Slovenia. È corsa al vaccino

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Slovenia. È corsa al vaccino

Ha causato comprensibili disagi la stretta di vite ordinata dal governo per arginare il diffondersi del Covid-19. Da ieri su tutto il territorio nazionale sono stati introdotti severi controlli delle condizioni GVT (guarito, vaccinato o testato), necessarie praticamente per accedere a tutti i servizi- negozi, banche, uffici postali, stazioni di servizio, parrucchieri e altro. I responsabili degli esercizi avrebbero dovuto controllare che i clienti siano in possesso del green pass, ma non tutti hanno applicato la norma. La maggioranza si è limitata a chiedere se la condizione primaria per entrare fosse rispettata, lasciando agli ispettori il compito di verificare con controlli a campione. Tutti hanno fatto disciplinatamente uso delle mascherine e dei disinfettanti, mantenendo la distanza di sicurezza, se necessario anche attendendo fuori dai negozi o dagli uffici.
Le autorità sembrano aver raggiunto lo scopo voluto, considerando il forte aumento di interessati ai vaccini. Ciò causa lunghe attese nei centri specializzati, anche fino a due ore. A Capodistria in centro la coda nei giorni scorsi arrivava dal poliambulatorio a Piazza Tito. La campagna di immunizzazione proseguirà a ritmi serrati, con postazioni mobili nelle località periferiche.
I nuovi positivi giornalieri sfiorano i 1400 casi, negli ospedali vengono assistiti 270 pazienti circa, con una quarantina i ricoverati in terapia intensiva. Tra le regioni maggiormente colpite dai contagi viene indicata anche quella costiera

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