Mercati cittadini di Fiume: quale futuro?

Il sindaco Marko Filipović ha voluto esporre in un dibattito aperto la problematica e le possibili soluzioni per le aree di vendita in questione

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Mercati cittadini di Fiume: quale futuro?
Diversi banconi vuoti pure al Mercato centrale. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Il sindaco di Fiume, Marko Filipović, e i suoi collaboratori hanno organizzato un dibattito aperto sulla problematica dei Mercati cittadini e sulle probabili soluzioni per far rivivere le aree in cui essi sono situati. L’invito era rivolto ai consiglieri del Consiglio cittadino e ai vari enti e istituzioni direttamente interessati all’argomento.
Filipović nel suo discorso ha sottolineato che la Città, in collaborazione con la municipalizzata Rijeka plus, da tempo esegue un monitoraggio della situazione e della problematica in tutti i mercati fiumani che hanno subito un degrado a causa della pandemia, della riduzione del potere d’acquisto dei cittadini, della crisi energetica e dell’inflazione, insieme all’apertura di un maggior numero di centri commerciali e ai cambiamenti d’acquisto da parte dei concittadini che spesso si avvalgono dei negozi online. Analizzando vari esempi provenienti dall’ambiente vicino, europeo e mediterraneo, sono stati riscontrati identici scenari.

Rivitalizzare
La Città di Fiume è estremamente interessata a rivitalizzare le attività del mercato. Un fatto importante sia per i cittadini, ma anche per il mercato stesso, come pure per quanto riguarda l’offerta turistica, visto che gli ospiti lo visitano con piacere e curiosità.
Una delle soluzioni auspicabili, con obiettivo finale, sarebbe quella di trasformare i Mercati cittadini in luoghi piacevoli dove soggiornare e non solo acquistare, predisponendo di un piano per la vendita di prodotti finiti e semiprodotti autoctoni e con la possibilità di degustazioni basate su esempi tratti dalla rivitalizzazione di mercati di altri Paesi. Tutto al fine di attirare un maggior numero di persone, offrendo prodotti locali provenienti da aziende agricole a conduzione familiare, residenti e turisti con servizi gastronomici tematici appositamente creati, con scuole di cucina con ingredienti locali, investendo nella pubblicità dei vari eventi e adattando l’orario di lavoro alle esigenze dei clienti e alle possibilità di servizio degli utenti.
La maggioranza dei presenti ha approvato le soluzioni proposte, sottolineando l’importanza della sopravvivenza dei Mercati, mentre alcuni hanno proposto di considerare l’eventuale ripristino dell’attività del mercato “Braida”, dato il ridotto interesse, la chiusura dei locali commerciali nelle immediate vicinanze e l’impossibilità di parcheggio.
Sarebbe il caso, hanno sottolineato, di riconvertire l’area per le esigenze delle istituzioni culturali.

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