8 marzo. Pari diritti, una lunga strada

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8 marzo. Pari diritti, una lunga strada

Il Presidente della Repubblica, Zoran Milanović, ha fatto gli auguri a tutte le donne, in occasione della Giornata internazionale della Donna, che si celebra tradizionalmente l’otto marzo, auspicando che la posizione delle donne nella società continui a migliorare.
“Anche se viviamo in un periodo storico in cui le donne rivestono funzioni importanti in tutti i settori della vita pubblica, economica e politica – ha scritto su Facebook –, la Giornata della Donna è un’occasione per ricordare i tempi passati e il lungo cammino verso l’emancipazione, nonché tutti i traguardi che sono ancora di fronte a noi”.
L’attivismo delle donne più coraggiose ha posto le basi di una comune lotta per i diritti delle donne e di una parità alla quale ancora si anela. L’otto marzo ricordiamo le grandi donne del passato e pensiamo a strategie nuove per migliorare la posizione delle donne e portarla allo stesso livello di quella degli uomini, ha dichiarato Milanović.
Gli auguri alla popolazione femminile sono arrivati anche dal premier Andrej Plenković, il quale ha parlato degli sforzi profusi dal governo per tutelare i diritti delle donne in tutti gli ambiti, da quello familiare a quello economico, scientifico, culturale e politico. Plenković ha aggiunto anche, che per realizzare una parità di fatto e non solo teorica è necessario l’impegno individuale di tutti i cittadini e non soltanto quello delle istituzioni.
Gordan Jandroković, presidente del Sabor, ha allegato ai soliti auguri pure un pensiero di Papa Giovanni Paolo II il quale disse: “Grazie alle donne per il solo fatto di essere donne. Con la percezione tipica delle femminilità, loro arricchiscono la comprensione del mondo e contribuiscono alla verità dei rapporti umani“.
Una singolare performance in Piazza Jelačić, a Zagabria, della sezione femminile della Confederazione dei sindacati autonomi (SSSH), intitolata “Le donne nelle grinfie dell’orario di lavoro”, ha portato infine all’attenzione dei media il problema dello sfruttamento delle donne sul posto di lavoro. L’SSSH ha richiesto, pure, la promulgazione di una legge che tuteli le donne sul posto di lavoro, che garantisca controlli più severi del lavoro straordinario e che vieti il lavoro domenicale.

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