Quando la finzione anticipa la realtà

Chiusa con grande successo di pubblico l’edizione 2022 della manifestazione Trieste Science + Fiction Festival che ha avuto luogo in più sedi e ha ospitato tanti relatori

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Quando la finzione anticipa la realtà
Renato Roberto Colucci, Fabio Pagan e Simona Regina si sono rivolti al pubblico. Foto: ROSSANA POLETTI

Si è chiusa con un grande successo di pubblico l’edizione 2022 di Trieste Science + Fiction Festival, svoltasi in più sedi: dal Politeama Rossetti al Teatro Miela che hanno ospitato documentari e film, shorts e conferenze; mentre nelle sale del Double Tree Hilton Hotel ha avuto luogo Mondofuturo, ciclo di affollatissimi incontri a cavallo tra scienza e fantascienza.

Fabrizio Fiore ha raccontato quanto la sua carriera sia dipesa dalla passione infantile per lo spazio, vissuta attraverso i grandi film di fantascienza. Oggi direttore dell’Osservatorio Astronomico di Trieste studia gli asteroidi. “Armageddon è un film che ha indovinato abbastanza la realtà, nel 1998 fu girato prima che si sapesse come era fatta la superficie di un asteroide. L’esperimento eseguito con successo recentemente, il double asteroid redirection test, ha mostrato con le immagini inviate che gli asteroidi sono agglomerati di sassi e polvere, così come furono rappresentati nel film. Fu sbagliato però il metodo studiato per risolvere il problema, mettendo una bomba sull’asteroide. Se adesso facessimo così, sappiamo che l’asteroide andrebbe in pezzi e questi comunque cadrebbero rovinosamente sulla terra. Quello che dobbiamo fare nella realtà è individuarlo, mandargli incontro una sonda capace di spostarlo con una spinta. E farlo molto per tempo perché se lo si colpisce lontano dalla Terra basta una piccola dose di energia per deviarlo”. Spaventa sapere che se questo succedesse in un futuro prossimo non saremmo in grado di intervenire, ci vogliono ancora dieci anni di sperimentazioni per riuscirci, anche se consola sapere che delle decine di migliaia di asteroidi che ci girano attorno, i più grandi, del diametro almeno di un chilometro, sono già “mappati”. Sappiamo che i dinosauri furono spazzati via dall’impatto con un asteroide del diametro indicativo di 10-16 chilometri, che sconvolse la terra. Per spazzare l’umanità ne basterebbe uno di un chilometro. Dal 1931, anno che vide la nascita del film “La fin du monde”, nel quale gli uomini sopravvivono all’urto di una cometa, sono stati realizzati centinaia di film di fantascienza con asteroidi e comete che ci cadono sulla testa, a dimostrazione che il problema è fortemente sentito anche dal pubblico.

Video: Di Milla/Macchiavelli

Il clima e i cambiamenti
Dal futuro nello spazio allo studio del passato per capire il clima e i suoi drammatici cambiamenti ci ha portato nella giornata precedente Renato Roberto Colucci, professore di Glaciologia all’Università di Trieste, ricercatore all’Istituto di Scienze Polari, presidente della Società Meteorologica Alpino-Adriatica. Ha parlato di ghiacciai e della loro fragilità, sentinelle e indicatori del riscaldamento globale. Colucci ha sottolineato il rischio di un livello di informazione basso sulle tematiche scientifiche molto specialistiche, che può produrre un’idea distorta della realtà. Negli ultimi 12mila anni le variazioni medie delle temperature erano di alcuni decimi di gradi Celsius, oggi le variazioni sono le più alte da milioni di anni. “Non ci sono scienziati che credono che viviamo un naturale cambiamento climatico, come ce ne sono stati nella storia della terra – ha affermato –, quello che stiamo vivendo è un gravissimo riscaldamento globale, determinato dall’opera dell’uomo”. Studi, ricerche del paleoclima e i grafici corrispondenti a queste analisi mostrano la grave anomalia climatica che inizia con la rivoluzione industriale di metà 800, mentre andavamo incontro a una piccola glaciazione. “5.200 anni fa muore Ötzi, viene rinvenuto in un ghiacciaio, morto o ucciso, una nevicata ne coprì il corpo che non è mai più uscito. Questo vuol dire che lassù le temperature sono state sempre più basse di quelle degli anni ‘90, è la prova schiacciante che negli ultimi 5.200 anni non ha mai fatto così caldo. E poi ci sono le fake news della storia come la terra verde della Groenlandia, bufala raccontata da Eric il Rosso – ha concluso il ricercatore – costretto all’esilio nella grande isola di ghiaccio, per farsi seguire dai suoi seguaci”.
Ai danni climatici indotti da fenomeni estremi, come siccità e alluvioni violente, si aggiunge il disastro che ingenererà lo scioglimento dei ghiacci dell’Antartide con l’innalzamento esponenziale delle temperature, come ha ricordato Florence Colleoni. “Se l’Antartide si sciogliesse tutta farebbe innalzare gli oceani di 60 metri e comunque i dati di oggi indicano che, se non si prendono provvedimenti, nel 2300 il mare sarà più alto di 7 metri.

