Balinjerada. I primi partecipanti oggi sono già nonni

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Balinjerada. I primi partecipanti oggi sono già nonni
L’edizione del 2022 si è svolta in via straordinaria d’estate, come pure la Sfilata internazionale di Carnevale in Corso a Fiume. Foto: Roni Brmalj

Sono trascorsi ben 40 anni da quando per la prima volta alcuni membri del gruppo carnascialesco di Abbazia e Volosca, decisero di scendere con dei carretti lungo l’arteria principale della città, dando il via a quella che sarebbe poi diventata la famosa Balinjerada, la leggendaria gara sui carretti con cuscinetti a sfera. In seguito, grazie all’entusiasmo di Duško Jeličić Dule, che poi divenne lo “spiritus movens” dell’evento, fu organizzata una gara vera e propria, divisa in categorie: monopattini, carretti singoli, a due posti e quelli più grandi, inclusi i carri allegorici, detti carri americani. Come sia cambiata l’organizzazione, ma anche la gara come tale, lo abbiamo scoperto colloquiando con Dule.

Duško Jeličić (Mastro) Dule. Foto: Goran Žiković

“Più ci penso e meno riesco a credere che siano passati 40 anni – ha commentato visibilmente emozionato –. Alcuni dei bambini che scesero lungo il tragitto per la prima volta, oggi sono già nonni e partecipano con i nipotini. Mi si riempie il cuore quando li vedo, perché mai e poi mai avrei immaginato che la Balinjerada sarebbe sopravvissuta a tutti gli eventi degli ultimi 40 anni. Abbiamo cambiato Presidenti, valute, abbiamo avuto la guerra e in seguito l’autonomia, siamo entrati nell’Ue, siamo stati colpiti dalla pandemia…, ma la Balinjerada non ha mai ceduto. Lo scorso anno l’abbiamo fatta d’estate in via eccezionale”.
Lei ha preso parte a tutte e 40 le edizioni?
“A tutte. Anche quando durante la Guerra patriottica ero in servizio. Visto che mi trovavo in Lika, chiesi ai miei superiori di lasciarmi libero per alcune ore per poter partecipare all’evento. Mi diedero il permesso. Arrivai ad Abbazia, partecipai alla Balinjerada e di corsa in caserma. Non andai nemmeno a casa a cambiarmi. Avevo promesso di rientrare immediatamente e lo feci”.
Ci sarà qualcosa di particolare in quest’edizione?
“Non credo. Anche se, visto che ora sono solo un membro onorario, preferisco agire dietro le quinte. L’Ente per il turismo locale si cura da circa 10 anni della parte amministrativa della gara, mentre Vjeko Alilović si occupa di quella operativa. Probabilmente verrà segnalato che si tratta di un’edizione particolare”.
Quanti saranno i partecipanti?
“Le notifiche vengono sempre fatte in loco prima dell’inizio. In quei momenti avviene lo spettacolo vero e proprio. C’è da ridere, ma anche da piangere se per caso proprio in quel momento il carretto si sfascia. Per i bambini diventa un caso di vita o di morte! Lacrime a non finire. Per fortuna noi abbiamo i nostri ‘pit stop’ dove tutti possono effettuare delle riparazioni dell’ultimo minuto. L’edizione 2020 ha visto la presenza di oltre 300 partecipanti. Si potrebbe pensare che dopo tanti anni l’interesse diminuisca, invece abbiamo ogni anno più interessati che arrivano anche da altre parti della Croazia. Purtroppo, i grandi carri allegorici sono meno presenti per motivi economici, però i carretti singoli sono sempre più numerosi. Vedremo. Speriamo solo che il tempo sia clemente”.
Ci saranno sicuramente degli aneddoti legati alla Balinjerada.
“Ricordo tanti anni fa, quando il gruppo di Volosca decise di presentarsi con una zattera. Questa arrivò via mare fino alla Slatina, dove poi venne issata dalla gru e trainata dal mini trattore fino alla partenza. Poi scesero, ma sempre tenuti sotto controllo dal trattore perché altrimenti sarebbero finiti chissà dove. Mamma mia, sarebbe stato un macello. Da non dimenticare la nostra miss onoraria, Barbara di Lussinpiccolo, la quale regolarmente si presenta vestita in modo succinto, in barba alle temperature. Mi ricordo quando la vidi per la prima volta, ero sicuro che si sarebbe vestita in loco, e invece scese con il costume da sirena, a torso nudo con due conchiglie sul petto. Lei è sempre uno spettacolo, che non passa inosservato. Poi c’è stato il carro a forma di balena di 21 metri… le idee non mancano mai. Nella preparazione nelle edizioni che furono, un ruolo importante lo ha avuto la ditta Metal di Abbazia, che per anni ci ha aiutati a preparare i carretti e che ha realizzato anche la prima coppa in assoluto. I copertoni che vengono usati per proteggere la pista durante la competizione venivano anch’essi lavorati presso la Metal”.

L’inossidabile Miss Barbara. Foto: Željko Jerneić

Quale ruolo ha avuto la tecnologia in tutti questi anni?
“L’influenza è visibile sicuramente. Anche se i cuscinetti non sono cambiati, i partecipanti con i carretti più grandi hanno spesso dei piccoli motori che mettono in moto quando serve risalire, evitando così di trainarli a mano. Tanti anni fa forse non sarebbe stata possibile una cosa del genere”.
Le ultime due edizioni si sono svolte in sordina, ovvero in modo non ufficiale viste le misure pandemiche. Anche se l’evento non è stato mai organizzato, lei ha avuto a che fare con la Polizia nel 2021. Cos’è accaduto?
“Ora mi viene da ridere, però aver assistito a ben tre sentenze in tribunale non è stato bello. Visto che erano vietati gli eventi, io e mia moglie Silvana, abbiamo deciso assieme ad ancora un paio di persone, di fare una breve discesa di alcuni metri sul marciapiede per tenere in vita la tradizione, visto che sarebbe stata la 38ª edizione. Dato che tutti sanno in che giorno di solito si svolge la Balinjerada, alle 12 si sono presentati tanti entusiasti che si sono aggregati a noi. Purtroppo qualcuno, che probabilmente non aveva altro da fare, ha denunciato l’evento alla Polizia e dopo breve tempo si sono presentati gli agenti e con tanto di megafono ci hanno invitati a fermare tutto. La denuncia è arrivata a nome mio, me l’hanno consegnata di persona una sera a casa, con la spiegazione che avevo organizzato la Balinjerada in piena pandemia. Quando sono arrivato dalla giudice, questa non riusciva a capire nemmeno quale fosse la denuncia, perché era appena arrivata da Zagabria e non conosceva l’evento. Ho tentato di spiegare che non era stato organizzato nulla, che eravamo presenti in pochi con tanto di mascherina protettiva, senza intralciare il traffico, però non è valso a niente. Dopo la seconda sentenza, alla quale non si sono presentati i testimoni, al terzo incontro la giudice ha scoperto che sono anche un cantante ed è andata a vedere i video su YouTube e solo dopo che le sue colleghe hanno confermato di conoscermi come artista, il caso è stato messo ad acta. Insomma, un’avventura da dimenticare”, ha concluso, divertito, Duško Jeličić (Mastro) Dule. La 40ª edizione della Balinjerada si terrà ad Abbazia, il 12 febbraio, con inizio alle 12.

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