Jugović: «Opportunità per Fiume e la Croazia»

Dibattito sul terminal container di Molo Zagabria e sul futuro marina in Porto Baross con il docente e preside della Facoltà di Marineria

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Jugović: «Opportunità per Fiume e la Croazia»

Da ogni discorso che riguardi lo sviluppo di Fiume non può venire tralasciato quello della marineria, dalla cantieristica alle attività portuali. Sono proprio due grandi progetti, entrambi legati al porto, che nei prossimi anni cambieranno l’immagine della città. Nella sede di Tersatto della Biblioteca civica, per iniziativa della sua Direzione, è stata organizzata una serata con conferenza e dibattito sul tema del Molo Zagabria e di Porto Baross nell’ambito del ciclo “OK knjižnica – OK zajednica”. Gli interessati presenti all’incontro, tutti con precedente prenotazione e con le carte in regola per quanto riguarda l’aspetto epidemiologico, hanno potuto sentire qual è il punto di vista di Alen Jugović, preside e docente della Facoltà di Marineria di Fiume.

 

Il professor Jugović ha iniziato illustrando il progetto dello Zagreb Deep Sea Container Terminal per il quale è stato firmato di recente il contratto per la concessione con l’APM Terminals e l’Enna Group. La cordata fa capo alla Maersk, uno dei maggiori operatori nel traffico container, che oltre alla flotta gestisce numerosi terminal in tutto il mondo. Si calcola che il valore dell’operazione supererà i 20 miliardi di kune.

Il prof. Alen Jugović

Pane per tutti

“Il traffico internazionale di container è in costante crescita, come pure le tariffe. Per il porto fiumano è una grande prospettiva e quindi anche per gli studenti della Facoltà di Marineria che avranno degli sbocchi per trovare presto un impiego appena terminati gli studi. Il terminal in Molo Zagabria dovrebbe cominciare a funzionare all’inizio del 2024, periodo entro cui i concessionari provvederanno a costruire altri 250 metri di rive e ad attrezzare l’area con gru e tutto ciò che occorre per far funzionare una struttura di questo tipo. Il mio parere è che si tratti di un progetto promettente, che assicurerà a Fiume un riposizionamento sulla mappa dei traffici internazionali”.

Il direttore della Port Authority, Denis Vukorepa, il ministro del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture, Oleg Butković, e lo stesso premier Andrej Plenković, alla cerimonia della firma del contratto, avevano annunciato che nel 2025 Fiume supererà Capodistria per quanto riguarda la movimentazione di container. C’è un motivo per sostenere questa tesi che va oltre quelle che possono essere le previsioni ottimistiche che si esprimono in un momento solenne. Infatti, sono gli armatori a scegliere i porti e la Maersk, presumibilmente, farà attraccare le sue portacontainer nel proprio terminal. Ci rimetterà qualcosa, in un primo tempo, l’Adriatic Gate Container Terminal (AGCT) in Brajdica, di cui è proprietario di maggioranza lo stesso che gestisce il terminal di Capodistria. A Trieste c’è la MSC. Sono tutti un po’ in concorrenza, ma anche alleati, all’occorrenza. Se non ci saranno altre pandemie o disgrazie di questa portata, negli anni a venire ci sarà pane per tutti.

La serata si è svolta nella sede di Tersatto della Biblioteca civica

Inquinamento acustico e luminoso

Si è accennato alla D403, la statale che collegherà Molo Zagabria a Valscurigne e all’allacciamento alla rete autostradale, ma le domande dei partecipanti al dibattito hanno toccato questioni che ci si può porre un cittadino comune. Si terrà conto dell’inquinamento, sia quello acustico che luminoso? Brajdica, in effetti, non è che sia particolarmente gradevole da questo punto di vista. Jugović ha ammesso di non avere visto gli studi sull’impatto ambientale, ma è convinto che siano stati compiuti prima di arrivare alla concessione.

La pandemia ha mescolato le carte e cambiato le nostre abitudini, tra le quali il nostro modo di acquistare beni di largo consumo. L’impennata delle vendite via Internet ha messo in crisi il settore della logistica. In compenso, le tariffe per far arrivare un container dalla Cina all’Europa sono salite alle stelle. Soltanto pochi anni fa per un’unità TEU si pagavano 700 dollari, un prezzo che lo stesso Jugović considera al limite della sostenibilità. Oggi per un container si pagano dai 7.000 ai 10.000 dollari.

Materie specifiche in vista del futuro

Dal rumore in Brajdica si è passati al turismo nautico, quello di lusso, che approderà in Porto Baross, un bacino dismesso che ha chiuso la carriera con le merci rinfuse. La sua profondità permetterà di ospitare i megayacht, come quelli prodotti dai cantieri Lürssen che, a sua volta, come capofila della cordata ACI-Gitone, si è aggiudicata la concessione per la costruzione e gestione del futuro marina. Il vicino terminal in Brajdica sarà un vicino scomodo? Jugović ha risposto che quelli della Lürssen hanno sicuramente le idee chiare.

I grandi gruppi e le multinazionali non sono venute a Fiume per fare beneficenza, ma non dovrebbero essere le sole a trarre dei vantaggi. Ci saranno non meno di 200 posti di lavoro al terminal container e altri 100 nel marina, numeri a cui si aggiungeranno quelli dell’indotto. Conclusione: “È un’opportunità straordinaria, un’occasione da non perdere per Fiume, per la Regione e per la Croazia per diventare insieme una destinazione importante, un nuovo punto di riferimento”, è il pensiero di Jugović che, tra l’altro, sta dimostrando di crederci con misure concrete. Ai corsi di laurea della Facoltà di Marineria sono state aggiunte due materie specifiche proprio in funzione di quanto si è detto finora, ovvero traffico container e turismo nautico.

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