«Viva noi». Prima Pola, poi tutta l’Istria e il Quarnero

Il vicepresidente del Sabor e deputato della Comunità Nazionale Italiana, Furio Radin, illustra i motivi che lo hanno spinto a promuovere l’Associazione intergenerazionale. La nuova Fondazione non sarà in competizione con l’Unione Italiana e punterà a unire le migliori qualità degli anziani e dei giovani.

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«Viva noi». Prima Pola, poi tutta l’Istria e il Quarnero
Foto Mauro Bernes

La Fondazione “Viva noi” o più correttamente l’Associazione intergenerazionale non sarà in competizione con l’Unione Italiana. Ad affermarlo è stato il promotore del progetto, ovvero il vicepresidente del Sabor e deputato della Comunità Nazionale Italiana al Parlamento croato, Furio Radin che abbiamo sentito sull’argomento. “Come avete potuto notare sono stati già affissi i grandi manifesti che comunicano questa nostra iniziativa alla Comunità Nazionale Italiana e agli amici della CNI che intendono l’italiano. Sarò lieto di esporre ai mezzi d’informazione i dettagli dell’operazione molto presto. La Fondazione è in fase di fondazione. Per ovvi motivi burocratici e amministrativi ai quali devono sottostare tutte le associazioni è meglio che la medesima sia fondata formalmente il 1º gennaio”, ha detto l’On. Furio Radin, chiarendo che la Fondazione è contemplata dal suo Piano operativo. Ha chiarito che il suo ruolo in seno all’organizzazione sarà quello di “supporto esterno”. “Lo sarò fino a quando ricoprirò l’incarico parlamentare”, ha puntualizzato.

Una grande Comunità

Nella sua visione dell’ecosistema CNI, alla Fondazione dovrebbe spettare uno status paragonabile a quello di una grande Comunità. “Io intendo questa Fondazione come un prolungamento della nostra associazione fondamentale. Ovviamente manterrà la sua autonomia, ma regolerà i rapporti con l’UI per il tramite di contratti e accordi”, ha puntualizzato il parlamentare. “La Fondazione – ha proseguito – è assolutamente in sintonia con gli organi dell’UI, con l’apporto della quale sarà realizzata, come pure con donazioni specifiche esterne. Io, ad esempio, ho intenzione di depositare all’UI una parte consistente dei ‘soldi politici’ che ho risparmiato nel corso di questi anni a testimonianza della fiducia che ripongo nella medesima e alla quale lancio un appello: ‘Io ho fiducia in noi. Anche voi abbiate fiducia in voi’”. “Un’altra cospicua donazione la farò all’inizio del 2024. Dunque i mezzi per iniziare a operare ci saranno. E bisogna iniziare a farlo molto presto”, ha sottolineato il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI.

Pure determinate gratifiche

L’On. Radin ha chiarito che lo scopo della Fondazione consiste nel mettere in piedi un apparato che ponga in contatto “l’identità degli anziani con l’energia dei giovani”. “L’idea è quella di partire da Pola ed estendere questa formula a tutta l’Istria e al Quarnero, stimolando i giovani ad aiutare gli anziani nelle piccole faccende quotidiane e allo stesso tempo spronando gli anziani a trasmettere ai giovani il senso identitario e il loro bagaglio di esperienze, in modo da avere un guadagno reciproco”, ha chiarito Radin, specificando che chi si attiverà in questa iniziativa potrà beneficiare di determinate gratifiche. “È giusto che chi lavora sia pagato. Oggi tutto si paga, noi prevediamo di farlo applicando tariffari analoghi a quelli dell’UI”, ha notato.

Incontri conviviali

La Fondazione promuoverà incontri e iniziative conviviali nelle Comunità degli Italiani. “Ci doteremo di due furgoncini, per poter portare in giro le persone. Gli anziani costituiscono oltre il 60 p.c. della nostra popolazione e spesso vivono nella solitudine. Vogliamo recuperarli, coinvolgerli nelle attività di questa associazione e anche portarli o riportarli nelle Comunità”, ha rilevato. “Tutto questo sarà corredato anche da progetti di natura scientifica. Gli incontri, previo assenso delle persone coinvolte, saranno documentati in linea alle metodologie che disciplinano la ricerca accademica. Il risultato di questo lavoro sarà la realizzazione di un documentario audiovisivo sulla CNI. Esistono delle iniziative similari, un lavoro bellissimo, ma questa sarà una cosa diversa che si coniuga a quella che è la mia vocazione originale, la psicologia e la ricerca scientifico-accademica”, ha detto Radin, svelando d’aver tratto l’ispirazione per questa esplorazione del senso d’identità da Danilo Dolci e Pier Paolo Pasolini. “Non c’è certo la presunzione di riuscire a raggiungere i loro livelli. E naturalmente prenderemo spunto anche da autori internazionali che hanno trattato la tematica più di recente, con un approccio più contemporaneo”, ha concluso l’On. Furio Radin.

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