Bilinguismo, criteri da armonizzare

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Bilinguismo, criteri da armonizzare

La bozza governativa sul finanziamento dei Comuni non convince appieno la CAN costiera

Una delegazione della CAN costiera, composta dal presidente Alberto Scheriani, dai consiglieri e dirigenti delle CAN comunali Fulvio Richter (Capodistria) e Felice Žiža (Isola), nonché dal segretario Andrea Bartole, ha incontrato a Lubiana il direttore dell’Ufficio per le nazionalità della Repubblica di Slovenia, Stanko Baluh e il rappresentante del Ministero della pubblica amministrazione, Roman Lavtar. In agenda il decreto governativo sul finanziamento dei Comuni nel territorio nazionalmente misto, ossia le risorse che lo Stato devolve alle municipalità per l’attuazione dei diritti particolari delle Comunità nazionali, italiana e ungherese. Le norme dovrebbero stabilire i criteri per stanziare le sovvenzioni, che in una buona parte servono a garantire tra l’altro il bilinguismo. È stato stabilito che per l’anno in corso i mezzi resteranno invariati rispetto al 2017, mentre il nuovo decreto entrerebbe in vigore con il 2019. Da mesi era in corso un vivace dibattito sui criteri da adottare e ancora di più sulle spese che Lubiana ritiene ammissibili per il funzionamento dei Comuni e delle istituzioni minoritarie in zona nazionalmente mista. Dalle varie consultazioni è emersa una nuova bozza di decreto, che però contiene ancora passi inaccettabili per la CAN. A partire dall’ammontare dei mezzi, che il Governo vorrebbe vincolare al numero dei connazionali iscritti agli elenchi elettorali. È stato fatto presente che la soluzione appare incostituzionale, poiché nell’ordinamento giuridico sloveno i diritti delle Comunità nazionali sono garantiti a prescindere dal numero dei loro appartenenti. Resta da precisare meglio se sono ammissibili alcuni capitoli di spesa e se questi resteranno inclusi nel decreto, ad esempio le consulenze legali e le spese di traduzione. Gli appunti presentati dalla CAN costiera saranno presi in esame dal governo, che formulerà la bozza definitiva entro due o tre settimane. Gli esponenti dell’esecutivo durante la discussione, hanno dimostrato di comprendere la validità delle riserve espresse dagli appartenenti alle Comunità nazionali e di volerle tenere in massima considerazione. 

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