Il patto più bello: celebrare la vita in ogni momento (foto)

L'evento, organizzato dall'associazione culturale Collezione Memoriale di Villa Ružić, nota come Mažuranić-Brlić-Ružić, con sede nella stessa villa Ružić, si conferma un appuntamento imperdibile per gli amanti della storia e del paesaggio di Pećine

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Il patto più bello: celebrare la vita in ogni momento (foto)
Circa duecento persone nel parco di Villa Ružić

Grande interesse per la passeggiata culturale nel rione di Pećine, svoltasi nei giorni scorsi, in una calda serata di inizio giugno. L’evento, organizzato dall’Associazione degli estimatori della Biblioteca e della collezione commemorativa Mažuranić-Brlić-Ružić, in collaborazione con il Comitato di quartiere del rione di Podmurvice, ha attirato oltre duecento interessati. Tutti hanno ascoltato attentamente l’esposizione dello storico dell’arte Theodor de Canziani, offerta nel suo inconfondibile stile, ricco di dettagli e aneddoti curiosi e spesso inediti.

“Questa iniziativa è giunta alla sua dodicesima edizione – ha spiegato a inizio tour –. Passeggiate come questa, inizialmente pensate e organizzate dal sottoscritto, dalla signora Radojka Puhalović e da Matilda Ružić con l’intento di far conoscere i giardini storici delle ville di Pećine, rione un tempo noto come Grottamare, aiutano a mantenere viva la tradizione e risvegliano l’interesse per il patrimonio culturale della zona. I bellissimi giardini come quelli che ammiriamo oggi, appartenenti alle ville Olga e Ružić, ma anche quelli delle ville Turković, Dworski, Polić o Riboli, visitati nelle passeggiate tematiche precedenti, sono autentici simboli di un’epoca passata, caratterizzata da uno splendore di stampo nobiliare”, ha detto de Canziani.

Un tour di tre ore
Il tour, durato quasi tre ore e volto alla scoperta dei giardini, è iniziato al numero civico 54 di Viale della XIII Divisione (in passato strada Dorotea, Lungomare del Principe ereditario Pietro e Via Medaglie d’Oro), all’interno del cancello di Villa Olga. I visitatori hanno potuto ammirare l’interno del condominio, entrando dalla porta principale, passando per le scale e arrivando nel giardino sul lato sud dell’edificio, ossia la parte posteriore dell’edificio, che si affaccia sul mare. Queste scale furono usate durante le riprese della celebre serie “Kapelski Kresovi”.
Uno degli elementi di spicco è lo stemma voluto da Josip Mikuličić, un giovane ambizioso di Krasica nato nel 1854, che partì per il Perù alla ricerca del mitico El Dorado. Pur non trovando l’oro, si specializzò nell’argento e nel rame, fondando un’azienda con 500 dipendenti. Tornato in Croazia già in là con gli anni, divenne uno degli uomini più ricchi del Paese, costruendo Palazzo Mikuličić vicino alla Cattedrale di Zagabria e la maestosa Villa Olga di Pećine, a Sušak. “Mentre ci raduniamo in questo parco, probabilmente anche Josip Mikuličić, il costruttore di questa villa, sarebbe molto felice di vedere tanta gente apprezzare ciò che lui creò, con amore, per sé e per i suoi amici. Questa casa fu costruita per il proprio benessere, come molte altre sul Quarnero, per godere del mare e della natura caratteristica del litorale a due passi dal mare. Un giardino tra i più belli di Pećine, un tempo ornato da scalinate, fontane e panche in marmo”.

