Censimento. Serve un’analisi approfondita

A Pola riunita la Giunta esecutiva dell’Unione Italiana. All’esame le variazioni al Piano finanziario, le iscrizioni nelle scuole, ma in primo luogo i dati del rilevamento 2021

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Censimento. Serve un’analisi approfondita
La Giunta esecutiva dell’Unione Italiana si è riunita nella sede della Comunità degli Italiani di Pola

In riunione ordinaria fuori sede, alla Comunità degli Italiani di Pola, la Giunta esecutiva dell’Unione Italiana è tornata a occuparsi del Censimento 2021, cartina di tornasole della condizione numerica della minoranza italiana in Croazia, che ha fatto registrare un calo significativo. Il presidente dell’Esecutivo, Marin Corva, ha esordito affermando che “i dati sono preoccupanti e ci devono far riflettere”. Ha aggiunto che alle costatazioni sul fiasco numerico della presenza degli italiani sul territorio “devono seguire azioni mirate e un’analisi approfondita delle ragioni”. Il presidente della Giunta ha affermato inoltre che “malgrado vi siano fattori obiettivi, tra cui il calo demografico generale, non siamo qui per giustificare, ma per discutere”. In ogni caso il trend è negativo è bisogna fare qualcosa per invertire le tendenze. Corva ha auspicato pertanto “un coinvolgimento di tutti nell’ambito delle rispettive funzioni e mansioni, ferma restando la responsabilità maggiore del presidente della Giunta esecutiva”.

Un mea culpa collettivo

“Abbiamo bisogno di recitare un mea culpa collettivo per vedere come abbiamo contribuito e come rimediare – così Marin Corva –. Abbiamo bisogno di azioni mirate in tutti i settori: le mie personali saranno dirette alle Comunità degli Italiani e quelle di Patrizia (Pitacco, nda) alle scuole. Mi sono reso conto in varie occasioni che i ragazzi dei licei non distinguono la cittadinanza dalla nazionalità e tutta una serie di concetti politici che rendono l’uomo cittadino. Dobbiamo fare di più in questo senso. L’Unione deve entrare a scuola e proporre iniziative. L’educazione al territorio è un’opportunità da cogliere. L’Edit, il CRS, l’AIA devono dare una mano. Prima del Censimento abbiamo lanciato una campagna, ma non basta parlarne un paio di mesi prima del rilevamento della popolazione e solo in quell’occasione. Inoltre occorre lavorare in base alle esigenze locali specifiche perché la crisi colpisce maggiormente le grandi città come Pola e Fiume, mentre risparmia le località minori più legate alla tradizione, come l’ex zona B”.

Necessaria un ricostruzione

Roberta Grassi Bartolić ha notato che “non si usa più dichiarasi istriani”, ma anche che “gli stessi attivisti delle CI si sono dichiarati croati”, per cui gli esiti del rilevamento avrebbero a che fare anche con l’ubiquità dei matrimoni misti, l’età avanzata dei connazionali, i decessi, lo stile di vita dei giovani, che tendono al cosmopolitismo piuttosto che alla cura del sentimento nazionale ecc. Ana Ćuić Tanković ha ragionato in questi termini: “I ragazzi di oggi hanno tutto a portata di mano e forse le Comunità dovranno inventarsi qualcosa di nuovo”. Gaetano Benčić ha rincarato la dose: “Dati così terribili non chiedono interventi di superficie, ma una ricostruzione. Se abbiamo fallito, non possiamo gettare la colpa sulle scuole, come se le scuole dovessero sobbarcarsi da sole il peso di questo disastro. Dopo un’analisi del fenomeno che spero non duri quattro anni, ci sia un ripensamento complessivo, anche di quello che fanno le Comunità. Dobbiamo dire alla Comunità e agli enti che beati non possiamo stare. Dobbiamo partire da una consapevolezza. Se continueremo a intervenire solo in superficie sarà difficile. Dobbiamo chiederci anche come impieghiamo le nostre risorse: forse spendiamo male i nostri soldi, forse non ci lasciano spenderli meglio, forse incidono le zavorre del Ministero, e sia pure, molta responsabilità è nostra. Bisogna dirlo e bisogna agire in tempi rapidi, due anni e non più. In quanto alla ricostruzione, sia pure una ricostruzione dolorosa, perché, diciamocelo, nella CNI ci sono molte vacche sacre. Non voglio essere l’allarmista di turno, ma credo che non abbiamo altra scelta”.

