Milanović: «All’Ue prendete ogni euro che potete»

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Milanović: «All’Ue prendete ogni euro che potete»
Il Presidente Zoran Milanović Foto Željko Jerneić

La Giornata della Città di Fiume, che si celebra in occasione della festa dei suoi patroni San Vito, Modesto e Crescenzia, è un momento solenne in cui vengono premiati persone e organizzazioni meritevoli, abitualmente in un clima disteso. Il Presidente della Repubblica, Zoran Milanović, come sappiamo, è uno che le cose non le manda a dire e anche in occasioni come quella di ieri ha trovato dei motivi per polemizzare, in questo caso in modo garbato. Dopo aver salutato cordialmente tutti i presenti, autorità locali, consiglieri, ospiti, consiglieri e via dicendo, ha esordito: “Fiume è una città matura e ha raggiunto questa fase molto tempo fa. Ora la sfida è avere continuità, affinché dopo la maturità la città non sfiorisca. Fiume è ok, va avanti, con alti e bassi, più alti e meno bassi, ma in quest’occasioni mi soffermerei su un aspetto. Cos’è che abbiamo ricevuto dalle integrazioni? Siamo membri dell’Unione europea e nove anni fa ne parlavamo sulla piazza principale di Zagabria. L’ingresso nell’Ue fu il risultato dell’impegno di altri, prima di me. Oggi mi chiedo se sia stata una buona cosa o quanto sia buona”. Prima di proseguire a parlare di Ue, il Presidente ha descritto Fiume come una città multinazionale, che ha attraversato vari periodi storici che l’hanno stabilita nel contesto della Croazia di oggi. “Durante l’Impero Austro-ungarico è stata una colonia in cui Vienna e Budapest vi hanno investito tanto quanto serviva loro, per il loro capitale e i loro investitori. Durante la Jugoslavia il potere, per modo di dire, era ‘nostro’, con i pro e i contro. Sei padrone di te stesso, ma sei anche isolato. Ora siamo nell’Ue e in nove anni, statistiche alla mano, siamo riusciti a ottenere 45-47 miliardi di kune, non di euro, in più rispetto a quanto abbiamo pagato noi. Si tratta di 5 miliardi di kune all’anno, mentre il Bilancio dello Stato supera i 150 miliardi. Se togliamo i soldi che ci mettiamo nell’agricoltura, che rappresenta un fondo sociale, senza prospettive di uno sviluppo dinamico, una fase di passaggio in attesa di tempi migliori, alla Croazia rimane un terzo del Bilancio di Zagabria. È poco, pochissimo. Dobbiamo fare attenzione per non continuare a lavorare soltanto a favore degli interessi degli altri. Fiume, e ogni altra città, deve comportarsi da pirata, da corsaro, per accaparrarsi ogni euro messo a disposizione. L’Ue venne fondata dai Paesi europei più potenti e dominanti, che lo sono tutt’ora. Il sistema non prevede che ci si sorpassi a vicenda, ma di mantenere la situazione come è stata negli ultimi 100-150 anni. Non sono oscuri presagi, ma la realtà, in quanto nella politica e negli affari sociali le cose vanno viste in modo reale… In politica non è semplice. Siate onesti nelle forniture pubbliche, per non incappare in grane giudiziarie, e fate tornare la fiducia della gente. Questo vale per tutti”.

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