Most: «Limitare i deputati delle minoranze. Serve un referendum»

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Most: «Limitare i deputati delle minoranze. Serve un referendum»
Il parlamentare dei serbi Milorad Pupovac e il deputato CNI Furio Radin

“Questo è il momento in cui bisogna riflettere su una diversa definizione dello status dei rappresentanti delle minoranze al fine di evitare situazioni simili in futuro”. Lo afferma Robert Podolnjak, deputato indipendente sulla lista del Most e uno dei maggiori esperti di diritto costituzionale in Croazia. “Anche per loro non è la situazione migliore dover decidere chi formerà la maggioranza”, ha aggiunto.

“Per l’elezione dei rappresentanti delle minoranze sono necessari meno voti, servono circa quattro volte meno voti per entrare in Parlamento”, ha proseguito Podoljnjak, il quale propone che le minoranze “non possano decidere sul governo e sul bilancio”, ma potrebbero avere il “potere di veto” sulle leggi relative alle minoranze. “Il loro veto potrebbe essere superato soltanto con tre quarti dei voti”.

Questa questione “dovrebbe essere oggetto di un referendum” in modo che i cittadini possano decidere se “accettare le nuove regole per le minoranze”, ha ribadito l’ex vicepresidente del Sabor.

“Siamo consapevoli che il processo di formazione del governo sia estremamente politicizzato, soprattutto a causa del potenziale coinvolgimento dei rappresentanti delle minoranze nazionali. Non è mai stato così problematico come dopo le elezioni del 17 aprile, ed è proprio in questo momento che occorre seriamente riflettere su una regolamentazione diversa del loro status, al fine di evitare situazioni simili in futuro, situazioni mai vissute prima in Croazia. Inoltre, le minoranze nazionali sono un elemento delicato…” ha dichiarato Podolnjak.

“Per tutti e otto i rappresentanti sono stati necessari circa 23.000 voti, il che nel sistema elettorale generale equivale a massimo due rappresentanti. Quindi, non c’è una parità di diritto di voto e questo consente la formazione di maggioranze parlamentari basate sul sostegno di una minoranza di elettori, non della maggioranza. Nella legislatura precedente, la maggioranza era composta da partiti e rappresentanti con 200.000 voti in meno rispetto ai partiti dell’opposizione. Questi sono i motivi per cui si deve cercare una soluzione in modo che i rappresentanti delle minoranze non abbiano il diritto, secondo la Costituzione, di decidere sulla formazione del governo e sull’approvazione del bilancio dello Stato”, ha concluso Podolnjak.

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