Cittadini del mondo

Altre voci dentro al coro. Diriana Delcaro Hrelja, vicepresidente dell’Assemblea UI, ritiene che il mea culpa sia necessario ma senza fustigare o fustigarsi: “Ho lavorato a scuola e lo so che siamo alienati. I motivi sono tantissimi, sicuramente l’abolizione delle gite, le tecnologie, lo stile di vita dei giovani che si credono cittadini del mondo e non parte di una nazione”. In difesa della scuola anche la titolare del settore Patrizia Pitacco: “È vero, la scuola si è sentita attaccata. Avrà sicuramente la sua responsabilità, ma non è il caso di generalizzare. Bisogna intervenire nell’età dello sviluppo, nell’adolescenza: è lì che si crea l’identità. Ciò non toglie che non la creeremo dicendogli: devi essere italiano, devi dichiarati italiano, bensì con le iniziative, anche con Erasmus. Come? Non lo so. Capisco che c’è da fare, ma se mi chiedete come, non lo so ancora”.

Scuole: numeri soddisfacenti

Censimento a parte, l’Esecutivo Corva ha deliberato in materia di finanziamenti all’impresa (video promozionali per gli imprenditori connazionali) per cui è stata fondata una Commissione interna per il vaglio delle offerte. Patrizia Pitacco ha fornito un’informazione sul numero degli iscritti nelle istituzioni prescolari e scolastiche nell’anno scolastico/pedagogico 2022/2023: “Abbiamo più cento iscritti dal primo anno di asilo alla maturità sia in Croazia che in Slovenia. È vero che nelle prime elementari si registra un calo di 14 unità che per noi significa una sezione in meno. Ma diciamo che nel quadro generale i numeri tengono e che stiamo andando bene. Si assiste a realtà più mobili di quelle del passato: per esempio, si vive a Dignano e si va a scuola a Pola o viceversa. Siamo ancora in attesa dei dati per le Università, visto che l’anno accademico è appena iniziato”. Restando in tema di scuole, la Giunta ha approvato anche la ripartizione dei libri dei testo ausiliari e sussidiari, in pratica la manualistica d’importazione dall’Italia. Secondo Patrizia Pitacco i criteri di classificazione dei manuali risalgono al 2007 e sono da ripensare, ma ora come ora “coi manuali siamo a posto fino al 2024-25”. Si è discusso anche di miglioramento dell’offerta formativa (MOF) e deliberato di ripartire i mezzi del MOF per il 2023. Stando a Corva c’è stato un ritardo nel senso che sono “stati ripartiti i mezzi del 2021, mentre quelli del 2022 sono in attesa di ripartizione per cui in un anno verranno elargiti in via del tutto eccezionale 500.000 euro”. In un anno si registra dunque un salto “da zero a mezzo milione di euro, che è un chiaro segnale di sostegno alle scuole, mentre in seguito si vedrà di tornare a una media di 300.000 euro l’anno”, ha concluso il presidente della Giunta.

Integrazione degli stipendi

Gaetano Benčić ha ventilato la proposta di ripristinare l’integrazione del venti per cento degli stipendi dei docenti, chiedendo magari contributi ministeriali superiori perché “le incombenze dei docenti della minoranza sono di fatto superiori a quelle degli altri insegnanti”. Possibilista, Corva, a patto di studiarla a dovere: “Col MOF la paga ai professori non aumenta a meno di produrre progetti con retribuzioni. Per un’integrazione degli stipendi occorrerà vedere se ci sono modalità per agire. Vi ricordo che nel periodo 2014-17 l’UPT aveva semplicemente dichiarato che i mezzi per i docenti non sono più disponibili. Tuttavia esiste un precedente su cui fare perno: le retribuzioni dei docenti dall’Italia”, ha concluso Corva. Passando dalle scuole all’Università, l’Esecutivo ha nominato una Commissione per l’assegnazione delle borse di studio per la frequenza di Università italiane, croate e slovene. Ne faranno parte Eliana Moscarda Mirković, Maja Đurđulov e Helena Bažec in rappresentanza delle Università di Pola, Fiume e Capodistria.

Da gestire 9 milioni di euro

La Giunta esecutiva ha affrontato in prima lettura anche la prima variazione del Piano finanziario 2022, a proposito del quale Marin Corva ha affermato: “Questo è il Piano più cospicuo della nostra storia: ci troviamo a gestire 9 milioni di euro, non abbiamo mai avuto tanti soldi a disposizione. L’entità del bilancio si deve anche all’impegno del deputato della CNI al Sabor Furio Radin che ha conseguito un importante aumento delle risorse presso l’Ufficio governativo per le minoranze di Zagabria e stiamo parlando di una cifra che s’avvicina ai 4 milioni di euro”. Per la cronaca, la riunione polese della Giunta è stata aperta con un augurio di buon lavoro della presidente della CI Tamara Brussich ed è terminata con un’informazione del presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, sul Congresso della Federal Union of European Nationalities (FUEN) a Berlino, al quale l’UI ha rappresento gli Italiani di Croazia e Slovenia: “Utilissima la partecipazione ai lavori del FUEN perché – ha detto – usciamo dallo stato di contemplazione del nostro ombelico e conosciamo il mondo delle minoranze d’Europa”.

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