»: una società che vale cento

Conosciamo l’attività della SAC di Zamet, insignita quest’anno della Targa d’oro della Città di Fiume per il centenario di vita e l’ininterrotta cura del patrimonio amatoriale

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«Zametski koren»: una società che vale cento
L’Orchestra a plettro “Zametski koren” oggi. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Su decisione del Consiglio cittadino, la Targa d’oro della Città di Fiume è stata assegnata quest’anno alla Società artistico-culturale “Zametski koren” per il centenario d’ininterrotta attività volta alla promozione del patrimonio culturale e artistico in ambito amatoriale. Oggigiorno la società conta una novantina di soci, tutti votati alla salvaguardia del patrimonio artistico-culturale del territorio d’origine. Una società che vive l’arte musicale e che con l’Orchestra a plettro è motivo di vanto degli abitanti dei rioni di Zamet e Zamet superiore, come del resto del capoluogo quarnerino.

La data di fondazione, 17 settembre 1922, è segnata sulla prima foto che ritrae la compagine, scattata, si presuppone, subito dopo la seduta costitutiva della Società. “L’attività musicale era presente molto prima – ci racconta la vicepresidente Vedrana Kutnjak Solomun –. Spesso nei cortili delle case nei nostri due rioni si organizzavano vere e proprie feste con concerti dal vivo. Da qui l’idea di formare una società che all’inizio comprendeva più sezioni, l’orchestra, il coro e la filodrammatica, che operavano fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Nel 1929 l’attività fu vietata a causa della politica anti-regime, quindi per potere proseguire con la stessa, la società dovette modificare formalmente il nome e nel 1932 divenne provvisoriamente Sala di lettura ‘Zametski koren’. Dopo l’intervallo bellico, la società rinacque con il vecchio nome”.

Repertorio vario e ricco
La società non disponeva di propri spazi e le sezioni si riunivano nelle abitazioni e case private. Nel 1961 con la donazione di un lotto e tanto lavoro volontario prestato dagli attivisti, la società finalmente ebbe uno spazio tutto suo, la Casa dello Zametski koren situata nel rione di Zamet superiore, dove si svolgono tutt’oggi tutte le attività e le prove dell’Orchestra e organizzano incontri con altre società artistiche. La struttura dispone, inoltre, di un piccolo teatrino all’aperto, luogo ideale per concerti, spettacoli e rappresentazioni. Da specificare che la società in gran parte si autofinanzia. Nel corso degli anni, nell’ambito dello Zametski koren e grazie all’interessamento del maestro Ljubomir Mulc nacquero la klapa “Nokturno” e l’orchestra “Zvuk s Kvarnera” (Suono dal Quarnero), che operarono per oltre 20 anni. Nel 1995 nacque un’altra klapa chiamata semplicemente “Koren” sotto la guida del maestro Franjo Bradavica. Dopo un breve intervallo, nel 1998 venne ripristinata l’Orchestra a plettro sotto la guida ininterrotta dell’attuale maestro Emil Mance, composta in prevalenza da giovani di età scolare senza una preparazione musicale. In poco tempo ebbe vita un complesso di circa 25 elementi, che cura un repertorio prevalentemente folcloristico, locale ma anche nazionale, spaziando di tanto in tanto nella musica moderna.
L’Orchestra comprende vari strumenti, le “tamburice”, strumento della famiglia di liuti a collo lungo diffusi nell’Europa meridionale e centrale, chitarre e contrabbassi. “La tamburica è uno strumento semplice e alla portata di tutti e impararlo a suonare è molto facile e ben s’addice al vasto repertorio che curiamo”, specifica Solomun.
Nel corso degli anni la compagine si è fatta conoscere su larga scala, esibendosi in vari Paesi europei e persino in Messico. “I concerti più spettacolari e che sono rimasti impressi nel cuore di tutti noi sono quelli del 2018 nella città slovacca di Terchova davanti a un pubblico di 10mila spettatori e con la diretta tv nazionale, ma anche l’ultimo della serie, quello del 14 giugno di quest’anno al TNC ‘Ivan de Zajc’ durante la sessione solenne del Consiglio cittadino quando il nostro presidente Damir Ćiković ha ritirato la Targa d’oro”.
In tutto questo tempo non sono mancati la pubblicazione di quattro CD dell’Orchestra, di due sillogi di poesie in ciakavo, di una monografia per il 75º d’attività, l’organizzazione di varie manifestazioni come le tradizionali “Giornate dello Zametski koren” e tantissimi premi ai vari Festival. “Stiamo lavorando su un nuovo CD, ma per ora tutto rimane a livello di progetto”.

Ritorno alle origini
La pandemia ha portato non poche difficoltà alla società e ha avuto un impatto significativo sul regolare svolgimento sia delle prove che delle esibizioni, che per i membri della società sono una ricompensa per i loro sforzi. “Purtroppo, non abbiamo potuto promuovere nelle scuole la nostra attività musicale. Sono proprio gli alunni delle scuole elementari quelli che rimpolpano le nostre file e poi rimangono anche in età adolescenziale e adulta. La società non è solo un gruppo di musicisti amatoriali, ma un organismo vivo, collegiale e fatto di tanta amicizia e allegria. Di seguito siamo riusciti a organizzare gli appuntamenti denominati ‘Lo Zametski koren nel vostro cortile’ con esibizioni in vari punti del rione che riportavano alle origini. Di recente abbiamo organizzato nel nostro teatrino due concerti e una serata di folclore. Torneremo a presentare il nostro operato nelle scuole, continueremo con le nostre prove e le esibizioni, come pure a organizzare le manifestazioni volte alla cura del patrimonio artistico-culturale, del dialetto ciacavo e la sua promozione attraverso la musica della nostra città e della Regione”.
La società cura in particolar modo la collaborazione con altre compagini amatoriali e delle minoranze nazionali. “Abbiamo uno stretto rapporto con la ‘Češka beseda’ e spesso ci esibiamo assieme. Uno dei nostri desideri è ripristinare i rapporti artistici con la Fratellanza della Comunità degli Italiani di Fiume per concordare futuri progetti comuni”, ci dice Veljko Čiković, membro del Comitato del Koren.
La Targa d’oro è un premio per tutta la società. “Ci rende orgogliosi del nostro lavoro, della cura del patrimonio locale e ci sprona ad andare avanti perché, come detto dai nostri vecchi ‘I primi cent’anni sono i più difficili, poi tutto diventa facile’. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno creduto e che credono nell’attività che portiamo avanti in seno alla nostra società e invito tutti sin d’ora a partecipare alla grande festa dedicata al centenario che avrà luogo il prossimo 24 settembre”, conclude Vedrana Kutnjak Solomun.

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