Video: Di Milla/Macchiavelli

Situazione che si sono avverate
Quanto la finzione anticipi la realtà è la domanda che si sono posti gli organizzatori dell’edizione 2022 di Trieste Science+Fiction Festival. La risposta è abbastanza eloquente, lo testimoniano alcuni film e romanzi di fantascienza che hanno narrato situazioni che sono poi avvenute nella realtà. Lo ha raccontato Giorgia Girotto, genetista veneziana, che a Trieste ha studiato genetica molecolare e medica e qui svolge il suo lavoro di ricercatrice universitaria e dirigente biologa all’Ospedale infantile Burlo Garofolo. Nella conversazione in programma nel Festival, dal titolo “Eugenetica e genoismo: fiction o realtà”, ha riferito che uno degli antesignani della fantascienza fu H.G.Wells, il quale scrisse “L’isola del dottor Moreau”. Nel romanzo viene descritta la vivisezione e l’impianto di organi da parte di una razza avanzata che vuole far progredire una specie animale, siamo alla fine dell’800. E poi c’è “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley del 1932, che anticipa lo sviluppo di tecnologie della riproduzione, l’eugenetica e il controllo mentale. Più recente il film “Gattaca”, nel quale il protagonista Vincent Freeman è nato con molte imperfezioni fisiche, viene schedato geneticamente e per questo è impedito dalle regole sociali ad imprese a cui sono ammessi solo coloro che sono stati programmatici geneticamente, gli individui perfetti. Scoprirà che le sue imperfezioni sono un’arma vincente nella lotta per la sopravvivenza. Se l’eugenetica è comparsa più di un secolo fa, il genoismo è materia attuale, la possibile discriminazione per genoma è un rischio che si corre sempre quando si esasperano le tecnologie e soprattutto quando la diffusione dei fenomeni raggiunge la massa.

Patrimonio genetico
E si può diventare vittime di raggiri, che oggi corrono sul filo del web. Girotto ha raccontato di una truffa on line nata negli Stati Uniti. Gli interessati potevano mandare il proprio DNA ad un centro specialistico che, dopo averlo studiato, indicavano le predisposizione di quell’individuo. Una coppia per gioco mandò il DNA del proprio cane; emerse che sarebbe stato molto bravo a giocare a basket.
Lo studio del patrimonio genetico ha portato a scoperte straordinarie, come il fatto che non abbia alcun senso parlare di razze umane, bensì solo di gruppi etnici, perché tra individui le differenze sono all’ordine del 0,1 per cento. Mentre risulta fondamentale – ha riferito la relatrice – leggere il genoma umano per curare malattie rare, neurodegenerative, malattie genetiche attraverso un approccio specialistico e multidisciplinare.
La fantascienza ha anticipato fenomeni come la clonazione. In “Jurassic park” gli scienziati creano i dinosauri attraverso le cellule delle zanzare preistoriche trovate nell’ambra fossile. Il biologo e genetista Svante Pääbo ha ricevuto quest’anno il Nobel per la medicina, proprio per i suoi studi sulla paleogenetica.
In “Blade runner” si gioca una battaglia tra replicanti con sembianze umane, androidi sintetici, con qualità superiori e gli “umani”. Il premio Nobel per la chimica nel 2020 fu assegnato a due studiose Charpentier e Doudna per lo sviluppo del metodo di editing genomico, il CRISPR, che permette di modificare il genoma dell’individuo.
Per concludere Giorgia Girotto ha voluto sottolineare come le difficoltà e imperfezioni umane possano essere anche un valore. Ha raccontato di Davide Santacolomba un giovane affetto da sordità neurosensoriale, al quale è stato posto un impianto cocleare ad un orecchio ed un apparecchio acustico all’altro. Potrebbe sembrare incredibile ma è uno dei pianisti più acclamati a livello internazionale. A dimostrare che anche la forza umana sta nelle sue debolezze e fragilità.

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