“La morte nel Mediterraneo settentrionale alle soglie del terzo millennio: contrassegni inerenti alla mortalità nell’area di Buccari e Lussinpiccolo” è il titolo del nuovo interessante libro del prof. assistente alla Facoltà di Medicina e di Studi sanitari di Fiume, Robert Doričić, pubblicato per i tipi della Biblioteca AMHA e presentato presso gli spazi della stessa nell’ambito del programma relativo alla decima edizione delle Giornate dedicate all’anniversario della sua fondazione.
Buccari vs Lussinpiccolo
A salutare i convenuti e spendere parole di apprezzamento per lo scritto e l’impegno dell’autore sono state la capodipartimento della Cattedra di salute pubblica, Iva Rinčić e la preside dell’istituzione, Daniela Malnar. A seguire, introdotti dal professore Toni Buterin, hanno raccontato il volume dall’idea iniziale alla concreta realizzazione il professore ordinario presso la succitata sede e capo del Dipartimento di scienze sociali e umanistiche in medicina presso la Facoltà di Medicina di Fiume, Amir Muzur, il redattore dello stesso libro, Igor Eterović e il docente Bruno Atalić. Quest’ultimo ha spiegato che “il libro, tratto dal lavoro di dottorato dell’autore, comprende la sua ricerca incentrata sul confronto relativo ai contrassegni della mortalità nel periodo dal 1960 al 2012 nell’area delle città di Buccari e Lussinpiccolo. Sulla base della stessa è stato vinto che nella maggior parte del periodo in esame il tasso di mortalità standardizzato per età era superiore nel territorio di Buccari rispetto a quello di Lussinpiccolo, il che deriva dal fatto che nel passato la cittadina era stata gravata dall’inquinamento ambientale industriale. Lo scritto è suddiviso in tre unità contenutistiche: la prima riferisce di due comunità locali, la seconda riporta uno studio ecologico di tipo epidemiologico riconducente a un’analisi quantitativa e alla presentazione degli esiti inerenti alla mortalità nelle aree osservate, mentre nella terza parte vengono illustrati i risultati”. In tale contesto, sempre confrontando le due zone, Eterović ha rilevato che dalla ricerca è emersa una prevalenza delle malattie relative all’apparato respiratorio nella prima, ma che la constatazione non interessa solo l’inquinamento, bensì anche le abitudini al fumo degli abitanti di Buccari.
“Studio et labore”
Sulla scia delle sue parole, Amir Muzur ha sottolineato che si tratta anche di un lavoro dalle molte sfumature, in cui si percepisce lo stupore dell’autore di fronte alle difficoltà di vita degli abitanti della cittadina di Buccari e il suo amore verso la regione che esplora e descrive, per cui lo si può definire anche autobiografico. A conferma di ciò Doričić ha affermato che “dalle presentazioni precedenti avrete avuto modo di percepire che il filo conduttore del volume riguarda la descrizione della mortalità. Devo ammettere che tra le sue pagine vivono molti dei miei ricordi più belli, tra cui quello relativo alla ricerca sul campo effettuata a Buccari. Attraversando il centro storico ho notato l’iscrizione latina “studio et labore” (in italiano “(per) lo studio e il lavoro”) scolpita sul portale del cortile di Palazzo Marochini-Battagliarini. Quest’ epigrafe in rame riassume al meglio la motivazione che ha portato alla stesura di questo libro. Pertanto, il suo obiettivo principale è l’apporto, dalla prospettiva della salute pubblica, alla comprensione della vita e della morte nelle aree di Buccari e di Lussino dalla seconda metà del XX secolo ai giorni nostri. Se lo scritto contribuirà alla sensibilizzazione sull’importanza della salute comunitaria, che è inseparabile dalla cura per quella dell’ambiente, come pure al coinvolgimento attivo dei membri della comunità nella salvaguardia di entrambe, questo sarà il riconoscimento più prezioso”. In conclusione Doričić ha ringraziato tutti coloro hanno reso possibile la realizzazione dell’opera.
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