Nave Moskva in servizio da tempi Urss: il curriculum dell’incrociatore

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Nave Moskva in servizio da tempi Urss: il curriculum dell’incrociatore

L’incrociatore Moskva di classe Slava è entrata in servizio nel 1983 e poi di nuovo nel 2000. E’ l’ammiraglia della Flotta del Mar Nero della Marina russa, dopo esserlo stato di quella sovietica, anche se le sue condizioni sono lontane dall’essere ottimali. E’ stata più volte in cantiere, a partire dal 1998, ma solo per ‘ritocchi’ – come peraltro è avvenuto per diversi altri sistemi sovietici ancora in dotazione alle forze russe- manutenzione ordinaria ed estensione della vita operativa, ma non per l’ammodernamento che sarebbe stato necessario e che invece è sempre stato cancellato.

L’incendio che questa notte si è sviluppato a bordo della nave, in seguito a quello che Kiev rivendica come attacco missilistico, con due missili Neptune, viene considerato come la maggior perdita in mare dai tempi della Guerra delle Falklands. La Moskva è lunga 611 piedi (186 metri). Si chiama Moskva dal 1995. Ha in dotazione missili anti nave e anti aereo oltre che siluri.

Nel 2008, la Moskva era stata mobilitata durante la guerra in Georgia ed era stata colpita da un missile durante la breve battaglia navale del 10 agosto che si conclude con l’annientamento della flotta georgiana da parte dei russi.

Nel 2016 è stata ferma in cantiere, ma l’ambizioso piano di ristrutturazione era stato cancellato l’anno precedente. Il suo stato à giudicato dagli analisti militari occidentali pietoso. La cancellazione dei piani di riammodernamento è proseguita. Nel 2018 Flot Prom (sito di notizie sulla difesa in Russia) aveva fra l’altro genericamente indicato che le navi russe avevano gravi problemi con il sistema di soppressione degli incendi.

La reazione dei militari ucraini dell’Isola dei serpenti, posizione strategica per eventuali operazioni anfibie contro Odessa -che avevano mandato a quel Paese i russi, in risposta all’ordine di resa impartito dall’equipaggio della Moskva- viene considerato simbolica. La nave, dopo la chiusura del Bosforo, rimaneva il principale asset navale russo per sostenere operazioni nel Mar Nero. Ancor di più dopo lo spostamento delle forze russe verso sud.

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