Istria. Ridare linfa al trasporto su rotaia

Al Grand Hotel Brioni una conferenza dedicata al futuro della ferrovia istriana

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Istria. Ridare linfa al trasporto su rotaia
Le autorità in prima fila all’incontro incentrato sul progresso delle ferrovie. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Dal Ponte sul Quieto, al tracciamento dell’Y istriana a pieno profilo e fino al traforo del Monte Maggiore: l’Istria ha ultimamente avuto una serie significativa di occasioni per celebrare i più grossi progressi infrastrutturali compiuti o che si stanno compiendo, cui è stato dato il maggiore impulso alla costruzione, le rotaie della Regione continuano a restare relegate in ultima fila, lasciando quasi immaginare che il viaggio su strade ferrate appartenesse ad altre epoche sorpassate e d’austriaca memoria. A smentire queste impressioni e a garantire che andrà meglio, ci ha pensato ieri il vicepremier e ministro del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture, Oleg Butković, nella sua tournée istriana, specificatamente in occasione della Conferenza “Green Istria 2030. La ferrovia istriana – portatrice dell’integrazione e dello sviluppo ecosostenibile”, svoltasi negli ambienti di lusso dell’albergo Grand Hotel Brioni. Ridare nuova linfa al trasporto su rotaia per cogliere meglio le sfide dello sviluppo turistico-economico regionale, entrare a far parte della fitta rete ferroviaria europea, non fare cilecca in fatto di prossime opportunità finanziarie offerte dalla politica europea che tende ad avviare un processo di equo sviluppo dei sistemi ferroviari nazionali dei Paesi membri: questi e altri sono gli imperativi che necessitano di mettere in campo un impegno sinergico, maturità e tanta coesione, indipendentemente dai livelli di governo e dalle posizioni di gestione politico-amministrativa. Lo hanno concordato ieri tutti i partecipanti all’incontro che, dopo l’ufficialità dei discorsi introduttivi, ha dato spazio a una tavola rotonda per ragionare assieme sulle strategie con cui riportare in vita la ferrovia nazionale e soprattutto quella che, da un punto di vista storico, è stata la prima infrastruttura moderna dell’Istria. Protagonisti della tavola rotonda davanti a Oleg Butković e collaboratori in prima fila, il presidente della Regione istriana, Boris Miletić, l’europarlamentare Valter Flego, il direttore dell’Ente nazionale delle ferrovie croate, Ivan Kiršić con il responsabile del settore Trasporto passeggeri, Željko Ukić, il direttore della Končar – veicoli elettrici Josip Ninić e il responsabile della manutenzione di fabbrica, BAT, Luka Mladenović. L’introduzione dei lavori è stata riservata ad Ankica Kruljac, direttrice del Novi List a nome dell’organizzatore Glas Istre, che ha promosso l’appuntamento in collaborazione con la Regione istriana, la BAT, l’ente ferroviario nazionale e la Končar, cui hanno fatto seguito i saluti del sindaco di Pola, Filip Zoričić, del presidente regionale e del ministro. Tra i presenti pure il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina.

Siamo raduci da un contesto bellico
Felice di esser stato testimone del completamento di numerosi progetti infrastrutturali in Istria, il ministro Butković ha sì menzionato la necessità di trasformare la Y in X, ovvero di completare la missione di miglioria e crescita della rete (auto)stradale della penisola a più braccia, ingranando la quinta marcia, ma ha subito posto in primo piano il trasporto su rotaia che, a suo avviso, diverrà la missione infrastrutturale croata per eccellenza del prossimo decennio. “La Croazia non ha potuto permettersi il lusso di provvedere alla ricostruzione e alla modernizzazione delle ferrovie, degli aeroporti e degli scali portuali. Siamo scaturiti da un contesto bellico. Le nostre possibilità finanziarie ci hanno costretto a scegliere per prima la ricostruzione stradale. Ed è stato un bene. Ora, grazie soprattutto alla disponibilità dei fondi europei e alla stabilità finanziaria della Repubblica di Croazia, al rating creditizio di quattro volte superiore di quello riferito al 2016, al Bilancio statale maggiormente in grado di reggere l’onere dei progetti infrastrutturali di grossa portata, uniremo tutte le nostre forze per il potenziamento del trasporto su rotaia. I presupposti necessari per farlo, ci sono già. La modifica al Decreto sulla rete di comunicazione transeuropea sbarcherà presto in sede di Parlamento europeo, quale importante documento strategico al quale il Ministero del Mare, dei Trasporti e dell’Infrastruttura e il governo croato hanno lavorato assieme nel corso di due anni, con l’aiuto dei rappresentanti al Parlamento tra i quali Valter Flego, che, in questo senso, da membro del Comitato UE per il traffico, ha dato un grande contributo”.

Salire sullo stesso treno
“Tuttavia – ha aggiunto il ministro –, voi sapete che il Consiglio europeo pur non avendo contemplato nella rete di sviluppo ferroviario il corridoio comprendente l’area di Spalato, ha invece inserito l’Istria nei piani di previsione il che ha aperto il percorso ai preliminari per la stesura della documentazione progettistica da parte dell’ente ferroviario e alla successiva impresa di ricostruzione. Sarà questo il compito del governo, dei dicasteri competenti, della ferrovia nazionale, della Regione, nonché delle Città e dei Comuni del territorio. Sta a noi reggere l’onere della missione e a salire sul medesimo… treno. Indipendentemente dalle opzioni politiche e dalle diversità di vedute, la Croazia deve saper trarre beneficio dalla sua posizione geostrategica e geopolitica, nonché affermare il progresso di porti, aeroporti, strade, ferrovie, l’apertura di nuovi tracciati e collegamenti”.

Un fattore essenziale per lo sviluppo
Dopo l’Y autostradale e la procedura in corso per il recupero della diga foranea di Pola, si assicura che il ciclo degli investimenti infrastrutturali sono pronti a proseguire. Boris Miletić, quindi, compiaciuto che si parla di un argomento essenziale per il progresso istriano, ha sottolineato gli sforzi investiti ancora nel 2013, con Renato Krulčić, Giovanni Sponza e Tullio Demetlika, quando non c’erano ancora state opportunità buone su cui appoggiarsi per fronteggiare la modernizzazione della ferrovia del territorio. “Adesso al pari di Sabbioncello, la Regione più turistica della Croazia, che realizza un terzo degli introiti dell’industria dell’ospitalità, che a sua volta contribuisce nella misura del 20 per cento al PIL nazionale, si merita una nuova forma di trasporto e non soltanto la peculiarità di destinazione automobilistica. La ferrovia e la sua elettrificazione rappresentano il futuro ecosostenibile della Regione Istriana. Grazie all’europarlamentare e al ministro per la sinergia dimostrata finora”. Valter Flego quindi ha dichiarato: “La candidatura delle ferrovie in ambito europeo scaturita dalla nostra collaborazione sta a dimostrare che, assieme, si possono compiere enormi passi avanti. Il 2050 è più vicino di quanto sembra ed è ora di comportarci in maniera tale da aprire la strada alle priorità d’azione. Una di queste è il traffico,a favore di un futuro sostenibile ed economicamente prospero”. Un tanto annunciando per la prossima estate le candidature strategiche per gli investimenti su rotaia, e, come sentito, l’avvio di imprese erculee che impegneranno il prossimo decennio.

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