Da Ancarano via libera allo sviluppo portuale

Il sindaco Gregor Strmčnik ha sottoscritto l’accordo con il ministro Jernej Vrtovec per la cessione di una vasta area comunale

0
Da Ancarano via libera allo sviluppo portuale

Lo sviluppo del Porto di Capodistria potrà decollare regolarmente secondo i piani previsti. In tale ambito il ministro dell’Infrastruttura, Jernej Vrtovec ha sottoscritto con il sindaco di Ancarano, Gregor Strmčnik, un accordo per la cessione allo scalo di 120mila metri quadrati di terreni finora di proprietà comunale, importantissimi per i futuri investimenti dello Stato nel demanio portuale. In armonia con il Piano regolatore, i lotti acquistati sarebbero usati per nuovi parcheggi al comparto auto e sarebbero in funzione del raddoppio del binario sulla tratta ferroviaria Capodistria – Divaccia. Sarebbero destinati anche al nuovo autoporto, che troverebbe posto assieme all’entrata in porto dalla piana di Sermino, che porterà allo snellimento del traffico in centro città e dei collegamenti dei mezzi pesanti con la rete autostradale nazionale.

Operazioni all’autoporto

Il valore dell’intesa è pari a 9,3 milioni di euro. Nella stessa occasione il Comune sloveno più giovane ha ceduto allo Stato, gratuitamente, la stazione di pompaggio per le acque dalla depressione nella bonifica di Ancarano verso il mare. In tal modo sarà migliorata la gestione della tutela anti-inondazione nella zona, sempre molto delicata con il fenomeno dell’alta marea per la presenza delle vaste lagune del Parco naturale a Val Stagnon. La stessa intesa tocca anche la futura collaborazione tra Lubiana e la municipalità per l’ulteriore sviluppo del porto, ma anche per mitigare le conseguenze negative che i traffici marittimi hanno sulla qualità della vita nella comunità locale.

Camion nell’area portuale

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display