Fiume. Ex ospedale pediatrico: «No a recinzioni private»

Dibattito sul futuro del complesso dell’ospedale pediatrico di Costabella

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Fiume. Ex ospedale pediatrico: «No a recinzioni private»
L’entrata nell’ex complesso ospedaliero. Foto: RONI BRMALJ

La sezione locale di Fiume della piattaforma politica Možemo! ha organizzato recentemente un’interessante tribuna, alla quale hanno partecipato Loredana Varljen, rappresentante dell’Iniziativa civica “Cantrida”, Marin Nižić, designer strategico e produttore, Mauro Sirotnjak, architetto e consigliere municipale della Città di Zagabria nonché presidente della Commissione per la pianificazione territoriale, Lucia Majica, architetta di Spalato, e Nebojša Zelič, docente della Facoltà di Filosofia presso l’Università di Fiume e consigliere di Možemo! nel Consiglio cittadino di Fiume.

Il tema? Nuovamente Cantrida. Stavolta non è stata discussa la questione del progetto del nuovo stadio, bensì qualcosa che si trova qualche centinaio di metri a ovest dello stadio. Il titolo della tribuna pubblica è più che eloquente: “Il futuro del complesso dell’ospedale pediatrico di Costabella”. È stata un’opportunità per discutere della visione, dei piani e delle potenzialità della riconversione di questo spazio estremamente attrattivo. Per il complesso di Costabella, che copre circa tre ettari direttamente sul mare all’ingresso occidentale di Fiume, il piano urbanistico generale prevede una “zona turistica”. L’amministrazione cittadina precisa che si tratta di un’attività che unisce turismo e sanità, offrendo un’opportunità unica per lo sviluppo di quest’area.

L’ospedale pediatrico.
Foto: RONI BRMALJ

Conciliare visioni, opinioni e idee
“È necessario pensare a come questo spazio possa e debba essere al servizio dei cittadini di Fiume, assicurando che le discussioni siano orientate alle loro necessità e interessi. Noi vediamo come priorità nella pianificazione dello sviluppo di questo spazio attrattivo la necessità di mantenere il suo carattere pubblico e migliorare la qualità della vita della comunità locale. Con questo obiettivo, abbiamo proposto un emendamento al bilancio cittadino chiedendo di condurre una consultazione a più riprese con tutti gli interessati. È fondamentale rispondere alla domanda su quali siano le reali necessità dei cittadini di Fiume e come conciliare visioni, opinioni e idee per arrivare a una soluzione che sia accettabile per tutti, mantenendo lo spazio accessibile al pubblico”, ha dichiarato la moderatrice Hana Paleka in apertura di dibattito.

Migliorare la qualità della vita
Loredana Varljen ha evidenziato le numerose attività dell’iniziativa mirate a migliorare la qualità della vita nel rione, sottolineando come si siano notevolmente allontanati dalle attività iniziali proprio a causa della gestione discutibile degli spazi a Cantrida. Volenti o nolenti, sono diventati una sorta di attivisti nella lotta per il loro rione e, in generale, per lo spazio pubblico. Varljen ha ricordato i numerosi ostacoli che l’Iniziativa civica “Cantrida” ha dovuto affrontare, sottolineando che la partecipazione dei cittadini nelle decisioni non è possibile senza la volontà politica dall’altra parte. “È davvero importante che i cittadini possano dire la propria, che sentano di poter influire sulla società. Oggi abbiamo la questione dello stadio di Cantrida, domani ci sarà la questione dell’ospedale pediatrico, e dopo toccherà al piccolo cantiere navale di Cantrida”, ha concluso Loredana Varljen.

Ci vuole lungimiranza
Marin Nižić, designer strategico e produttore che si occupa di aggregazione comunitaria, educazione informale e organizzazione di eventi, ha parlato delle impressioni delle passeggiate guidate a Cantrida e intorno all’ex ospedale pediatrico. “La partecipazione è stata eccellente, la gente è stata entusiasta di scoprire che c’è un bosco in riva al mare, uno spazio che a Fiume è molto raro. Vi hanno partecipato circa duecento persone, che hanno riconosciuto e accolto l’idea di trasformarlo in un nuovo spazio pubblico per la città”, ha dichiarato Nižić. Come responsabile e partecipante di numerosi programmi e reti nell’ambito dell’architettura, urbanistica e pratiche verdi a livello locale, nazionale e internazionale, ha concluso che proprio questo momento, in cui ci si concentra sulla riconversione di questo prezioso complesso, è ideale per pensare agli spazi pubblici con lungimiranza.

