CI «Santorio», rilevante realtà culturale

Alla Sala eventi «San Francesco d’Assisi» celebrati i 75 anni di attività del sodalizio con uno spettacolo originale e narrativo e gli auspici augurali di ospiti e autorità

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CI «Santorio», rilevante realtà culturale
Folto pubblico ai festeggiamenti della CI. Foto: Mariangela Pizziolo

Con delle foto in bianco e nero e il ritmo di un valzer è stata introdotta l’evocativa cerimonia per il 75.esimo anniversario della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria, tenutasi presso la Sala eventi “San Francesco d’Assisi”. Un venerando compleanno festeggiato in modo originale e narrativo, tra arte, musica, ricordi, attualità e, soprattutto, con i volti nuovi e quelli storici che hanno donato energia vitale al sodalizio. Dalla sua fondazione nel 1948 come Circolo Italiano di Cultura “Antonio Gramsci”, la Comunità ha dimostrato una forte resilienza, resistendo alle difficoltà, ai dissidi interni e ai cambiamenti sociali e politici esterni, come il passaggio di Capodistria dall’essere parte del Territorio Libero di Trieste alla Jugoslavia e poi alla Repubblica di Slovenia. “Abbiamo conosciuto crisi, arresti e ripartenze”, ha dichiarato il presidente del sodalizio Mario Steffè, “dimostrando di saper creare nuove forme per poter esprimerci nella nostra lingua e per riconoscerci nelle nostre espressioni culturali in questo territorio plurilingue e multietnico”. La sede nel Palazzo Gravisi-Buttorai in via Fronte di Liberazione, o Calle degli Orti Grandi per usare la vecchia toponomastica, è infatti molto popolare anche tra la popolazione slovena e transnazionale, soprattutto per il ruolo di ponte diretto con l’Occidente svolto nel periodo jugoslavo e per i molti altri eventi culturali che si realizzano tuttora. Capodistria, in effetti, non sarebbe la stessa senza la presenza della Comunità italiana che, viceversa, cresce in sinergia con il contesto cittadino di cui è parte pulsante con il migliaio di soci attuali. Ecco perché, per raccontare la storia del sodalizio, accanto agli attivisti e agli artisti connazionali accolti dalla presentatrice, Bruna Alessio, sono stati invitati anche molti ospiti esterni che hanno collaborato e dialogato con la Comunità in questa sua lunga storia. In una cornice musicale aperta e chiusa dalla Mandolinistica Capodistriana e da Tinkara Kovač, si sono esibiti anche il fisarmonicista Manuel Šavron, le giovanissime cantanti Vita e Angela, il gruppo Calegaria insieme al chitarrista Andrea Dilič. In scaletta anche numeri di danza con la partecipazione del ballerino pugliese Angelo Menolascina. Tra i protagonisti della scena musicale, Tulio Furlanič componente dei Kamaleoni, leggendaria band popolare in tutta la Jugoslavia, ha raccontato che la prima prova si tenne proprio sopra al bar “Circolo”, mentre i cantautori Elis Lovrić, Rudi Bučar, Marino Kranjac e Dario Marušič hanno portato l’istroveneto sul palco. Molti testimoni storici sono stati chiamati a condividere le loro memorie e i loro auspici, a partire da Aurelio Juri, ex sindaco di Capodistria ed ex parlamentare, presidente della Comunità negli ultimi Anni ‘80, seguito da Franco Juri, geografo e politico, che fu leader del Gruppo ‘88 per la democratizzazione della Jugoslavia. Il filo diretto che unisce la CI “Santorio Santorio” al Centro radiotelevisivo di Capodistria è stato sottolineato dall’intervento di Antonio Rocco, che fu a lungo direttore dei programmi italiani, mentre Emil Zonta ha ricordato l’impegno in ambito culturale e musicale. Lorella Flego, volto noto della TV, ha presentato una sfilata di moda curata nel dettaglio dai talentuosi stilisti Scilla Gortan e Ivan Rocco e scandita dalle foto di Igor Opassi proiettate sullo sfondo. Particolare commozione ha suscitato l’omaggio alle donne della Comunità, con il ricordo di figure del passato e del contributo di quelle del presente. Numerosi sono stati anche gli interventi delle autorità e delle istituzioni legate alla Comunità Nazionale Italiana, sia locali sia transfrontaliere, che oltre a congratularsi, hanno assicurato il sostegno per i futuri progetti. Hanno preso la parola il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, il vicepresidente dell’Università Popolare di Trieste Paolo Rovis, il deputato italiano al Parlamento sloveno Felice Žiža, i presidenti della CAN di Capodistria e della Costiera, rispettivamente Roberta Vincoletto e Alberto Scheriani e, infine, con un intervento completamente in italiano, anche il sindaco di Capodistria Aleš Bržan. Ricordare il passato per prendere l’impegno di continuare nel futuro, per mantenere la collaborazione al proprio interno e lasciare le porte aperte per favorire le novità e il travaso generazionale, è stata la summa degli auguri rivolti alla Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”. Per ultimare i festeggiamenti sarà allestita anche una mostra di testimonianze d’epoca, la cui inaugurazione è in agenda venerdì 29 dicembre a Palazzo Gravisi.

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