Nazionalità. Dichiarazione facoltativa

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Nazionalità. Dichiarazione facoltativa
Foto: Igor Kralj/PIXSELL

Dietrofront del Ministero delle Finanze che ha ritirato la prima proposta riguardante la Legge sul Registro della popolazione che prevedeva sanzioni da 660 a 1.650 euro per coloro che non avrebbero fatto pervenire alla Direzione delle imposte i dati relativi a fede religiosa, unione extraconiugale o convivenza informale, nazionalità e lingua materna. Le dichiarazioni sui dati sunnominati si potrà fare su base volontaria e quindi il mancato inserimento di queste informazioni non verrà sanzionato. Come riportato dai media nazionali, il Ministero delle Finanze ha pubblicato il resoconto sullo svolgimento del dibattito pubblico incentrato sulla proposta di Legge sul Registro della popolazione.

No alle discriminazioni

Nel documento si rileva che sono state prese in considerazione le osservazioni fatte dal difensore civico Tena Šimonović Einwalter e da altri cittadini i quali hanno rilevato come tale proposta di legge sia discriminatoria e violi la privacy delle persone.

“I dati necessari alla creazione del Registro della popolazione vengono attinti da documenti ufficiali. Tutte le altre informazioni necessarie al funzionamento del Registro centrale, come ad esempio quelle che servono all’elaborazione statistica o al riconoscimento di determinati diritti (ad esempio i dati su unioni extraconiugali o convivenze informali) e quei dati per i quali non esistono registri o documenti ufficiali, possono essere inseriti o resi noti su base volontaria. Chi non lo farà facoltativamente non verrà sanzionato. Verranno inoltre apportate modifiche in merito nell’ambito della proposta di legge”, hanno fatto sapere dal Dicastero delle Finanze.

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