Vi è mai capitato di imprecare, di maledire Fido e, soprattutto, il suo accompagnatore umano? Il rischio di pestare una cacca di cane è reale, soprattutto se si attraversano zone poco illuminate. Le cose, comunque, sono migliorate negli ultimi anni e speriamo che non debbano passare due o tre generazioni per capire che le deiezioni canine vanno raccolte dai proprietari e che non svaniranno da sole. Nei parchi le probabilità di portarsi a casa un souvenir aumentano se si esce dai sentieri. Non approfondiremo il tema in questo senso.
Come constatato sopra, oggi c’è più consapevolezza e senso civico con la stragrande maggioranza dei proprietari di cani pronti a pulire dietro di sé. La tendenza incoraggiante rischia di arrestarsi, di venire vanificata da misure e provvedimenti che hanno come scopo dichiarato quello di farci vivere in un mondo più pulito. Siamo nel bel mezzo del processo con cui si intende introdurre la raccolta differenziata dei rifiuti in modo più organizzato. Dall’inizio dell’anno è stato avviato in alcuni rioni periferici il sistema di raccolta individuale con i set composti da tre bidoni. I primi sono stati i quartieri di Draga, Pašac, Svilno, Orehovica, S. Cosimo a Est, seguiti da Srdoči, Grpci, Zamet superiore e Pehlin.
Ci sono i contenitori condominiali, condivisi da più utenti e che si possono aprire usando la scheda personalizzata. In quelle zone, se uno esce per portare a spasso il cane, dov’è che va a depositare il sacchetto con la cacca del cane? I vecchi cassonetti per il misto non ci sono più, cioè ci sono, ma sono inaccessibili. Possono aprirli, come abbiamo detto, soltanto i residenti più vicini. Con il nuovo sistema di raccolta, concepito in funzione di un aumento della percentuale di rifiuti attraverso la differenziata, si propone anche di farci alleggerire le bollette. Il calcolo avviene per il singolo utente in base al numero di volte che apre il contenitore. Si tratta di 40 centesimi che comprendono, in teoria, un sacco da 30 litri di rifiuti solidi. Quindi, se uno vuole gettare il sacchetto contenente la cacca di un maltese può farlo allo stesso prezzo, 40 centesimi. Interpellato da più parti, il sindaco Marko Filipović ha dato delle risposte e dei consigli. Partiamo da questi ultimi: “Il sacchetto i proprietari possono portarseli a casa e gettarli poi assieme agli altri rifiuti. In quanto maleodoranti possono venire tenuti sul balcone o negli spazi comuni di un condominio”.
Siccome non sembrano esserci molte alternative, è stato chiesto se vi fosse la possibilità di sistemare degli appositi cestini, degli appositi contenitori. “Questa possibilità la terremo in considerazione per il futuro. Comunque, vorrei sottolineare che i contenitori, la loro manutenzione e il prelievo del contenuto determinerebbero dei costi aggiuntivi a carico degli enti locali, cioè dalle risorse assicurate da tutti i cittadini di Fiume. Pertanto, i costi a cui ho fatto riferimento andrebbero a carico di tutti i cittadini di Fiume, anche quelli che non sono proprietari di cani”. Non è la risposta che avremmo voluto sentire. Se si dovesse rispettare lo stesso ragionamento, perché il teatro “Ivan de Zajc” viene finanziato in una percentuale considerevole dal Bilancio cittadino? Eppure non tutti i cittadini di Fiume (purtroppo) vanno a teatro e quelli che ci vanno sono probabilmente meno numerosi dei proprietari dei circa 9mila cani registrati nell’“anagrafe veterinaria” della nostra città. Non andiamo avanti elencando tutte quelle attività e servizi destinate a pochi e, giustamente, finanziate da tutti. Sono i cittadini, contribuenti e, soprattutto, gli elettori, a decidere a chi affidare il compito di distribuire in modo equo le risorse. Chi riceve una risposta come quella citata sopra, alla fine, potrebbe prenderla male.
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