Tra un anno circa il rifugio di Lisina potrebbe ripresentarsi in tutto il suo splendore. Infatti, dopo una breve pausa imposta dall’emergenza sanitaria, riprenderanno in questi giorni i lavori di ristrutturazione del rifugio alpino che era stato costruito ai tempi del governo italiano, dai prigionieri russi come forza lavoro, e dedicato a Egisto Rossi. Negli ultimi anni l’edificio era in rimasto in semi abbandono e di conseguenza spesso preso di mira dai vandali. Ora, grazie alla buona volontà dei membri dell’Associazione Lisina Adventure di Mattuglie, il rifugio tornerà in… vita. I lavori si sono fermati a metà marzo, quando erano state poste delle tubature a partire dall’incrocio che porta al rifugio fino all’idrante che si trova nelle immediate vicinanze dell’edificio, in modo da assicurare acqua corrente. Avevano preso il via anche i lavori di costruzione della fossa biologica che avrà una capienza in grado di soddisfare le necessità del rifugio. È stato inoltre montato un manicotto per il cavo ottico, che verrà installato prossimamente.
I membri della Lisina Adventure supervisionano costantemente la zona a tutela dell’ambiente circostante. Un gruppo di entusiasti, come piace loro presentarsi, che amano questo luogo in passato molto amato e frequantato dai cittadini, visto che anch’essi vi hanno trascorso gran parte della loro gioventù. Motivo per il quale hanno deciso di unirsi in gruppo e ridare vita sia alla zona che al rifugio. Sono seguite diverse azioni di pulizia, resesi necessarie dal momento in cui i soliti irresponsabili continuano a scaricare rifiuti nel bosco. Hanno partecipato anche al World clean up day e in futuro organizzeranno due azioni di pulizia, in primavera e in autunno. L’idea però non è soltanto quella di pulire l’ambiente, ma anche di esortare le persone che lo fanno a cambiare il proprio comportamento o avvertire la municipalizzata addetta alla nettezza urbana, il Comune di Mattuglie o l’Ente pubblico Priroda, autorizzate a intraprendere misure concrete. Grande desiderio del gruppo non è soltanto quello di riaprire un giorno il rifugio, ma anche di offrire innumerevoli contenuti d’attrattiva per i gitanti, come ad esempio un parco adrenalinico, visite nelle grotte della zona e al vicino maneggio, passeggiate in cima al monte e tant’altro.
Entro la fine dell’anno dovrebbe venir messo in funzione il pianoterra che fungerà da sede per i ranger della zona e per l’Associazione. Per quanto riguarda il piano superiore, che dovrebbe offrire vitto e alloggio, bisognerà attendere un altro po’ di tempo, per insufficienza momentanea di fondi finanziari.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.