Pianeta Terra, immagini tra estetica e fragilità

Riprese satellitari da monito nell’esposizione «Looking beyond»

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Pianeta Terra, immagini tra estetica e fragilità
Le immagini hanno incuriosito i visitatori. Foto: KRIS DASSENA

Delle immagini che catturano e ingannano l’occhio, che di primo acchito possono sembrare dei patchwork variopinti, delle opere in legno intagliato oppure dei tessuti in seta dipinti a mano, ma altro non sono che le riprese satellitari del nostro pianeta. L’esposizione “Looking beyond”, in italiano “Guardare oltre”, allestita presso l’ex magazzino del sale “Libertas” e inaugurata venerdì sera, permette al visitatore di vedere la Terra da un altro punto di vista, da una prospettiva così inconsueta per l’uomo, offrendo in visione l’intrinseca e misteriosa bellezza di quella che è la nostra casa. In esposizione una cinquantina di scatti ad alta definizione catturati dal sistema italiano COSMO-SkyMed che sono stati lavorati e riprodotti in grande formato. Per la loro dimensione importante e per la minuziosità dei dettagli invitano lo spettatore ad avvicinarsi, invogliandolo a scoprire ogni centimetro quadrato dell’immagine per poi ammirarla nella sua totalità. Promossa dalla Farnesina in collaborazione con l’Agenzia Spaziale italiana e Telespazio/e-Geos in occasione della Giornata Nazionale dello Spazio, istituita nel 2021 per ricordare il lancio in orbita nel 1964 del primo satellite italiano S. Marco 1, la mostra itinerante ha toccato già diverse città, tra cui anche Fiume e Maribor, per approdare a Capodistria, dove è stata curata dal Consolato Generale d’Italia a Capodistria in collaborazione con la locale Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”. A inaugurare l’evento il Console italiano Giovanni Coviello che nel suo intervento ha illustrato l’iniziativa, mettendone in rilievo le finalità. “A prescindere dell’estetica, il messaggio che vogliamo dare con questa mostra è di guardare il nostro pianeta al di là delle apparenze, percependo quelle che sono le trasformazioni dovute ai cambiamenti climatici, all’azione dell’uomo e far capire che è un pianeta fragile. Mi auguro che venga visitata soprattutto dalle scuole e dalle nuove generazioni, perché vuole essere un importante messaggio sulla preservazione del nostro pianeta, esaltandone la sua bellezza”, ha affermato Coviello. Il percorso espositivo è articolato in cinque sezioni riguardanti agricoltura, infrastrutture e sviluppo urbano, cambiamenti climatici e inquinamento, criticità ambientali e luoghi “nascosti” del pianeta.

Tra i compiti della costellazione di cinque satelliti radar COSMO-SkyMed è proprio quello di monitorare la Terra per la prevenzione di emergenze e coglierne le mutazioni urbane e ambientali, una funzione che secondo il presidente del sodalizio “Santorio Santorio”, Mario Steffè, funge da “terzo occhio” all’uomo. “Si riesce ad intravedere quegli effetti che con la nostra attività antropica, con le nostre azioni a volte scellerate, o in seguito a eventi naturali catastrofici, producono degli effetti sconvolgenti sul pianeta Terra che sono poco percepibili dalla nostra prospettiva terrestre ma dall’alto sono immediatamente riconoscibili”, ha rilevato Steffè. Grazie alla tecnologia all’avanguardia, immortalano così l’espansione di metropoli come ad esempio Parigi, angoli del nostro pianeta quasi inesplorati come la Penisola Antartica o catastrofi naturali di grande portata come nel caso delle alluvioni in Myanmar o l’eruzione del vulcano Cumbre Vieja nelle Canarie. A salutare i numerosi intervenuti, tra i quali il vice ambasciatore d’Italia in Slovenia Ivo Michele Polacco e il deputato al seggio CNI del Parlamento sloveno Felice Žiža, è stato anche il sindaco di Capodistria Aleš Bržan che ha osservato che la scienza e l’arte fanno parte della nostra vita quotidiana, creando un binomio stupefacente. L’esposizione, nella splendida cornice del “Libertas”, rimarrà aperta al pubblico sino al 25 febbraio.

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