La spiaggia dell’ospedale.
Foto: RONI BRMALJ

Pianificazione partecipativa e inclusiva
Si è parlato anche dei metodi di pianificazione urbana partecipativa e inclusiva, che contribuirebbero affinché progetti del genere migliorino soprattutto la qualità della vita della comunità locale, di Fiume e dell’area circostante. Lucia Majica, architetta di Spalato con una vasta esperienza nell’educazione e nel rafforzamento delle comunità locali per affrontare le questioni spaziali, ha sottolineato che il quadro legislativo definisce determinati minimi quando si tratta di pratiche partecipative nell’urbanistica. “Questo non impedisce livelli più elevati di coinvolgimento”, ha aggiunto Majica, sottolineando come la partecipazione dei cittadini possa portare a piani più qualitativi e accettabili.

Hilton, quale contributo alla società?
Mauro Sirotnjak, architetto e ricercatore di Zagabria, originario di Laurana, presidente della Commissione per la pianificazione territoriale presso il Consiglio cittadino di Zagabria, ha introdotto i partecipanti alla tribuna nel contesto storico dell’ospedale pediatrico, del rione di Cantrida e oltre, nella storia dello sviluppo urbanistico della città di Fiume. Ha anche menzionato interventi nello spazio nelle vicinanze dell’ospedale di Costabella, come l’hotel Hilton, e in generale la costruzione di edifici esclusivamente per scopi turistici, sottolineando che “ci sono state azioni pubbliche, azioni di collettivi artistici, ma è mancata la reazione della professione, degli architetti e dei pianificatori territoriali. Quale hotel costruito in Croazia ha apportato un beneficio sociale? Quale hotel ha in qualche modo contribuito alla comunità locale? Come contributo si sottolineano i posti di lavoro e i contributi alle amministrazioni locali, ma le nostre città non sono così povere da evidenziare un contributo comunale una tantum come un grande beneficio rispetto a una risorsa preziosa che diamo a un privato esclusivamente per il suo profitto. Vediamo anche con l’esempio dell’Hilton come, dopo la distruzione di strade e sentieri dovuta ai lavori di costruzione e al traffico dei camion, quelle stesse strade non vengono ripristinate adeguatamente; dov’è allora quel contributo alla comunità? Semplicemente non è visibile, i cittadini non ne traggono beneficio”. Sirotnjak ha concluso dicendo che è necessario un processo di dialogo con i cittadini per pianificare lo spazio in modo efficace, aggiungendo che le iniziative civiche devono (purtroppo) colmare questa lacuna nella mancanza di comunicazione da parte della città.

Non ripetere il caso Žabica
Nebojša Zelič, consigliere di Možemo! nel Consiglio municipale di Fiume, ha riflettuto sulle sue esperienze passate riguardo alla pianificazione e alla gestione dello spazio da parte della città, sottolineando perché Možemo! abbia proposto un emendamento al bilancio comunale di Fiume per introdurre la cosiddetta consultazione a più tornate, volta a riflettere sulle possibili e realizzabili funzioni future dell’ospedale pediatrico. “Ci sono diverse ragioni per cui abbiamo chiesto la consultazione a più tornate sul futuro dell’ospedale pediatrico di Costabella. Primo, riteniamo che sia poco serio, quando si tratta di uno spazio così prezioso e ampio, lanciare idee e fare offerte su quale sia la migliore. È necessario un approccio serio e riflessivo perché non si tratta soltanto dell’ambiente e del verde, ma anche degli edifici che necessitano di investimenti. Secondo, istruiti dall’esperienza della decisione molto rapida di vendere il terreno di Žabica occidentale, volevamo avviare una discussione che coinvolgesse vari esperti e il pubblico su quello spazio, cosa che nel caso di Žabica è completamente mancata. Terzo, non volevamo che si ripetesse il caso (come è stato con il terreno di Žabica) in cui, pochi giorni prima della votazione, arriva un uomo dell’HDZ del Ministero del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture con un piano su come finanziare la stazione degli autobus con fondi europei, anche se nessuno capiva perché il Ministero non avesse proposto qualcosa del genere prima. Il processo di consultazione a più tornate includerà tempestivamente tutti i potenziali attori e vedrà quali progetti sono fattibili e quali fondi sono disponibili,” ha concluso Zelič.
Anche il pubblico ha partecipato alla discussione e da questa parte della tribuna è emersa l’informazione che Fiume ha poco meno di 13 centimetri di costa per abitante, calcolando la lunghezza totale della costa, non solo quella libera e accessibile a tutti i cittadini. I numeri sono desolanti e lasciano spazio per riflettere. “Vogliamo che Cantrida finisca all’interno di una recinzione privata o che rimanga uno spazio accessibile al pubblico?”, si sono chiesti gli organizzatori della tribuna.

Il parco giochi.
Foto: RONI BRMALJ

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