«Smareglia sempre con noi» a 95 anni dalla sua scomparsa

Concerto di successo della SAC «Lino Mariani» a Pola con l'esibizione del folclore della Comunità degli Italiani di Dignano

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«Smareglia sempre con noi» a 95 anni dalla sua scomparsa
Il Coro maschile diretto da Ronald Braus. Foto: FREDY POROPAT

Immancabile anche quest’anno il concerto della Società artistico-culturale “Lino Mariani” in omaggio all’illustre compositore polese, istriano ed europeo Antonio Smareglia, in sintonia con il 170esimo anniversario della nascita (Pola, 5 maggio 1854) e il 95esimo della sua scomparsa (Grado, 15 aprile 1929). Il tradizionale appuntamento intitolato “Smareglia sempre con noi”, organizzato appunto dalla SAC polese si è svolto lunedì sera in piazza Foro a Pola, dinanzi a Palazzo Municipale, e accanto (e anche congiuntamente) ai Cori femminile e misto della “Lino Mariani” si sono esibiti l’Orchestra di fiati della Città di Pola, nonché in qualità di ospite il Gruppo folcloristico della Comunità degli Italiani di Dignano.

Canti tradizionali e danze
Davvero una bella serata musicale, e a conferma di tanto gli scroscianti applausi del pubblico (seppur non troppo numeroso, molto interessato e attento) al termine del concerto, il quale è iniziato con il “classico” “Inno all’Istria”, di Cleva – Giorgieri, con il Coro misto della “Mariani” preparato dal Maestro Ronald Braus e l’Orchestra di fiati polese, diretta dal Maestro Branko Sterpin. Ha fatto seguito il Coro femminile, diretto dalla maestra Georgie Goldin con accompagnamento al pianoforte del prof. Sandro Vešligaj, che hanno proposto tre brani di Antonio Smareglia: “Per le strade solesae”, “Una mesta sospirando” con Georgie Goldin in qualità di solista, nonché “Nell’onde chiare”, con il Coro e Goldin sia come direttore che come solista, assieme al tenore Josip Krajačić. A presentarsi in seguito è stato il Gruppo folcloristico della CI di Dignano, che è entrato in scena con la sfilata e cantando “Fate largo”, prima di esibirsi nel ballo popolare “La monferrina” e il canto tradizionale “La piova”. Molto belle le danze “La villotta” (prima) e “La furlana” (sul finire del repertorio della CI dignanese) scritte da Smareglia; per di più si è potuto ascoltare i discanti “Son vegnù dal Visanel”, interpretato da Livio Belci e Gloria Vale, nonché “I bassi”, sempre con Livio e il piccolo Tomas Belci, e poi il canto “El samerito”.

L’Orchestra di fiati diretta da Branko Sterpin.
Foto: FREDY POROPAT

Verdi, Ponchielli e Lehar
Il Gruppo folcloristico dignanese come sua prassi ha lasciato la scena intonando il brano “Mama mia go visto l’orso”. Va detto che l’accompagnamento musicale del Gruppo, rispettivamente al leron e al violino, è stato eseguito da Milan e Branko Ostojić. La seconda parte dello spettacolo è iniziata con il Coro misto, che ha intonato le arie “Le fosche notturne spoglie” dall’opera “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi, nonché “Preghiam per i vegliardi” dall’opera “I Lituani” di Amilcare Ponchielli. “Scontata” l’esibizione dell’“Inno dei canottieri” di Smareglia, proposto dalle forze congiunte del Coro misto e dell’Orchestra di fiati, che è ritenuto uno dei brani più noti e conosciuti scritti dal grande Maestro. Si è concluso in bellezza con “Le belle polesane” del compositore astroungarico Franz Lehar (che tra l’altro ha trascorso una parte della sua vita a Pola) ed eseguite dall’Orchestra, alla quale si è aggiunto il Coro misto della “Mariani” per eseguire il celeberrimo “Brindisi”, tratto dall’opera “La Traviata” di Giuseppe Verdi. Ancora una serata musicale di successo quindi per la SAC “Lino Mariani”, grazie anche all’inesauribile impegno ed entusiasmo della direttrice artistica Loretta Godigna, come sottolineato dal Maestro Braus.

I solisti Georgie Goldin e Josip Krajačić.
Foto: FREDY POROPAT

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