Un omaggio agli ex operai dell’industria fiumana

Nella galleria «Juraj Klović» di Fiume è allestista la mostra «Il ritmo della nuova città» del fotografo e fotoreporter Marko Gracin

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Un omaggio agli ex operai dell’industria fiumana
Marko Gracin e gli ex operai che tagliano il nastro. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

È un omaggio agli operai della un tempo gloriosa industria fiumana la mostra di Marko Gracin intitolata “Il ritmo della nuova città”, inaugurata l’altra sera nella galleria “Juraj Klović” di Fiume. Il fotografo e fotoreporter del quotidiano fiumano in lingua croata “Novi list” ha proposto nell’ambito dell’allestimento un ciclo di fotografie realizzate a cavallo tra il XX e il XXI secolo in alcune delle, all’epoca, “morenti” fabbriche fiumane accostandole a scatti più recenti che documentano i medesimi stabilimenti come questi si presentano dopo più di due decenni. L’allestimento è un commovente e per certi versi anche nostalgico sguardo a un segmento importantissimo del passato della città, mentre l’autore, mettendo a confronto ciò che è accaduto con ciò che sta accadendo, sembra chiedersi che cosa abbia in serbo il futuro.

L’abbandono degli ex stabilimenti
A salutare i presenti è stato il presidente della sezione fiumana dell’Associazione nazionale degli Artisti visivi (HDLU), Damir Šegota, il quale si è detto compiaciuto di poter presentare la mostra di Gracin, dipendente del “Novi list” da tanti anni, ma che si occupa anche di fotografia come espressione artistica. Marko Gracin ha voluto ringraziare tutti coloro che gli hanno dato una mano nella realizzazione dell’allestimento, sottolineando, visibilmente commosso, come la mostra è dedicata a tutte le persone che per generazioni hanno creato la storia industriale di Fiume. Ha quindi invitato alcuni ex operai delle varie fabbriche fiumane che ora non ci sono più a tagliare il nastro rosso il quale divideva il segmento “storico” della mostra da quello contemporaneo. Quest’ultimo presenta scatti che documentano lo stato di abbandono di gran parte degli ex stabilimenti industriali disseminati in città, salvo il complesso dell’ex fabbrica macchinari “Rikard Benčić” che è rinato con la sua trasformazione in Quartiere artistico.

Inclusi i secoli XX e XXI
Come spiegato da Gracin, gli scatti che compongono la parte “storica” della mostra, documentano il periodo dal 1999 al 2001, quando l’industria fiumana si stava a piano a piano spegnendo. “Queste sono le fotografie che componevano la mostra che avevo allestito nel 2001 nell’ex Piccolo salone (l’esposizione, intitolata ‘Zbogom udarnici’ – Addio stacanovisti, venne inaugurata, ironicamente, in occasione della festa del Primo maggio, nda). Negli anni ho continuato a interessarmi alla sorte degli stabilimenti abbandonati e ultimamente mi è venuta l’idea di riproporre la mostra del 2001 per risvegliare nel pubblico il ricordo delle persone che hanno lavorato in tutte queste fabbriche e per mostrare come questi stabilimenti, che davano impiego a migliaia di persone, siano ora abbandonati a sé stessi e privi di alcuna funzione, salvo eccezioni. Volevo mostrare come la scomparsa dell’industria a Fiume non ha avuto un effetto positivo sulla città. Per questo motivo ho voluto dare agli ex operai la possibilità di inaugurare ufficialmente l’esposizione”, ha concluso Gracin. La mostra rimarrà in visione fino al 4 aprile prossimo.

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