Hotel de la Ville. L’albergo dei viaggiatori

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Hotel de la Ville. L’albergo dei viaggiatori

Se si può liberamente affermare che il Grand Hotel Europe, progettato dal noto architetto Giuseppe Bruni, alla fine del XIX secolo abbia definito una parte della costa quarnerina, si può anche traquillamente sostenere che un altro importante albergo, edificato nello stesso periodo, l’Hotel de la Ville (oggi palazzo che ospita appartamenti privati, uffici e il ristorante studentesco “Indeks”, in via Krešimir nel rione di Braida), richiamava chiaramente, trovandovisi proprio di fronte, il collegamento con la nuova umile ferrovia, all’epoca appena inaugurata (sita a un centinaio di metri da quella odierna, terminata nel 1891). Progettato e costruito dall’ingegnere edile Giovanni Baccarcich per la sua famiglia (le cui bozze sono andate disperse), autore altresì del “Lloyd” (oggi ubicato nell’attuale piazza della Repubblica, all’epoca piazza Adamich), nonché dell’edificio che oggidì ospita la municipalizzata Energo s.r.l. (in via Erazmo Barčić), è stato inaugurato in piena estate, ovvero il 14 luglio 1874. Il primo proprietario, Albert Gscheider, lo ammobiliò con gusto ed eleganza, non facendo mancare nulla agli ospiti, la maggior parte dei quali, molto spesso, grazie alla nuova linea ferroviaria, erano viaggiatori in transito da o verso Lubiana e/o Zagabria. Nell’annuncio-invito alle autorità cittadine, inerente alla sua apertura, si legge: “Il sottoscritto informa la stimata udienza di Fiume e della Contea che il 14° t. a luglio ha aperto una nuova locanda – “HOTEL DE LA VILLE” in via Deak a Fiume. L’albergo dispone di 120 letti in camere arredate con gusto, di una caffetteria, di un’ampia sala da pranzo, di una birreria e di bel terrazzo interno. …Albert Gschaider, l’oste”. E ancora, alcuni anni dopo, Giovanni Merk, un ennesimo proprietario, scriveva: “Il primo albergo presso alla Stazione ferroviaria, consistente di 25 stanze (tutte in un sol piano), di gusto moderno, distinte per la particolare loro nettezza e modicità dei prezzi. Nell’albergo, tenuto nel più gran ordine, vi è la Ristorazione ed il Caffè. Il miglior recapito per famiglie e passeggieri, che non hanno grande bagaglio”.

Nuovi standard

Gli alberghi Grand Hotel Europe e Hotel de la Ville, contraddistinti entrambi da uno stile sfarzoso e scelte decorative raffinate, hanno imposto standard completamente nuovi nell’offerta alberghiera, sia in merito alle loro dimensioni che ai fastosi lounge e ristoranti, caratterizzati da elementi in ottone, cristallo e da numerosi specchi. Gli interni erano sontuosi, con un imponente lampadario in bronzo al centro della sala d’attesa, un capiente ristorante e l’elegante Gran cafè con tanto di giardino terrazzato. L’edificio consisteva in quattro piani, ciascuno con dieci stanze rivolte verso via Deak e sette verso il rione di Brajda, per un totale di 68 camere con 120 letti.

Sopra l’Hotel de la Ville ai suoi tempi d’oro. A destra, il palazzo in Braida come si presenta al giorno d’oggi

Una curiosa testimonianza

Di quanto fosse frequentato lo testimonia una delle lettere di un noto ferroviere del tempo, Max Maria von Weber, figlio del più noto musicista Karl Marie von Weber, che giunse a Fiume verso la metà degli anni ‘70, subito dopo l’inaugurazione delle ferrovie, nella quale scriveva: “…Arrivato il treno a Fiume, a mezzanotte in punto, tutta la città dormiva. Ad un certo punto, comparve una meravigliosa ragazza croata, dagli occhi grandissimi la quale, snella e sinuosa, si spostava in bianca camicia da notte, con una candela in mano, lungo gli stretti corridoi dell’albergo. Ad un certo punto, a mo’ di sonnambula, aprì la porta di una stanza e, dopo aver sussurrato – “felice notte” – elegantemente vi entrò, incurante dei miei desideri. Avrei presto conosciuto quell’apparizione quale donna reale, in carne e ossa, nelle vesti di un’esperta cameriera ai piani e contabile. Negli scontrini che emetteva era presente tutto – i suoi occhi slavi, lo scroscio delle lunghe vesti, l’interminabile corridoio abbellito dalla sua cara figura, e si riflettevano nei ducati stessi”.

I proprietari

Anche l’Hotel de la Ville, com’è stato per il Lloyd, non è sfuggito ai numerosi passaggi di proprietà. La Bilancia (18 ottobre 1879) riporta che, nell’autunno del 1879, la struttura apparteneva a un certo Belli, che lo rinnovò, donandogli lustri ancora maggiori. Successivamente venne acquistato da Ivan Mance (1890-1898), seguito da Giovanni Merk (1899), dal commerciante Federico Baccarcich e Ortensia Vio, nata Baccarcich, da Armin Kertez (1903) e da Carlo Budai (1908-1924 cca), il quale gli cambiò il nome in “Budai”. Si racconta che nel 1919, verso la fine di settembre, vi abbia tenuto le sue tribune politiche, a sostegno di Gabriele d’Annunzio, il futurista Tommaso Marinetti, già spesso ospite dell’hotel Lloyd. Ben presto, però, d’Annunzio venne cacciato e, nel 1924, la città fu annessa all’Italia. È in quel cupo periodo che l’albergo “Budai” cessò la sua attività.

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