Cucina mediterranea e ricette americane

Dai tradizionali, salutari e colorati piatti autoctoni al diner in formato USA puntando sempre sulla qualità e sulla stagionalità dei prodotti e su menù accattivanti in ambienti accoglienti e curati fino all’ultimo dettaglio

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Cucina mediterranea e ricette americane

Cura, amore e rispetto per la tradizione e per il prodotto finale. Sono questi gli ingredienti che ispirano Nora e Marin, nonché Martina, titolari del neoaperto localino in chiave tutta mediterranea, nell’accurata ideazione, preparazione e realizzazione di tutti i loro saporiti manicaretti. Sito vicino al mercato cittadino, la storia di questo luogo elegantemente semplice, affonda le sue radici nel ricordo del nonno, figura dalla forte personalità, che ha influenzato le loro vite al punto da dedicargli il nome del ristorante e tutto il menù.

La vistosa scritta in neon rosa “Crediamo nel maiale”

I sapori del nonno

”È stato un personaggio molto particolare – raccontano i fratelli Marin e Martina –. Originario di Rucavazzo, sopra Abbazia, ha ispirato i nostri percorsi di vita e quelli di molte persone del luogo. Oltre che per la generosità e l’altruismo, viene ricordato soprattutto quale vero edonista e uomo del popolo. In sua presenza si preparavano sempre cibi sani, belli da vedere, impiattati con gusto e su una tavola imbandita con fantasia e tanto amore. Tra i nostri ricordi più cari, che abbiamo fermato sulla carta dei cibi e delle bevande, vi sono i suoi indimenticabili scampi “alla busara”, accompagnati da una buona bottiglia di vino e l’appassionata ricerca di ingredienti autoctoni e sempre freschi. Filosofia che abbiamo ereditato e abbracciato anche noi nel pensare il nostro locale. Infatti li acquistiamo unicamente al mercato e dai nonnini e nonnine locali”, hanno svelato, soffermandosi sul fatto che le bistecche servite vengono preparate rispettando tempistiche e cotture particolari, le salsine sono esclusivamente casarecce, come pure gli gnocchi e i dolci.

Marin, uno dei titolari del locale. Sullo sfondo il nonno

Piatti mediterranei

Il punto forte, quindi, è indubbiamente la cucina mediterranea, pulita ed essenziale, e l’entusiasmo che i titolari e tutto il personale del ristorante ci mettono, permette di coniare piatti leggeri, vivaci e colorati, la cui cottura delicata ne esalta i sapori e preserva le preziose sostanze nutritive senza appesantirli. Così, il variegatissimo menù, offre antipasti caldi quali i risotti (al tacchino, funghi e formaggio greco, ai gamberi, alle zucchine, allo stracotto di vitello e finferli ecc), vari tipi di pasta, gnocchi (quelli neri ai gamberetti da provare assolutamente) e fusi, oppure antipasti freddi (prosciutti e formaggi per tutti i gusti), nonché carni saporite (cotolette di vitello, bistecche di manzo, braciole di maiale, ecc), piatti di pesce curati e fragranti (calamari ripieni, steak di tonno, ecc), minestre (primaverile, al pomodoro, di verdure, di carne), contorni e insalate di tutti i tipi e, per concludere in dolcezza, dessert dai gusti tradizionali reinventati e declinati in chiave moderna (lo strudel, il tiramisù, il cornetto, il cheesecake). L’interno è uno scrigno armonioso di stile, essenzialità e ricordi tradotti in mestoli di legno, mensole e altri oggetti tipici delle cucine delle nonne, quelli che strappano il sorriso e riportano al passato, ai siparietti casalinghi, agli inconfondibili profumi di minestre che avvolgevano le case e gli animi. Sulla candida parete principale, alle spalle di un’accogliente area pranzo/cena, domina il murales rappresentante la figura del nonno. L’esterno non è da meno e regala all’ospite altrettanti cimeli, come la bicicletta tutta nera, che rievocano i bei tempi di una volta. Un luogo quasi sospeso nel tempo, dalle dinamiche di servizio corrette e dal costo onesto, meta ideale per i viaggiatori del gusto alla ricerca del bello e del buono.

