Caso LB. La Corte europea si dichiara non competente

Nulla di fatto per la denuncia sporta dalla Slovenia nei confronti di Zagabria per i prestiti della Banca di Lubiana

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Caso LB. La Corte europea si dichiara non competente

La Corte europea per i diritti dell’uomo si è dichiarata non competente in merito alla causa intentata dalla Slovenia nei confronti della Croazia sull’annosa vicenda dell’ormai ex filiale di Zagabria della Banca di Lubiana (LB), che ai tempi dell’ex Jugoslavia aveva concesso prestiti alle aziende croate.
La Slovenia si era rivolta alla Corte in quanto, secondo Lubiana, la Croazia con il suo atteggiamento avrebbe violato numerose norme in materia di diritti umani. La Corte però non ha emesso alcun verdetto in merito, limitandosi a dichiararsi non competente. In Croazia la presa di posizione della Corte è stata interpretata come una vittoria di Zagabria. A detta di Štefica Stažnik, rappresentante dalla Croazia nella vertenza giudiziaria, la Corte ha spiegato di non essere un organismo preposto a tutelare gli interessi economici degli Stati, bensì un Tribunale che si prefigge di difendere i diritti basilari dei singoli e delle associazioni non governative.

 

Questo significa che il Tribunale europeo ha accettato le argomentazioni presentate dalla Croazia le quali erano volte a descrivere la Banca di Lubiana come un organismo statale.

Ricordiamo che la Slovenia aveva sollevato la questione in modo formale il 15 settembre del 2016, sostenendo che i Tribunali croati avevano impedito alla LB di recuperare i prestiti concessi alle aziende croate, di fatto limitandola nel recupero della propria proprietà.

In base alla documentazione processuale, i mezzi in ballo ammonterebbero a 429 milioni di euro, che gli sloveni stanno cercando di recuperare ormai da una trentina d’anni. La decisione della Corte europea per i diritti dell’uomo è definitiva e la Slovenia non ha diritto di presentare ricorso o di chiedere in qualunque modo che la pratica venga rivista.

A Lubiana si respira aria di delusione per la decisione della Corte europea, ritenuta dai mass media ingiusta nei confronti della Slovenia. In questo contesto si ricorda che la Corte di Strasburgo aveva accolto le denunce presentate dai risparmiatori croati e bosniaci della Banca di Lubiana, imponendo alla Slovenia di restituire loro i depositi valutari congelati dell’epoca dell’ex Jugoslavia.

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