Ica, tradizione da salvaguardare

Trecento anni fa nella pittoresca località dell’Abbaziano nasceva uno squero a cui si lega una lunga e interessante storia. La stessa che verrà raccontata nel futuro Centro interpretativo

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Ica, tradizione da salvaguardare

La pittoresca località di Ica, nell’Abbaziano, conosciuta per la sua lunghissima tradizione legata alla pesca e alle imbarcazioni tradizionali, è da sempre stata caratterizzata dalla pace e dalla tranquillità che attirano tantissimi ospiti durante l’estate, ma anche numerosi amanti delle passeggiate sul lungomare. Oggi, in vista del 300º anniversario della costruzione dello squero locale, la cittadina s’arricchirà di un Centro interpretativo in cui verrà presentata la storia del minuscolo cantiere. Il progetto verrà finanziato all’85 p.c. dai Fondi europei e al 25 p.c. dal bilancio statale. Concretamente, il Ministero per l’Agricoltura – Direzione della pesca ha assegnato alla Città di Abbazia un importo pari a 1.112.375,00 kune a fondo perduto. La municipalità ha candidato il progetto al bando di concorso del Gruppo d’azione locale del settore della pesca (LAGUR) di Vela Vrata, relativo alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio marittimo e della pesca, nonché alla salvaguardia dell’identità locale. Oltre ai mezzi devoluti per il Centro interpretativo e la celebrazione dell’anniversario, a breve la Città dovrebbe ottenere ulteriori 1.025.000,00 kune per i lavori edili e la costruzione della piazza nel centro di Ica, nonché la ristrutturazione di parte del lungomare.

Una proiezione del futuro aspetto della zona

Le celebrazioni del 300º anniversario dello squero, comprenderanno la pubblicazione di una monografia, la regata delle imbarcazioni tradizionali del Quarnero e vari laboratori per i più giovani, che punteranno sulla popolarizzazione dei mestieri tradizionali. Nella piazza verranno collocati dei piloni multimediali contenenti informazioni sulla storia del cantiere, nonché un monumento dello scultore accademico Goran Štimac. Visto che i dati sul cantiere sono per lo più sconosciuti, grazie alla monografia diventeranno di dominio pubblico. Nell’introduzione si potrà leggere che Ica ottenne maggiore importanza appena alla fine del XVIII secolo, con lo sviluppo della marineria nell’Alto Adriatico. La profonda baia di Ica rappresentava un rifugio naturale e quindi la località divenne un porto importante ancor prima di Volosca. Durante l’occupazione francese, dal 1809 al 1813, i soldati di Napoleone preservarono il porto di Ica da possibili attacchi nemici. Lo stesso fu fatto in seguito anche dagli austriaci, le cui guardie speciali avevano il compito di tenere d’occhio il mare, verso il quale erano stati puntati potenti cannoni. Uno di questi si trova ancora oggi accanto alla spiaggia locale e rappresenta un monumento del passato.

La spiaggia di Ica

Il piccolo squero fu trasferito a Ica nel 1719 dal delta della Rječina. I primi dati affidabili al riguardo risalgono al 1818, quando a Ica fu costruito il primo veliero “Leone” di 49 tonnellate, per il proprietario Jeronim Babarović di Milna sull’isola di Brazza. Da quel momento prese il via la costruzione di massa di piccole navi e imbarcazioni che vennero poi consegnate ai proprietari di Fiume, Buccari, Segna, Sebenico, Laurana e dintorni e Volosca.

Il Centro sorgerà nell’odierno parcheggio vicino all’hotel Villa Schubert

Grazie a questo progetto, Ica cambierà aspetto e diventerà ancora più attraente per gli amanti delle zone tranquille e poco affollate.

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