Il ritorno di Rtv Capodistria: progetto che testimonia la nostra unitarietà

Il vicedirettore della RTV slovena, Antonio Rocco, il presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani, il deputato al Parlamento di Lubiana, Felice Žiža, e il vicepresidente del Sabor, Furio Radin commentano la ripresa del segnale In Croazia e Italia

0
Il ritorno di Rtv Capodistria: progetto che testimonia la nostra unitarietà

Il 20 agosto i programmi di TV Capodistria dovrebbero tornare a essere visibili anche in Croazia e in Italia. Il segnale sarà ritrasmesso dalla piattaforma Max TV e pure sul satellite Eutelsat, ma non più sull’angolazione da 13°, bensì su quella da 16° gradi est. A confermarcelo è stato il vicedirettore generale della RTV pubblica slovena per i programmi della minoranza nazionale italiana, Antonio Rocco.
Mass media fondamentali
“La diffusione del segnale di RTV Capodistria è fondamentale come lo è del resto la distribuzione sul territorio del nostro quotidiano”, ha affermato Rocco. “Nel novembre scorso – ha ricordato – abbiamo dovuto interrompere le trasmissioni satellitari, ma già prima, in previsione di quest’evento abbiamo cercato delle soluzioni alternative”. “Anche su suggerimento del Comitato di coordinamento per le attività in favore della minoranza italiana in Slovenia e Croazia, abbiamo cercato delle soluzioni mirate, che ci consentano di raggiungere con i nostri segnali i connazionali in Croazia. Il satellite 13° est sicuramente serviva a questo scopo, ma forse non era l’ideale per arrivare a questa fascia di popolazione e negli ultimi anni abbiamo anche avuto dei problemi per quanto concerne il finanziamento dei costi a esso connessi”, ha puntualizzato il dirigente della RTV slovena.

Antonio Rocco, vicedirettore generale della RTV di Slovenia, con delega per i programmi in lingua italiana

Vagliate più strade
“Ci siamo mossi con il sostegno di tutti i rappresentanti politici della CNI in Slovenia e Croazia per trovare delle soluzioni. Abbiamo vagliato anche la possibilità di ottenere un canale nel digitale terrestre in Istria e a Fiume, ma abbiamo dovuto constatare che si tratta di un percorso difficile per varie ragioni, incluse quelle di natura legale, ovvero di richieste che non eravamo in grado di cogliere”, ha detto Rocco. “Su suggerimento di alcuni responsabili del settore in Croazia – ha proseguito –, abbiamo trovato il modo per coprire con il nostro segnale il territorio affidandoci alla tecnologia IPTV (Internet Protocol TeleVision) e il satellite 16° est. Un’angolazione attraverso la quale trasmettono pure le emittenti nazionali croate e slovene, e verso la quale sono orientate molte delle paraboliche in Istria”. “Con la diffusione di MAX TV e il ritorno sul satellite coglieremo la maggior parte dei connazionali. Inoltre, il satellite consentirà anche il nostro ritorno in Italia, benché in questo caso la posizione (del satellite, nda) non sia quella migliore. Ma come anche in altre occasioni, sono convinto che il pubblico che ci è affezionato si attrezzerà dal punto di vista tecnologico”, ha dichiarato Rocco.
Continuità
“Il progetto – ha proseguito – era pronto già a febbraio, ma a causa della crisi provocata dal Covid la sua realizzazione è slittata. Di recente abbiamo avuto la conferma che i mezzi di un progetto che era stato approvato per l’anno d’esercizio 2019, sempre a beneficio di TV Capodistria, si potevano usare per questo nuovo progetto, ancora di competenza dell’UPT. Siamo così giunti alla firma di quest’importante accordo. Un accordo che mi permetto di definire di dimensione storica, perché i nostri segnali saranno presenti ufficialmente in Croazia”, ha sottolineato Rocco. “La durata del progetto al momento è limitata a 15 mesi, ma abbiamo già fatto richiesta di rifinanziamento. Da quello che ho potuto capire c’è un sostegno a quest’iniziativa per darle continuità anche nei prossimi anni. Seguiremo l’iter per trovare il modo per perpetuare negli anni il servizio. Sarebbe meglio se per finanziarlo esistesse un sistema continuato e non a progetto, ma penso che se ci sarà la buona volontà troveremo il modo per garantire continuità”, ha concluso Rocco, che ha ringraziato tutti i singoli e le istituzioni, in Slovenia, Croazia e Italia che hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa.

