
“L’attacco di questa notte è stato un atto terroristico in cui le nostre unità speciali avevano il compito di arrestare o neutralizzare un terrorista. L’omicida è stato arrestato e posso dire che non vedrà mai più la luce del giorno. Non uscirà di prigione”, ha detto il presindete della Serbia, Aleksandar Vučić, nel corso di una conferenza stampa straordinaria convocata nemmeno 48 ore dopo quella in cui aveva commentato il massacro nella scuola di Belgrado. Questa volta il Capo dello Stato ha dovuto parlare dopo il massacro compiuto dal 21.enne Uroš B. in due villaggi a circa 40 km a sud d Belgrado, in cui ha ucciso 8 persone.
“Il governo ordinerà al Ministero degli Interni di presentare urgentemente delle modifiche e integrazioni alla legge sulle armi e munizioni, che rafforzeranno i critersi per il rilascio del porto di armi”, ha affermato Vučić.
“Tutte le persone che detengono armi – non stiamo parlando di armi da caccia – saranno sottoposte a delle verifiche. Raddoppieremo anche le sanzioni per il possesso illegale di armi”. Il Presidente ha poi reso noto di aver proposto di “ripristinare la condanna di morte”, ma il premier Ana Brnabić “si è detta contraria”.
Infine, Vučić ha smentito la possibilità che venga introdotto lo stato d’emergenza, poiché “non ce n’è bisogno”, ma “dispiegheremo un maggiore numero di agenti, soprattutto negli istituti scolastici”.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
S'informano i gentili lettori che tenuto conto delle disposizioni dell'articolo 94 della Legge sui media elettronici approvata dal Sabor croato (G.U./N.N. 111/21) viene temporaneamente sospesa la possibilità di commentare gli articoli pubblicati sul portale e sui profili sociali La Voce.hr.