
Brutto come la fame, si diceva un tempo, ma brutto al punto da non temere rivali, tranne forse la rana pescatrice o il pesce San Pietro (tutt’altro che grazioso nonostante il nome). Eppure, quando ci capita davanti in pescheria è un bel vedere! Lo scorfano, o scarpena, è un pesce dalle carni pregiatissime che si trova in commercio solo occasionalmente perché non è facile da pescare, anzi. Vive in profondità, si nasconde nelle praterie di posidonia ed è un predatore buongustaio che si lascia catturare praticamente solo se “stuzzicato” da un pasto goloso come quello del calamaro. Inoltre, bisogna preoccuparsi di evitare il contatto con le sue spine velenose. Insomma, è un osso duro anche per il pescatore provetto e quindi è inutile discutere sul costo di 20 o 30 euro al chilogrammo: sono soldi duri a guadagnarsi e comunque il pesce vale quel che costa perché si tratta di un ingrediente da brodo, zuppa e brodetto senza pari. Ciò detto (porto il doveroso ossequio a un pesce che non abbiamo l’occasione di vedere tutti i giorni), torniamo al solito menù di pesce che è possibile rimediare in pescheria ogni giorno.
Finito, due settimane fa, il fermo pesca, il pesce azzurro è tornato sui banconi di piazza del Popolo a prezzi che ormai conosciamo bene perché né salgono né scendono da un giorno all’altro, e si parla di 4 euro a chilogrammo per le sardelle e 5 per le acciughe. Le salpe costano 6 euro, gli zeri 8, gli scombri 12. E qui finisce l’assortimento del pesce azzurro, che è sinonimo di relativa convenienza e si diparte il più ampio ventaglio del pesce bianco, più pregiato e più costoso che elenchiamo: le occhiate sono le meno care della compagnia e costano 8 euro al chilo. I prezzi delle orate vanno da 10 a 33 euro. Chiaramente, il prezzo aumenta con la crescita della pezzatura. Il merluzzo si paga 10 euro, i barai 13. I calamari costano 21 euro. E dire che un tempo ci si scandalizzava se il prezzo superava le 100 kune (i 13 euro di oggi). Ma ecco il modo migliore per gustare un buon piatto di pesce senza spendere un patrimonio: un chilo di cozze in umido, insaporite con aglio e prezzemolo, sono quanto di meglio si può chiedere come condimento per una bella spaghettata d’estate. E costano 6 euro il chilogrammo.

Foto: DARIA DEGHENGHI

Foto: DARIA DEGHENGHI

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