Lo Stato interverrà a sostegno del 3. maj

Il ministro dell’Economia, Darko Horvat, conferma che verranno concesse le necessarie garanzie per la realizzazione dei cruiser polari

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Lo Stato interverrà a sostegno del 3. maj

Il 3. maj usufruirà delle garanzie finanziarie dello Stato per costruire le nuove navi da crociera polari. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Economia, Darko Horvat. Ora possiamo dire davvero che lo stabilimento navalmeccanico di Cantrida, dopo anni di difficoltà, può intravedere la luce in fondo al tunnel. Il piano di rilancio, con la costruzione di lussuosi cruiser polari, non è più una chimera, ma una ghiotta opportunità per imporsi di nuovo alla grande sul mercato internazionale. Il ministro dell’Economia, Darko Horvat, ha parlato della questione a una trasmissione televisiva, dove ha spiegato come la ditta australiana che ha intenzione di commissionare al 3. maj la costruzione di sei yacht di lusso ha accettato di lavorare con una copertura finanziaria del 48 per cento fornita dallo Stato croato. Horvat ha stimato che la prima trance dell’investimento dovrebbe arrivare entro una settimana, con il primo importo che sarà di 10 milioni di euro, mentre il totale dell’operazione dovrebbe essere di 50 milioni di euro.
Si procede già con la costruzione della prima nave
“Le parti interessate hanno già deciso di procedere alla costruzione della prima nave, senza attendere le garanzia statali sui prestiti, ma noi abbiamo comunque deciso di seguire con il progetto anticipando il 48 per cento delle risorse necessarie per la costruzione delle navi. Questo nuovo modo di lavorare sarà una grande opportunità per il 3. maj. Quando una nave sarà nell’ultima fase di costruzione, si procederà con la realizzazione della chiglia della nave successiva e così avremo la garanzia che le unità saranno ultimate e che i prestiti verranno restituiti”, ha affermato il ministro.
I lavoratori del cantiere fiumano, al momento 774, riceveranno lo stipendio di gennaio nel giro di qualche giorno, in quanto il conto dell’azienda è stato sbloccato definitivamente il 27 febbraio, grazie all’accordo raggiunto con la ditta bosniaca Ćosićpromex. Ricordiamo che questa ditta creditrice il 7 febbraio scorso aveva bloccato il conto del 3. maj chiedendo il pagamento di 6,8 milioni di kune.
Horvat ha parlato anche del destino dell’Uljanik, per il quale non si è riusciti a trovare un partner strategico, spiegando che il fallimento dello Scoglio Olivi non comporta necessariamente la fine della cantieristica navale a Pola.
Scoglio Olivi. La produzione potrebbe riprendere
“Di sicuro non ci sarà più la stessa produzione di prima, ma non è detto che non si possa ricominciare. Quel che è certo è che chiunque vorrà usufruire dei finanziamenti statali dovrà passare tutta una serie di controlli, il cui principale obiettivo sarà quello di vigilare su come vengono spesi i mezzi finanziari erogati dall’erario”, ha spiegato.

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