Luigi Dallapiccola: metrica allegoria e simbolismo

Il Maestro romano Giovanni Bellucci ha trasmesso al pubblico triestino intenso lirismo, attraverso un suono denso e con un'esecuzione che ha toccato vertici virtuosistici inauditi

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Luigi Dallapiccola: metrica allegoria e simbolismo
Giovanni Bellucci durante la serata, che è stata di altissimo livello. Foto: ROSSANA POLETTI

“La mente – Cogito ergo sum” è il titolo del concerto che Giovanni Bellucci ha dedicato a Luigi Dallapiccola nella sala concerti del Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste. Davanti ad un folto pubblico, competente ed attento, ha accompagnato magistralmente gli spettatori nella genesi delle composizioni di Luigi Dallapiccola con l’esecuzione di un programma variegato e intenso.

In apertura Ezio Giuricin, presidente del Circolo “Istria”, organizzatore dell’evento, nel presentare il pianista ha espresso l’intenzione del sodalizio di porre particolare attenzione nel recuperare la straordinaria eredità culturale dell’artista di Pisino, affinché non calino le tenebre della damnatio memoriae sul lavoro di questo grande musicista istriano, italiano, europeo, peraltro un grande innovatore.
Giovanni Bellucci ha aperto il suo concerto raccontando che le opere per pianoforte di Dallapiccola sono solo tre e durano complessivamente circa quaranta minuti. “L’intento non è quello di divulgare l’arte di Dallapiccola, musicista intransigente e di lucido intelletto; mi è parso interessante concepire programmi di recital che proponessero la sua figura considerandola parte della storia del repertorio pianistico di tutti i tempi. Le sue composizioni scaturiscono dalla conoscenza delle opere dei suoi predecessori, e il suo catalogo può essere tripartito nelle categorie della mente, del corpo e dell’anima che sono i titoli programmatici che ho pensato sinteticamente di dare agli eventi che si svolgeranno da qui al mese di giugno”.
Influenze di natura polifonica, ispirate dalla poetica di Bach, di cui in questi giorni ricorre il compleanno, che si tramutano nei simboli che sono contenuti all’interno del Quaderno musicale di Annalibera così come nella Fantasia e Fuga sul nome BACH di Liszt. L’esecuzione di Bellucci ha toccato vertici virtuosistici inauditi. L’artista romano ha trasmesso intenso lirismo, attraverso un suono denso, materico, così come ha reso tutta la magia dell’infinita dolcezza dell’opera del compositore di Pisino.
“Dalle intuizioni dodecafoniche di Liszt si giunge alla consapevolezza del linguaggio di Dallapiccola, un compositore formatosi nel solco delle tradizioni diatoniche e delle sperimentazioni atonali. Il primo pezzo del Quaderno musicale di Annalibera tradisce l’amore dell’autore per quell’enigmatica personalità che ben è Johann Sebastian Bach”.
Di questo autore, Giovanni Bellucci ha eseguito la celeberrima Toccata e Fuga in Re minore BWV565. “Il brano – ha affermato – esplora le immense potenzialità dell’organo. Carl Tausig, pianista e compositore polacco dell’’800, allievo di Liszt, è stato un grande maestro dell’arte della trascrizione.
Il pianista ha poi eseguito due diversissimi esempi di Fuga, una tratta dal capolavoro bachiano “Il clavicembalo ben temperato” e l’altra tratta dall’immensa Sonata “Hammerklavier” di Beethoven. Bellucci ha raccontato la testimonianza di un compositore spagnolo del primo Ottocento che chiese al genio di Bonn delucidazioni sui suoi metodi compositivi. “Beethoven – prosegue Bellucci – rispose di avere bisogno di lavorare intensamente sul materiale musicale plasmandolo fino a renderlo sfruttabile nelle tre dimensioni: lunghezza, larghezza e profondità”.
“I grandi compositori – ha affermato Bellucci – pescano spesso nella banalità, forse per dimostrare al mondo la potenza della loro immaginazione trascendentale. Se Beethoven si definisce Tondischter, poeta del suono, Dallapiccola sviluppa la metrica, l’allegoria e il simbolismo, concetti cari al compositore tedesco. In conclusione valorizzare l’opera di Dallapiccola coinvolgendo un esecutore come Giovanni Bellucci in grado di proporre progetti di alto valore concettuale, simbolico, di autentico virtuosismo, è l’omaggio più grande che si possa concepire; il pubblico, assetato di sperimentare opere connotate dalla libertà del linguaggio, ha potuto così assistere ad un’esperienza unica nel suo genere. Va ricordato che il Conservatorio “Giuseppe Tartini” ospiterà oggi, con inizio alle ore 10, il Convegno intitolato “Crocevia Dallapiccola” dedicato all’opera di Luigi Dallapiccola.

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