Minoranze. Una cerniera per unire i territori vicini

A Manzano un interessante convegno sui gemellaggi tra Comuni e Città, quale punto di forza nella progettualità europea dell’FVG e della penisola

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Minoranze. Una cerniera per unire i territori vicini

MANZANO | I gemellaggi tra Comuni sono un punto di forza nella progettualità europea. Questa la conclusione scaturita dal convegno a Manzano intitolato “Istria e Friuli Venezia Giulia: sviluppo e progettualità europea tra comuni gemellati”. L’incontro è stato organizzato dal Comune nell’antico Folledor Boschetti Della Torre, con la partecipazione della Commissione paritetica tra Manzano e Albona, con il patrocinio del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, rappresentato dal suo presidente Piero Mauro Zanin, insieme con i Comuni di Aquileia, gemellato con Pirano, di Duino Aurisina con Buie e di Tricesimo con Pinguente. Presenti al convegno anche la vicepresidente del Consiglio regionale istriano e presidente della CI di Pola, Tamara Brussich e i sindaci di Albona e di Dignano, Valter Glavičić e Klaudio Vitasović.

Un’appartenenza comune

A dare il benvenuto a tutti è stato il sindaco di Manzano, Piero Furlani. Quella che si apre – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale FVG Piero Mauro Zanin – è una prospettiva di collaborazione che parte dal basso, dai comuni gemellati, per poter mettere in campo progettualità comuni di sistema, non singole, che intercettino gli interessi delle strategie della prossima programmazione comunitaria 2021-2027. Su questo ci sarà la regia della Regione Friuli Venezia Giulia che – ha ricordato Zanin – ha ricominciato a tessere i rapporti con la Regione istriana anche nel recente viaggio di una delegazione del Consiglio regionale FVG lo scorso 15 luglio a Pisino e a Fiume (dove c’era stato anche l’incontro con la CNI e con il presidente dell’Assemblea della Regione Litoraneo-montana, il connazionale Erik Fabijanić), trovando in quelle amministrazioni grandissimo interesse a collaborare per creare sviluppo su territori che hanno storicamente un’appartenenza comune, che per centinaia d’anni fino alla Seconda guerra mondiale hanno avuto consuetudini e relazioni costituendo un crocevia omogeneo. Un lavoro non finalizzato all’interesse puntuale delle due Regioni, bensì a costruire progetti che abbiano la capacità di diffondere il benessere su ambedue le comunità regionali.

Rete tra le realtà gemellate

La sfida, allora, che viene dal convegno – secondo il presidente del Consiglio FVG – è proprio quella di creare una rete tra le realtà gemellate per costruire gli assi strategici della collaborazione transfontaliera. Gli enti locali – ha sottolineato Zanin – vanno aiutati a superare la frammentazione della progettualità. La cerniera che unisce situazioni transfrontaliere facendone comunità potenzialmente unite è costituita – ha aggiunto – dalle minoranze presenti su ambedue i territori. E questa è anche la risposta per far sopravvivere questa Europa, che nella dimensione dei popoli e delle comunità trova la sua anima e funzione.
Così per Zanin occorre riconoscere la “reputazione” della capacità di collaborazione delle nostre genti, e lavorare in termini di “restituzione” sul lungo periodo del progresso potenziale dei progetti che si realizzano.
La riflessione che si è sviluppata durante il convegno ha potuto contare sui contributi tecnici del direttore di IFORMEST Ivan Curzolo e dell’esperto di Politiche comunitarie Giorgio Tessarolo e sull’esperienza di chi vive il rapporto e la rappresentanza delle comunità locali, come Tamara Brussich, vicepresidente dell’Assemblea della Regione istriana nonché presidente della CI di Pola, e Franco Brussa presidente dell’Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa.

