«Pubblicità, Fiume infrange le proprie regole»

I consiglieri del Most anticipano il tema all’ordine del giorno della riunione di domani del Consiglio cittadino. «La municipalità non rispetta quanto da essa stessa definito», sostengono

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«Pubblicità, Fiume infrange le proprie regole»
I manifesti pubblicitari in via Strossmayer. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Domani torna a riunirsi, dopo la sosta estiva, il Consiglio cittadino di Fiume con diversi punti all’ordine del giorno che potrebbero mettere a dura prova la tenuta del sindaco Marko Filipović. Tra i punti ne troviamo uno che, all’apparenza, potremmo considerarlo come “tecnico”, di ordinaria amministrazione. Non la pensano così i consiglieri del Most, Petra Mandić e Aleksandar Saša Milaković, che si sono rivolti ai rappresentanti dei media, assieme all’imprenditore Mladen Pandur, davanti a Palazzo municipale in Corso. Il tema è legato alla proposta di modifica del Regolamento sulle condizioni e le modalità per l’utilizzo degli spazi per i manifesti pubblicitari.

“Oggi è in vigore il Regolamento del 2007 che non viene rispettato. Sono previste delle regole per i cittadini e per le imprese che la stessa Città ignora. Ci sono numerose situazioni, anche in pieno centro città, in cui è evidente che le regole vengono violate. Si tratta di attività – ha spiegato Mandić –, da cui si trae guadagno, dalla Città alle aziende che attraverso i concorsi si sono aggiudicati il diritto a gestire le superfici pubblicitarie. L’attività non può svolgerla nessun altro. Comunque, e questa è una cosa importante, tutti coloro che non utilizzavano le superfici pubblicitarie secondo il Regolamento, entro il 2009 avrebbero dovuto adeguarsi e mettersi in regola. Ciò non è avvenuto. Dal 2011 c’è la nuova Legge sulle strade, in base alla quale i manifesti non in regola sarebbero dovuti essere rimossi entro tre mesi dalla sua entrata in vigore. L’azienda “Hrvatske ceste” e l’Ispettorato di Stato non hanno preso alcuna misura. Non ci sono state sanzioni per nessuno”.
Ci sono alcune situazioni a cui non facciamo caso, ma che sono davanti ai nostri occhi. Saša Milaković ne ha proposte due particolarmente evidenti, anche se di simili ve ne sono a decine se non a centinaia: “Fiume si vanta di essere la prima Città in Croazia ad aver introdotto un Regolamento. Oggi sono sorpreso per quella che è la realta. Partiamo da via Strossmayer, sul retro dell’albergo “Continental” dove troviamo nove manifesti pubblicitari uno accanto all’altro. Dovrebbe esserci non meno di un metro tra l’uno e l’altro, e ogni tre si dovrebbe lasciare libero un segmento di otto metri. In Mlaka, all’incrocio, troviamo dei pannelli pubblicitari che non dovrebbero trovarsi lì. La Legge impone di disporli a una distanza superiore ai 25 metri dal punto di intersezione tra le strade. Anche in via Strossmayer questa regola viene violata. La stessa Città, che dispone di gran parte dei panelli, non rispetta le regole”.
Mladen Pandur ha raccontato la sua esperienza: “Alcuni anni fa avevo acquistato un immobile in periferia e intendevo sistemare, sulla mia proprietà, una superficie pubblicitaria. Non sono riuscito nell’impresa in quanto l’autorizzazione mi era stata negata, a causa di innumerevoli leggi e regolamenti. Sono le stesse regole che la Città non rispetta”.
Per un metro di superficie la Città ricava 40 euro all’anno, mente i concessionari ci guadagnerebbero, secondo quanto sostengono i consiglieri del Most, 750 euro. “Non abbiamo dei dati precisi e ci limitiamo ai casi più evidenti che incontriamo tutti i giorni”.

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