Restauro dovuto
Il restauro del giardino, consentito dagli inquilini della villa, tra cui la scrittrice e geografa connazionale Florinda Klevisser Cianfarani – una delle sostenitrici della passeggiata –, è finalmente tornato alle sembianze originali. “È un grande piacere per me vedere così tante persone interessate a questa iniziativa. Il giardino di questa villa è un patrimonio per tutti i cittadini ed è giusto che ognuno possa vederlo. Noi abbiamo il compito di custodirlo e sono molto felice che gli altri inquilini siano stati così disponibili nell’organizzare questo evento. Recentemente abbiamo rifatto la facciata, che ora risplende in una tonalità ocra con pietra bianca scolpita nella parte inferiore. Abbiamo restaurato anche le statue danneggiate e la fontana, che fino a poco tempo fa era a pezzi. Ci hanno aiutato i conservatori mandando una restauratrice supervisionata. Ogni intervento non è semplice e richiede permessi, ma finalmente possiamo goderci l’estate nello splendore storico di questo giardino. Sono molto contenta che le persone abbiano apprezzato le nostre buone intenzioni”, ha dichiarato rivolgendosi al numeroso pubblico presente nell’occasione.
La villa custodisce ancora il suo cancello in ferro battuto originale, uno dei pochi sopravvissuti alla Seconda guerra mondiale, quando il ferro veniva requisito per la produzione di armi. Il motivo per cui questo cancello è stato preservato è legato alla storia di Villa Olga, che durante quel periodo ospitava la Gestapo. È curioso notare che il cancello conserva una svastica originale, realizzata prima dell’ascesa al potere dei nazisti in Germania.
Lo storico Theodor de Canziani ha spiegato che la svastica era utilizzata come simbolo dell’infinito, dell’interminabile, di qualcosa che si muove come il tempo, ma che non finisce mai. Simboleggiava anche il sole, fonte di vita. Questo simbolo era presente in molte antiche civiltà come quella cinese, giapponese e peruviana (forse è proprio in Perù che Mikuličić lo vide per la prima volta).
Dopo le SS, i servizi segreti jugoslavi dell’OZNA si stabilirono nella villa, utilizzandola per interrogatori, come confermano diverse fonti. Una certa normalità arrivò in seguito, quando la villa venne assegnata a inquilini privati, ovviamente coloro che godevano di determinati privilegi in Jugoslavia. In ognuna di queste ville, un appartamento era sempre riservato a un medico, poiché i funzionari statali desideravano avere sempre a disposizione un pronto intervento. Capitanata dallo storico dell’arte, la camminata è proseguita fino a Villa Ružić, dove il gruppo è stato accolto nel suo vasto parco. Villa Ružić è una residenza familiare progettata e finanziata da Viktor Ružić tra il 1935 e il 1938, secondo il progetto di David Bunetta. Viktor Ružić, figura di spicco che vantava titoli illustri come quello di Bano croato e ministro della Giustizia, era avvocato, operatore culturale e pittore. Costruì questa residenza per potersela godere insieme alla moglie Nada Brlić Ružić, la figlia più grande della scrittrice Ivana Brlić Mažuranić.
La villa, realizzata come edificio a due piani su un dolce declivio, si affaccia sul mare con i suoi archi semicircolari. Intorno all’edificio si estende un giardino riccamente paesaggistico, che conduce a un accesso privato e diretto alla spiaggia. Il giardino offre un vero tocco adriatico con una varietà botanica tradizionale. La scalinata che porta al giardino è ornata da due sculture rappresentanti Marte e Mercurio, che donano il giusto tocco di classe all’intera scena. I partecipanti alla serata hanno avuto l’opportunità di visitare anche gli interni, scoprendo così un angolo nascosto della letteratura croata, della storia della città e della Mitteleuropa.

Mostra
La visita tematica si è completata con una mostra dedicata a Branka Hegedušić Frangeš, pittrice che ha vissuto a Fiume. La mostra presenta disegni su kenaf, pianta coltivata per l’estrazione di una fibra tessile simile alla juta, che il figlio di Viktor Ružić, anch’egli Viktor, aveva piantato in Istria con l’intenzione di avviare un business per la produzione di carta con il marchio della Cartiera fiumana. Purtroppo, il progetto non si realizzò. I disegni esposti mostrano l’impegno di Branka come pittrice e gli sforzi di Viktor Ružić figlio, ingegnere, direttore tecnico della Cartiera, per introdurre una base autoctona per la produzione di carta.
Mentre i visitatori si godevano il parco accarezzati dal canto melodico dalla klapa femminile “Sklad” di Buccari, guidata da Nada Matošević, che ha eseguito canzoni in spagnolo, catalano e basco, le parole dello storico dell’arte Theodor de Canziani, sono passate dalle perle di storia ai ringraziamenti. Dovuti e sinceri per i liquori della distilleria Suza di Bregi, per la macedonia di frutta preparata con amore dalla signora Giuliana Desanti e da suo marito (fedeli entusiasti e rappresentanti del Comitato di quartiere di Podmurvice) e, per la signora Inga. Con quest’ultima, de Canziani ha un patto segreto bellissimo: “ricordarsi di celebrare in ogni istante la vita”.

Manicaretti
“Due anni fa ho vinto la battaglia contro il cancro al colon retto e da allora cerco di onorare la mia vita mantenendo un buon umore, trascorrendo tempo con i miei cari e circondandomi di persone che mi riempiono di energia positiva, evitando quelle che me la tolgono”, ha detto la signora Inga, la quale ha preparato tutti i deliziosi dolcetti offerti ai numerosi visitatori, creando un’atmosfera accogliente e conviviale, quasi da salotto, ma con un’affluenza degna di una piazza. All’aperto, poi, come nel più bello dei film…

Lo storico dell’arte Theodor de Canziani e il pubblico all’ascolto
Il bellissimo giardino di Villa Olga sul retro che s’affaccia sul mare
Il ritratto di Matilda Ružić
Visita agli interni di Villa Ružić

L’interno di Villa Olga con la sua famosa scalinata in legno
Un dettaglio del giardino di Villa Olga

La facciata principale di Villa Olga, con il famoso cancello in ferro battuto

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