Istria all’avanguardia

Nel suo intervento Tamara Brussich ha innanzitutto porto i saluti della Regione istriana, del presidente dell’Assemblea Valter Drandić e del presidente ff della Regione, Fabrizio Radin. La vicepresidente del Consiglio regionale ha evidenziato che l’Istria è una Regione all’avanguardia, a Statuto bilingue, che s’impegna per fare la differenza. Dopo aver ripercorso le tappe della collaborazione istituzionale tra l’Istria e l’FVG – dal 1998 quando è stato firmato il Protocollo di collaborazione tra le due realtà, sono stati realizzati in comune 50 progetti internazionali in un gran numero di settori diversi – Tamara Brussich ha sottolineato l’esigenza di favorire lo sviluppo sostenibile, che soddisfi i bisogni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future.

Il ruolo della CNI

“È proprio alle generazioni future che dobbiamo cercare di creare i presupposti per una vita sociale e professionale che permetta loro di vivere in armonia. È nostro compito pure insegnare e tramandare le nostre tradizioni, la nostra cultura nel senso lato, e soprattutto la lingua nelle sue sfumature dialettali. Siamo legati in moltissimi segmenti. I progetti svolti finora e quelli che seguiranno, la cura della Regione autonoma FVG per la CNI autoctona in Istria che valorizza, sviluppa e mantiene viva la lingua e la cultura italiane, sono segni di un grande impegno che va al di là delle convenzioni e dei protocolli. Ciò si vede anche dai gemellaggi tra città e comuni, dalle molteplici attività che vengono svolte, lo si sente negli incontri che sono incontri tra amici che amano la propria terra”, ha rilevato la vicepresidente dell’Assemblea istriana ricordando a sua volta che una decina di giorni c’era stato l’incontro in Istria tra i presidente delle due Assemblea regionali, Pier Mauro Zanin e Valter Drandić, il deputato della CNI e vicepresidente del Sabor Furio Radin e collaboratori, che aveva avuto come tema proprio la cooperazione reciproca, per integrarsi quanto di più al fine di offrire ai cittadini possibilità nuove, attingendo dalle risorse comuni. Tamara Brussich ha rilevato in questo contesto pure il ruolo della CNI, sottolineando che le Comunità degli Italiani, se vengono finanziati i progetti che le valorizzano, sono capaci di creare una rete di collaborazione e gemellaggi che sicuramente porta a risultati che danno visibilità e valore aggiunto. L’UI, ha evidenziato in questo contesto Tamara Brussich, ha il compito di supportare tecnicamente le CI nel promuovere le proprie specificità, che alla fine divengono bene e ricchezza comune sia della CNi che dell’Istria.
Franco Brussa, nel suo discorso, ha dichiarato che i gemellaggi sono un ponte per costruire progetti la cui valenza è ben più ampia, e l’esperienza dei Comuni gemellati può ridare vigore all’idea su cui è nata l’Europa, come insieme di realtà e autonomie locali da cui ripartire per recuperare anche un’idea di servizio che la politica deve fare propria. Da Ivan Curzolo è venuta una serie di informazioni in merito all’impostazione della programmazione comunitaria per il periodo 2021-2027, per utilizzare la quale occorre cominciare a lavorare fin da subito. Sullo sfondo di una ricostruzione storica dell’andamento dello sviluppo della cooperazione e delle relazioni internazionali da parte della Regione FVG, Giorgio Tessarolo, da parte sua, ha sottolineato che per attuare una vera collaborazione fra le diverse realtà serve una reciproca conoscenza, per cui è importante non dimenticare le nostre radici. Da qui anche il suo auspico che gli imprenditori dell’FVG investano in Istria, puntando non soltanto su progetti materiali, perché anche quelli immateriali possono avere concreti riverberi.

Partire dal basso

A conclusione Tamara Brussich ci ha dichiarato che il convegno è stato molto interessante e costruttivo: gli interventi degli esponenti dell’FVG sono stati propositivi nei confronti dell’Istria. L’incontro – ha evidenziato la Brussich – ha dimostrato l’esigenza che la collaborazione parta dal basso, dalle città, ai comuni e dalle associazioni, per sentire il polso delle comunità locali e costruire di conseguenza progetti che siano nel segno dei comuni valori.

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