Santa Lucia, una ricorrenza molto sentita

Numerosi gli eventi nella località che ne porta il nome anche grazie al contributo della Comunità degli Italiani di Pirano con manifestazioni volte all’aggregazione

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Santa Lucia, una ricorrenza molto sentita
Il coro “Tartini” intona dei canti della tradizione. Foto: MARIANGELA PIZZIOLO

Il giorno di Santa Lucia, detto anche “il più corto che ci sia”, rappresenta una ricorrenza importante nel periodo che precede il Natale, non soltanto perché la data del 13 dicembre è stata a lungo indicata come il solstizio d’inverno, ma anche perché celebra un’importante figura del calendario cattolico e ortodosso. Sono molti i Paesi che rendono omaggio alla martire, dalla Sicilia, sua terra natale, sino alla Svezia, con feste, processioni e scambi di doni. Tra questi, ovviamente, non manca la località di Santa Lucia nel Comune di Pirano, dove la CAN locale e la Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” hanno organizzato e partecipato a molteplici eventi per onorare la Patrona e, soprattutto, per fornire un’occasione di aggregazione ai connazionali. Nei giorni scorsi, ad esempio, al Parco del Sole i gruppi del sodalizio piranese e i bambini della scuola materna “La Coccinella” hanno preso parte alla manifestazione organizzata dalla Comunità locale di Santa Lucia, preparando un ricco programma di presentazione delle proprie attività.
La festa principale, tuttavia, si è svolta mercoledì sera con un trittico di appuntamenti dal carattere sia laico sia religioso. Il primo di questi è stato ospitato presso l’Incubatore “Istria” dell’Unione Italiana, dove sono stati esposti i lavori del gruppo creativo “Filo d’oro”, guidato da Maria Grazia Benussi. Tra candeline impreziosite da merletti, ghirlande e altri addobbi natalizi, realizzati in questi mesi, il pezzo forte della mostra sono stati dei graziosi lavori in legno rappresentanti un piccolo paesaggio invernale incantato. La presidente della CI “Tartini”, Fulvia Zudič ha colto l’occasione per ringraziare l’UI per aver reso disponibile lo spazio dell’Incubatore anche per lo svolgimento di alcune delle attività comunitarie, tra le quali il laboratorio creativo, il corso di taglio e cucito, il corso di acquerello e tecniche pittoriche, le prove del coro e il novello corso di uncinetto “Creando con il filo” tenuto da Elide Stubelj, i cui lavori sono anche stati esposti al pubblico.
Il secondo appuntamento della serata si è svolto presso la piccola chiesa di Santa Lucia, con una messa bilingue in cui il parroco Vinko Paljk si è soffermato sul legame tra la località e la figura della Santa. Nata a Siracusa alla fine del III secolo, periodo di persecuzioni contro i cristiani, secondo la tradizione trascorse la sua breve vita all’insegna della carità, finché fu uccisa a causa della sua fede. Le sue spoglie sono state trafugate e portate a Costantinopoli e poi ricondotte a Venezia nel 1200, dove sono tuttora conservate nella chiesa di San Geremia. Forse, proprio per la vicinanza del suolo piranese alle vicende della Serenissima, il suo culto migrò sin qui, conferendole il patronato della piccola chiesetta dei salineri. Il parroco ha poi ricordato la questione della toponomastica della località e la richiesta, senza intenti di divisione ma di sintesi, di ri-conferire all’abitato anche l’appellativo di “Santa”, tolto nel secondo dopoguerra. In ogni caso, il culto della martire è associato alla simbologia della luce ed è proprio questo l’invito che don Paljk ha rivolto ai presenti, ovvero quello di avere nuovi occhi per vedere coloro che li circondano e portare luminosità nelle loro esistenze.
La serata si è conclusa alla trattoria “Rižot-in”, dove molti attivisti sono sopraggiunti per un momento conviviale e festoso, pensato come omaggio all’arte culinaria. Oltre agli invitanti piatti, infatti, i commensali hanno potuto ascoltare la presentazione del libro “Il quaderno della cucina adriatica. Storie e sapori di mare, di terra, di laguna” edito quest’anno da Kellermann. L’autore muggesano Andrea Sfetez ha spiegato che la pubblicazione non raccoglie soltanto ricette, ma anche luoghi, sapori, tecniche e musiche di questo mare che unisce le genti e ha voluto citare Pier Paolo Pasolini per omaggiare questa “Italia non italiana e questi paesini veneti fuori dal Veneto che si estendono fino al Montenegro”.
Dopo gli auguri per le prossime festività, porti dalla presidente della CI Fulvia Zudič e dal presidente della CAN di Pirano Andrea Bartole, il coro “Tartini” diretto dalla maestra Barbara Barać, reduce da un tour a Padova, ha deliziato i presenti con dei canti della tradizione, da quelli dedicati a Santa Lucia sino alla nota e bella “Piemontesina”.

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