FVG, foibe: condannata l’aggressione alla troupe Rai

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FVG, foibe: condannata l’aggressione alla troupe Rai

“Impressiona quanto accaduto martedì scorso a una troupe giornalistica della Rai, durante la realizzazione di un servizio dedicato alla tragedia delle foibe, che si è ritrovata i mezzi di servizio pesantemente danneggiati. Un segnale di intimidazione rivolto a dei professionisti, tra loro anche il giornalista Andrea Romoli, impegnati a documentare quanto accaduto settant’anni fa, a pochi chilometri da noi”. Il commento, in una nota, è del capogruppo in Consiglio regionale di “Fedriga Presidente”, Mauro Di Bert, riferendosi all’episodio di vandalismo verificatosi martedì 16 gennaio in territorio sloveno, vicino al confine con l’Italia.

“È inaccettabile che ancora oggi si usi la violenza – ha sottolineato Di Bert – per minacciare e impaurire chi cerca di documentare e aprire una finestra di verità su uno dei periodi più bui e tragici della nostra storia, vissuto da una popolazione inerme, colpevole solo di trovarsi dalla parte sbagliata del confine”.

“Da parte mia e di tutto il Gruppo consiliare ‘Fedriga Presidente’, esprimo massima solidarietà alla troupe della Rai e a quanti, nel corso degli anni, sono stati minacciati e offesi solo per aver riportato dei fatti che qualcuno, ancora oggi, fatica ad ammettere siano potuti accadere. Raccontare e documentare – ha chiosato l’esponente di centrodestra – è un dovere morale e civile, in ricordo di tante vittime innocenti e a monito per il futuro”.

Parole di condanna anche da parte del consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga Presidente): “Credo fermamente che la ricerca della verità e i progressi compiuti nel sanare le ferite del secolo scorso lungo il confine orientale non debbano essere interrotti da chi vorrebbe fratturare le comunità italiana e slovena con attacchi violenti e pericolose derive ideologiche”. In una nota, Bernardis ha espresso “massima vicinanza e solidarietà alla troupe della Rai di cui fa parte il giornalista Andrea Romoli. La troupe, durante la realizzazione di alcune scene nelle grotte e nelle foibe del Carso sloveno in Istria, è stata suo malgrado oggetto di spregevoli attacchi e atti intimidatori”.

“La violenza – ha concluso Bernardis – è sempre e comunque inaccettabile, è un atto d’odio che va fermamente condannato. Rivolgo la mia incondizionata vicinanza e totale sostegno ai giornalisti Rai coinvolti, così come a coloro che si dedicano alla ricerca della verità e a promuovere un percorso comune di pace, fratellanza e reciproco rispetto”.

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