«Piatto pieno». Gli chef per una buona causa

Il ricavato dell’iniziativa gastronomica sarà devoluto al rifugio per i senzatetto «Le rose di San Francesco»

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«Piatto pieno». Gli chef per una buona causa
I cittadini hanno accolto favorevolmente l’iniziativa. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Il 10 ottobre ricorre la Giornata mondiale dei senzatetto, occasione ideale per porre l’attenzione su un problema enorme che riguarda più di 150 milioni di persone in tutto il mondo, circa il 2% della popolazione mondiale. Donne, uomini, anziani e bambini che non hanno un tetto e un letto e che quotidianamente sono costretti a lottare per sopravvivere. Devono farlo fronteggiando problemi di salute più o meno gravi. A causa della mancanza di reddito, inoltre, non possono permettersi di acquistare cibo e di pagare l’affitto, come neppure i beni essenziali come vestiti puliti o acqua potabile.

Il primo rifugio per i senzatetto
È il 10 ottobre di 16 anni fa che è stato aperto il primo rifugio per i senzatetto a Fiume, “Rose di San Francesco”, gestito dall’Arcidiocesi di Fiume. In un secondo tempo è stato inaugurato anche il rifugio “Oaza”. Tantissime sono le attività svolte a favore dell’integrazione sociale dei senzatetto e anche la città di Fiume ha inserito nel suo programma sociale la categoria dei senza dimora con il fine di supportare il loro difficile cammino verso un futuro migliore.

I dipendenti e i numerosi volontari del rifugio “Le rose di San Francesco” sono sempre in prima linea per offrire quanto è possibile ai loro assistiti, tra cui numerose attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle possibilità di integrazione nella società di una persona che ha toccato il fondo della propria esistenza. Uno di questi eventi si svolge per il secondo anno consecutivo in Corso e fin dalla prima edizione sta riscontrando un grande successo.

L’iniziativa gastronomica “Piatto pieno” (Pun pjat) è stata riproposta anche quest’anno. Lungo tutto il Corso si poteva sentire il profumo delle pietanze preparate da tanti chef eccellenti come Doris Vlah, Kristian Kozmić, Damjan Miletić, Arno Rusich e Dalibor Horvat Hoky, con la presenza del “decano” dei cuochi, il sempre attivo Stevo Karapandža, affiancati dai membri dell’Associazione degli ex combattenti di Castua che hanno dato una mano nella preparazione delle pietanze.

Una tradizione molto seguita
“Si tratta di un azione gastronomica di carattere umanitario avviata l’anno scorso per la prima volta in occasione del 15º anniversario del nostro rifugio. I cuochi che hanno aderito alla prima edizione sono rimasti talmente entusiasti da mettersi a disposizione per un’eventuale nuova iniziativa. Ed eccoci qui, tutti insieme, per il secondo anno consecutivo. Speriamo che diventi pure una tradizione molto seguita”, ha dichiarato Pjer Orlić, responsabile del rifugio.

I passanti avevano la possibilità di scegliere tra diversi sughi di carne (manzo, maiale, selvaggina, il “čobanac” della Slavonia…), sardelle fritte con contorno e minestre di fagioli che venivano venduti al prezzo di 5 euro, frittelle di zucchine alle spezie e panini vegetariani al prezzo di 3 euro, un bicchiere di vino e acqua minerale a 2 euro. Dunque un pasto sostanzioso per una buona causa. Tutto il ricavato della vendita – si tratta di circa 600 pasti –, verrà utilizzato per l’acquisto di generi di prima necessità e prodotti per l’igiene personale degli assistiti, come pure per un gruppo di esterni che usufruiscono dei servizi del rifugio. A tutti i senzatetto che alloggiano alle “Rose” è stato offerto in Corso un pasto gratuito.

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