Prima crisi di governo. Commissione minoranze, Radin tuona: «Pupovac o nessuno»

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Prima crisi di governo. Commissione minoranze, Radin tuona: «Pupovac o nessuno»
Milorad Pupovac e Furio Radin. Foto: Patrik Macek/PIXSELL

Primi scricchiolii nell’ambito della maggioranza di governo a Zagabria. Il veto del Movimento patriottico (DOmovinski pokret – Dp) alla nomina del deputato serbo Milorad Pupovac alla carica di presidente della Commissione parlamentare per le minoranze nazionali ha messo in crisi la coalizione, con i deputati delle etnie che paiono divisi. Mentre il presidente del gruppo parlamentare delle minoranze Vladimir Bilek, ha dichiarato che non è stato raggiunto ancora un accordo sulla presidenza della Commissione, il deputato della Comunità Nazionale Italiana e vicepresidente del Sabor, Furio Radin, ha ribadito che il candidato designato è Pupovac e che non si deve desistere dalla sua candidatura.

Radin ha ammesso che spetterebbe alla maggioranza decidere chi sarà il presidente della Commissione parlamentare per le minoranze nazionali, ma ha anche fatto presente la prassi parlamentare in base alla quale è il gruppo parlamentare delle etnie a proporre il presidente della Commissione, anche nel caso in cui i deputati delle etnie siano all’opposizione (è questa è di fatto la posizione di Pupovac).

L’Hdz del premier Andrej Plenković sta a guardare attentamente l’evolversi della situazione che potrebbe porre a rischio la coalizione faticosamente raggiunta con il Movimento patriottico, aprendo magari la strada alle elezioni anticipate. O alla sostituzione, ipotizzata da qualcuno, del Dp nell’ambito della maggioranza con un cartello di centro, sulla scorta della lista di centro per le elezioni europee di cui fanno parte, tra gli altri, sia la Ddi che l’Sdss, formalmente all’opposizione, sia l’Hsls che fa parte della coalizione di governo.

Fatto sta che per ora la Commissione per le elezioni e le nomine del Sabor ha ritirato dall’ordine del giorno il punto attinente all’elezione del presidente della Commissione parlamentare per le minoranze nazionali perché il Movimento patriottico si è opposto alla possibile nomina di Milorad Pupovac a quella a tale carica, avvertendo che ciò metterebbe in pericolo la maggioranza al governo. “La settimana scorsa, il nostro gruppo parlamentare ha avviato le consultazioni con i partner governativi, abbiamo avanzato proposte per tutti le Commissioni in cui vogliamo avere membri, presidenti e vicepresidenti. Rimane da decidere ancora in merito alla presidenza della Commissione per i diritti umani e i diritti delle minoranze nazionali. Abbiamo chiesto di non votare subito, ma di attendere he si raggiunga un accordo all’interno del gruppo”, ha detto il presidente del gruppo parlamentare delle minoranze nazionali, Vladimir Bilek. “Ci sono state diverse idee per quanto concerne la nomina del presidente della Commissione per i diritti dell’uomo e i diritti delle minoranze nazionali, ma finora non è stato raggiunto alcun accordo”, ha aggiunto Bilek, che ha rigettato le tesi secondo le quali l’Hdz avrebbe proposto il leader del Partito democratico autonomo serbo (Sdss) Milorad Pupovac alla presidenza della Commissione. “Questo non è vero. Abbiamo consultato l’Hdz e il Dp. Secondo la prassi parlamentare del passato, questa Commissione è sotto la giurisdizione del gruppo delle minoranze nazionali, che è il proponente. Non c’è stata alcuna pressione per eleggere qualcuno presidente”, ha affermato il deputato delle minoranze ceca e slovacca Vladimir Bilek.

Inaccettabile per gli ultranazionalisti del  Movimento patriottico

Il giorno prima si era diffusa la notizia che l’Hdz voleva la conferma di Pupovac alla guida della Commissione per i diritti dell’uomo e delle minoranze nazionali. Il Dp si è subito opposto fermamente a tale ipotesi. Il presidente del gruppo parlamentare del Dp, Igor Peternel, ha affermato che ciò è del tutto inaccettabile e non è conforme all’accordo di coalizione concordato con l’Hdz, nell’ambito del quale la condizione principale era che l’Sdss non potesse far parte della maggioranza parlamentare o del governo. Alla domanda se questo significhi che l’Hdz non potrà votare per Pupovac, Peternel ha risposto che “questi potrà essere eletto, ma in questo caso non saremmo più di fronte a una maggioranza di governo”. “Sono convinto che l’Hdz non porrà a repentaglio la tenuta della maggioranza”, ha affermato Peternel.

Secondo fonti ufficiose, il gruppo parlamentare delle minoranze nazionali sta valutando la possibilità che Veljko Kajtazi diventi presidente della Commissione. “Quando troveremo un accordo formuleremo la proposta e crediamo che verrà accettata. Per quanto riguarda il Dp, sono stati chiari in merito alle condizioni per la formazione del governo, mentre per quanto riguarda la parte parlamentare è bene tenere conto delle buone prassi”, ha detto Bilek.

La Commissione per l’uomo e i diritti delle minoranze nazionali fa parte della quota della maggioranza di governo e lo stesso Pupovac ha dichiarato giorni fa che il gruppo parlamentare dell’Sdss non fa più parte della coalizione governativa, ma si trova nelle file dell’opposizione. Secondo alcune fonti, Pupovac avrebbe discusso della proposta di essere nominato presidente della Commissione con i leader dei gruppi parlamentari dell’HDZ Ante Sanader e dell’Sdp, Peđa Grbin. L’Hdz sarebbe stato disposto a sostenere la candidatura Pupovac, probabilmente come forma di compensazione per essere stato costretto a escludere l’Sdss, su richiesta del Dp, dalla maggioranza. “Indipendentemente dalle quote, questa Commissione è, come è stato detto scherzosamente, non binaria e in un certo senso è al di fuori della distribuzione matematica degli incarichi”, ha detto Bilek, aggiungendo che è stato spiegato a Peternel che il presidente della Commissione viene proposto dal gruppo parlamentare delle minoranze.

Il presidente del Parlamento, Gordan Jandroković, ha confermato che spetta di regola al gruppo parlamentare delle minoranze nazionali proporre il presidente della Commissione per i diritti dell’uomo e delle etnie. “Non hanno ancora individuato un candidato perché hanno diversi papabili e quando lo avranno definito allora voteremo”, ha aggiunto. Quando gli è stato chiesto se avrebbero sostenuto Pupovac come presidente della Commissione, Jandroković ha risposto ai giornalisti: “Vorreste provocarmi come se fossi un bambino”. Alla domanda su chi vorrebbe che fosse nominato presidente della Commissione, ha ribattuto che desidera che il Jandroković delle minoranze nazionali trovi l’accordo e proponga il suo candidato.

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