Felice Žiža e Alberto Scheriani

Genesi
Sulla genesi del progetto si è espresso pure il deputato della CNI alla Camera di Stato della Repubblica di Slovenia, Felice Žiža. Il parlamentare ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto. “Della parte tecnica della vicenda si è occupato Antonio Rocco, mentre io e il presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani, ci siamo occupati dell’aspetto politico e burocratico-amministrativo”, ha dichiarato Žiža. Ha rilevato che la soluzione adottata ha consentito di abbattere di circa tre volte i costi connessi alla diffusione del segnale di TV Capodistria oltreconfine rispetto a quelli generati del sistema usato precedentemente.
Il deputato ha ringraziato l’Unione Italiana per l’aiuto logistico fornito all’iniziativa. Contestualmente Žiža ha ricordato che Lubiana è rimasta ferma sulle proprie posizioni riguardo alla copertura dei costi del progetto. Ha ringraziato pure il suo omologo al Sabor, Furio Radin, che ha organizzato il primo incontro con la dirigenza della Radiotelevisione pubblica croata (HRT) e i rappresentanti dell’Authority croata competente. “Mi preme inoltre, rivolgere un particolare ringraziamento a cinque nostri interlocutori in Italia: il sottosegretario al MAECI Ivan Scalfarotto, il ministro plenipotenziario Francesco Saverio De Luigi (presidente del Comitato di coordinamento), Francesca Adelaide Garufi (ex commissario dell’UPT), Emilio Fatovic (presidente dell’UPT) e Fabrizio Somma (segretario generale dell’UPT)”, ha fatto presente Žiža.
Assunzioni
Dal canto suo, il presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani, ha espresso soddisfazione “per quanto è avvenuto, per tutto il lavoro che è stato svolto a monte per arrivare al risultato infine raggiunto”. “Per la nostra unitarietà è importantissimo avere la possibilità di vedere e ascoltare RTV Capodistria su tutto il territorio d’insediamento storico della CNI. Penso, inoltre, che il risultato che abbiamo raggiunto favorirà lo sviluppo dei programmi delle nostre emittenti”. “Dopo un periodo abbastanza difficile per RTV Capodistria, e qui non mi riferisco soltanto alla visibilità dei programmi, ma anche ai posti di lavoro e al turnover delle risorse umane, pian pianino, in questo ultimo anno e mezzo le cose stanno iniziando ad andare meglio. Mi permetto di esprimere questa valutazione in considerazione del fatto che tra breve il segnale sarà captabile su tutto il territorio d’insediamento storico, ma anche perché si stanno assumendo nuovi dipendenti”, ha notato Scheriani. “L’intenzione nostra è di continuare su questa strada e trovare finanziamenti aggiuntivi per quanto concerne la realizzazione dei programmi per consentire di migliorare i prodotti di RTV Capodistria. Credo che abbiamo instaurato un’ottima collaborazione sia per quanto concerne il governo sloveno che il MAECI che ci è venuto incontro nel finanziare la presenza in Croazia del segnale radiotelevisivo delle nostre emittenti. Anzi, desidero ringraziare tutti coloro i quali hanno collaborato. Stiamo testimoniando a un momento positivo per la CNI e la sua unitarietà”.

Furio Radin

Sacrifici
Sull’argomento abbiamo sentito pure il deputato della Comunità nazionale Italiana al Parlamento di Zagabria, Furio Radin. Il vicepresidente del Sabor, ha detto di essere lieto che si sia individuato un modo per rendere nuovamente visibile il segnale di TV Capodistria in Croazia. D’altro canto ha ribadito di essere scettico sulla formula scelta. Ha espresso il timore che per i pensionati il costo dell’abbonamento alla televisione via cavo potrebbe comportare un sacrificio non da poco.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display