Gli Stati Uniti in un click

Cucina USA: con le mani c’è più gusto

C’è invece qualcosa di solenne, barbaro e stranamente emozionante nello spazioso ristorante americano aperto circa due mesi fa, che si affaccia su piazza Adria e ammicca alle due fontane. Un luogo che dispone di svariati ambienti con diverse suggestioni, tra travi a vista e mattoni, intimi angoli con comode poltrone vintage in pelle scura, lampioni, effervescenti scritte neon in color rosa, tavoli bassi e ampi in legno massiccio o alti in metallo, recinzioni in ferro che creano originali soluzioni architettoniche, caricature incorniciate di personaggi del mondo del cinema, dell’arte, della canzone, della politica, dello sport (Marylin Monroe, Elvis Presley, La Gioconda…). Protagonisti assoluti: le vespe italiane anni ‘60 e l’imponente bancone del bar. Tutto nel segno dell’industrial e dell’ode al maiale a strisce e stelle.

”Abbiamo pensato alla formula del diner all’americana puntando tutto sulla qualità del loro cibo e selezionando prodotti a chilometro zero. Prepariamo il nostro pane e la nostra mistura di carne. Per fare le costine di maiale ci rifacciamo alla tradizionale ricetta delle cosiddette “baby spare ribs” (regine incontrastate del barbecue americano), secondo la quale la carne viene cotta, affumicata e fatta riposare per otto ore, procedimento che adottiamo pure per il “brisket” (punte di petti di manzo), per il “pulled pork” (spalla di maiale sfilacciata), per il “pulled chicken” (pollo sfilacciato), per il “pulled ribs” e per il “pulled brisket”. Questo metodo di cottura rende la carne così morbida da poterla rompere semplicemente tirandola con le mani e sfilacciandola in tante fibre cedevoli e dal gusto eccezionale, non solo per la loro soffice consistenza, ma anche per i succhi della carne stessa che la cottura “extra slow” non disperde. Vi sono poi anche svariate versioni delle “hot wings” (ali calde), che vengono marinate al minimo 12 ore. Il tutto lo accompagniamo con salse per grigliate fatte in casa, a base di Jack Daniel’s e di Bloody Mary. Pure i dolci sono casarecci e, sempre sulla scia delle ricette americane, puntiamo principalmente sui cheescake, sui pancake, sulle crème brûlée, sui soufflé. Inoltre, la nostra consolidata esperienza nel settore food ci consente di saper coniugare al meglio gli elementi caratteristici della cucina croata, asiatica e americana così da soddisfare il palato dei nostri clienti offrendo al contempo un ambiente accogliente e colorato, capace di regalare relax e divertimento”, ha spiegato Sandro, il simpatico titolare che, in seguito a diverse esperienze in altre città, affiancato da un partner sloveno, ha voluto recuperare uno spazio dismesso per dare vita a un locale adatto anche alle famiglie e a grandi gruppi di persone.

La cucina mediterranea va sempre di moda

Una cucina importante, quella proposta da questa nuova stravagante realtà, che si esprime con carattere e menù forti, decisi, d’ispirazione esplicitamente USA e una filosofia che sottintende la minuziosa ricerca dell’alta qualità e della stagionalità che lo chef traduce in piatti alternativi e originali. Fiume, quindi, sempre curiosa e bizzarra, sta aprendo generosamente le porte alle cucine e alle visioni gastronomiche più disparate, diventando un vero e proprio crogiolo culturale, una fusione di storie ed esperienze.

A volte, negli orari più popolari, quando il Corso pullula di gente, sembra che il mondo intero sia proprio qui.

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