«Quartetto per archi». Bravura e freschezza

Il concerto, di alto gradimento da parte del vasto pubblico, ha avuto luogo nello splendido salone della Filodrammatica di Fiume

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«Quartetto per archi». Bravura e freschezza
Matej Žerovnik, Marko Glogović, Marta Balenović e Tonko Marković. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Evento musicale di bravura, freschezza e alto gradimento quello di sabato scorso, tenutosi nello splendido salone della Filodrammatica di Fiume con il giovanissimo “Quartetto per archi”, composto da Matej Žerovnik e Marko Glogović al violino, Marta Balenović alla viola e Tonko Marković al violoncello. Il concerto, di importante livello musicale, era teso a festeggiare, oltreché il canonico Franz Joseph Haydn, la cui produzione è ben nota, anche il pianista, dirigente e pedagogo musicale Dmitrij Dmitrijevič Šoštaković, che ha rappresentato una bella ventata di novità. Nella creatività delle melodie del wunderkind russo d’inizio ‘900, rifacentesi a Beethoven e Mahler, si sentono chiaramente le influenze delle opere di Bach e di quelle dei suoi predecessori russi (da Glinka a Stravinsky) e di Alban Berg, come pure la sua fissazione per il Neoclassicismo, il folclore e gli stili popolari. Nella sua musica, proposta attraverso una lettura personale e raffinata dei quattro giovani artisti, l’autore ha intessuto le sue idee, le ideologie, i pregiudizi, le aspettative, le esperienze, le riflessioni, la sua conoscenza ed esperienza. Le sue opere, inoltre, sono note a molti dai piccoli e grandi schermi. Le abbiamo, infatti, ascoltate in film e serie famose come “Il ponte delle spie” (S. Spielberg), “Le due vie del destino” (J.Teplitzky), X-Files, il circo volante dei Monty Python e molte altre.

 

Il concerto
In apertura di serata i talentuosi musicisti hanno proposto il Quartetto per archi op. 20 n. 5 in Fa minore di Haydn, in cui la loro intesa simbiotica li ha portati a restituire in maniera molto viva il pensiero dell’autore e a trasmettere la sostanza espressiva del pezzo attraverso l’Allegro moderato, il Minuetto, l’Adagio e la Fuga a due soggetti nella sentita trama del Finale. Nella seconda parte la compagine ha invece eseguito, con notevole partecipazione, il Quartetto op. 73 n. 3 in Fa Maggiore di Šoštaković, coinvolgendo il pubblico nell’allegria e spensieratezza dell’Allegretto, facendogli arrivare la forza dell’inquietudine e della speranza attraverso il potente Moderato con moto e quella del senso di liberazione (dalla guerra) dell’Allegro non troppo. In conclusione il trasporto assoluto, di pubblico e musicisti, nel sussurìo del ricordo dei morti dell’Adagio e nella perenne riflessione sulle ragioni che motivano l’uomo dell’affascinante e struggente Moderato.

I musicisti
Matej Žerovnik, Marko Glogović, Marta Balenović e Tonko Marković sono quattro giovani musicisti il cui talento è stato già ampiamente riconosciuto dal mondo della musica e dell’arte. Žerovnik si è esibito diverse volte sul palco del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume, mentre Glogović ha suonato come solista insieme alla Filarmonica zagabrese e altri complessi musicali prestigiosi. Balenović attualmente insegna presso la Scuola di musica di Varaždin e Marković fa parte dell’Orchestra dell’Opera del TNC di Zagabria.

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