Kim Jong-un ha accettato di incontrare Donald Trump al confine tra le due Coree, nella Dmz, la zona demilitarizzata creata nel 1953, alla fine della Guerra di Corea. Un luogo simbolico, frontiera emblematica della Guerra Fredda, calcato da tutti i presidenti degli Stati Uniti (ad eccezione di George Bush), che mai finora però avevano incontrato qui il leader nordcoreano. I due si sono stretti la mano, poi il presidente Usa ha attraversato il confine intercoreano con Kim Jong-un dopo averlo incontrato nel lato nordcoreano; insieme sono tornati al Sud, dove si è affacciato anche il presidente sudcoreano Moon Jae-in. “E’ un piacere vederti di nuovo”, ha detto il tycoon. Il leader nordcoreano ha risposto che “non si sarebbe mai aspettato” di incontrarlo a Panmunjom. Poi è scattato l’invito negli Usa: “Vorrei invitarlo alla Casa Bianca”.
La notizia dell’incontro tra i due leader era stata data per primo dal presidente della Corea del Sud Moon Jae-in, che aveva ricevuto la visita del presidente Usa dopo il G20 di Osaka. I due si erano già visti al summit in Giappone e proprio poco prima della conferenza stampa finale Trump aveva pubblicato il tweet diretto alla Corea del Nord.

“Sto lasciando il Giappone per andare in Corea del Sud. Mentre sarò lì, se il leader della Corea del Nord vede questo, lo incontrerei al confine. Solo per stringergli la mano e dirgli ciao”, aveva scritto il presidente Usa. Invito accettato…