Istria, maestra nello sfruttare i Meccanismi ITU

All’Università «Juraj Dobrila» si è parlato di «Fondi UE – risultati, sfide e occasioni»

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Istria, maestra nello sfruttare i Meccanismi ITU
Ivana Dragišić, Boris Sabatti, Jasenka Kapuralin, Ines Kersan-Škabić, Iva Novak, Samanta Barić e Mirena Tubić. Foto: ARLETTA FONIO GRUBISA

Le grandi conquiste e i vantaggi tangibili ottenuti dallo sfruttamento delle opportunità di finanziamento offerte dai Fondi europei sono stati scandagliati a livello di Stato, Regione, Città e Comuni istriani in sede di aula accademica ieri mattina al fine di far capire agli allievi dell’Ateneo “Juraj Dobrila” l’importanza strategica di quanto fa l’Unione europea a favore dei suoi cittadini e di tantissime aree d’interesse pubblico grazie all’impiego di risorse d’inestimabile valore. L’appuntamento intitolato “Fondi UE – risultati, sfide e occasioni” promosso dall’Università, specificatamente dal suo Centro di ricerche europee non è stato un resoconto di Bilancio esatto in merito agli utili ricavati grazie a degli oculati e attenti preparativi con cui si è riusciti a inoltrare delle candidature valide e finanziabili dai fondi UE stanziati, quanto una tavola rotonda per aiutare i professionisti del futuro a cogliere le nuove opportunità e le sfide che si presentano e riproporranno nell’ambito di nuove erogazioni.

Notevoli gli obiettivi raggiunti
Oltre a suggerire un didattico “fai come me e più di me”, i già esperti nella formulazione di progetti europei da candidare hanno gioco forza propinato una meritata pubblicità a quanto fatto finora a tutti i livelli di pubblica amministrazione e iniziative istituzionali, ritenendo che gli obiettivi raggiunti siano oltremodo notevoli e in diversi casi migliori di quelli ricavati da altri Stati membri della comunità europea. Hanno fatto da mentori Iva Novak, direttrice del dicastero per la Pianificazione strategica e il coordinamento dei fondi UE presso il Ministero dello Sviluppo regionale e i Fondi UE della Repubblica di Croazia, Ivana Dragišić, coordinatrice regionale istriana per i programmi e i fondi UE, Boris Sabatti direttore dell’Agenzia istriana di sviluppo (IDA), Jasenka Kapuralin coordinatrice del Centro per la formazione e la collaborazione europea e istituzionale presso l’Agenzia istriana di sviluppo rurale (AZRRI), Samanta Barić, assessore all’Edilizia, gli Investimenti e i progetti di sviluppo di Pola e Mirena Tubić, responsabile dell’Ufficio per la pianificazione ambientale e i progetti infrastrutturali della “Juraj Dobrila”. Non a caso, la moderatrice Ines Kersan-Škabić ha evidenziato che si è scelto di dibattere e dialogare sulle conquiste europee proprio in concomitanza con il 9 maggio, Giornata dell’Europa.

Si dovrà fare di più
Gli studenti hanno ieri potuto apprendere che se almeno l’85 per cento delle candidature croate hanno potuto ottenere l’avallo della Commissione europea all’interno del settennato 2014-2020, ancor meglio si dovrà fare per ambire ai programmi erogati dalla Commissione europea tramite i bandi ancora più generosi previsti dal 2021-2027. Oltre a fornire un quadro di previsione, Iva Novak ha parlato di coinvolgimento della Croazia nella creazione della politica di coesione, ma anche sottolineato l’abilità istriana dimostrata nell’applicazione dei meccanismi ITU, a Pola e a Pisino in particolare. Ivana Dragišić, a sua volta ha dato un’infarinatura circa l’esperienza regionale in materia di trucchi di stesura dei progetti europei lasciando trapelare delle piccole rivelazioni per il prossimo futuro: la preparazione della documentazione progettistica con cui effettuare il recupero della Villa di Kupelwieser alle Isole di Brioni e la candidatura di altri due edifici scolastici per l’ampliamento (dopo l’elementare di Sanvincenti), mirato a limitare le lezioni esclusivamente al mattino. Il ruolo dell’Agenzia IDA è stato quindi illustrato da Boris Sabatti che in 25 anni di esperienza è riuscita a erogare 1.500 crediti a favore della piccola e media imprenditoria istriana, a mandare in porto 60 progetti UE implementando quasi 100 milioni di euro in ambiziosi raggiungimenti (Metis, Coworking, incubatori tecnologici e imprenditoriali ecc.).

I progetti di Pola
Mentre Jasenka Kapuralin ha esposto i vantaggi ricavati a favore dell’agricoltura, del prodotto autoctono, della salvaguardia delle tradizioni gastronomiche e della tutela delle specie d’allevamento istriane doc, Samanta Barić ha annoverato le tante iniziative polesi ponendo l’accento sui quattro progetti urbani da realizzare con le erogazioni previste dal settennato 2021-2027: recupero del bagno pubblico di Stoia; attivazione del sistema di mobilità urbana “Park&drive”; ristrutturazione del Centro sociale Rojc e realizzazione della zona verde di Pragrande. Infine, Mirena Trumbić ha parlato delle conquiste universitarie che hanno condotto al recupero e adattamento delle strutture appartenute all’Ospedale della Marina in funzione del nuovo Campus studentesco. Anche qui una rivelazione: è in fase di stesura la documentazione progettistica per la ristrutturazione generale degli edifici, fatiscenti come non mai, dell’ex Reparto interni e della Neurologia appartenute al vecchio ospedale civico Santorio Santorio, mentre si sta facendo altrettanto anche per lo sfruttamento e la messa in funzione delle strutture del reparto trasfusione nell’area del Marina.

Gli studenti partecipanti alla presentazione dibattito.
Foto: ARLETTA FONIO GRUBISA

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