Casa di Sant’Anna, un rifugio pieno d’amore e di speranza

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Casa di Sant’Anna, un rifugio pieno d’amore e di speranza

La Casa per le donne e i bambini vittime di violenza domestica “Sant’Anna”, celebra il suo 25° anniversario. Per l’occasione il 20 e il 21 settembre ci sarà una serie di eventi che avranno luogo nell’Arcivescovado di Fiume. Il programma, come pure la storia della struttura, sono stati presentati ieri dalla direttrice suor Suzana Samardžić, e dal direttore della Caritas, mons. Nikola Uravić. “Stiamo per celebrare un anniversario molto importante, ovvero il ‘giubileo d’argento’ della Casa per le donne e i bambini vittime di violenza domestica – ha detto mons. Nikola Uravić –. L’istituzione è stata inaugurata 25 anni fa subito dopo la Guerra patriottica, in quanto in quel periodo c’erano tantissime donne che avevano subito violenze di vario tipo e avevano bisogno, assieme ai loro bambini, di una terapia di riabilitazione. Grazie alla Caritas di Klagenfurt e all’Associazione ‘Donne in pericolo’, in collaborazione con l’allora arcivescovo e metropolita di Fiume e Segna, mons. Antun Tamarut, veniva inaugurata questa Casa dove in un’atmosfera positiva e ricca d’amore si cercava di alleviare i traumi subiti dalle vittime. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’impegno della direttrice, dei volontari, del Ministero della Previdenza sociale, della Città e della Regione”.

Accolte finora 1.695 persone
La data del 20 settembre non è stata scelta a caso. “Nel corso dell’anno abbiamo più date che vengono celebrate: il 26 luglio si celebra Sant’Anna, il 20 settembre del 1993 abbiamo ospitato la prima donna giunta dalla Lika e ricordiamo quest’evento, e il 22 settembre verrà celebrata la Giornata contro la violenza sulle donne. Noi abbiamo deciso di unire queste tre giornate in una sola e di presentare quel giorno una pubblicazione dei lavori fatti dai bambini ospitati in questi 25 anni. Fino a oggi abbiamo ospitato 1.695 persone, delle quali oltre 1.000 bambini. Soltanto quest’anno abbiamo accolto 48 nuovi fruitori. La violenza colpisce i bambini in maniera particolare. Nei primi anni d’attività abbiamo accolto le vittime della guerra, oggi invece quelle di ogni tipo di violenza in famiglia. Le donne e i bambini arrivano da tutte le parti della Croazia. Sono stati costretti ad abbandonare la loro scuola, i loro amici e per questo motivo sono spesso introversi, parlano poco e di aprono difficilmente. Attraverso i loro lavori, sia scritti che disegnati, si può capire tutto il loro dolore e l’angoscia. È un tema molto pesante presentato però in maniera molto bella da Bruno Lončarić, redattore della pubblicazione. Questi bambini e ragazzi sono molto umili, non hanno pretese né desideri particolari. Sono consapevoli della loro situazione e grati per quello che hanno ricevuto. Spesso arrivano in condizioni molto gravi, nel senso che considerano purtroppo la violenza come un atto normale. Però soltanto dopo alcuni mesi trascorsi da noi cambiano completamente e sono pronti ad aiutare gli altri bambini a reintegrarsi e a vivere in modo normale”, ha spiegato suor Suzana Samardžić.
La presentazione della pubblicazione avrà luogo il 20 settembre alle ore 19, mentre il giorno seguente ci sarà una serie di conferenze riguardanti la violenza in famiglia, il supporto
e il lavoro delle varie istituzioni.

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