Matrimonio? Tre lustri possono bastare

In Croazia il tasso di fertilità è 1,48, molto al di sotto della soglia (2,1) che garantisce la crescita demografica

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Matrimonio? Tre lustri possono bastare

Nel 2020 in Croazia sono morte 57.023 persone, il 10,1 p.c. in più rispetto all’anno precedente. Il tasso di mortalità è stato 14,1, e quello di natalità 8,9. È la fotografia scattata dall’Istituto statale di statistica (DZS) nel Rapporto sull’andamento della popolazione nel 2020, pubblicato l’ultimo giorno del 202l. In questo contesto, sottolinea il DZS, il tasso di fertilità totale ammontava a 1,48, ossia “molto al di sotto del livello di riproduzione semplice stabilito a 2,1”. Nel 2020, si legge ancora nel report, sono nati 35.987 bebè (-0,8 p.c. rispetto al 2019), di cui 8.176 (22,8 p.c.) nati fuori dal matrimonio. Tra i bebè sono più numerosi quelli di sesso maschile (51,3 p.c.) rispetto alle femminucce (48,7 p.c.). Anche nel 2020 la maggior parte dei nati erano primogeniti (44,2 p.c.). Soltanto il 13,7 dei genitori ha ricevuto nel 2020 il terzo figlio. Le madri hanno partorito in media a 29,4 anni. L’Istituto ricorda che, ad esempio, nel 1968 le mamme partorivano per la prima volta a 22,8 anni. Ma veniamo ai morti. Nel 2020 gli uomini sono passati a miglior vita in media a 73,8 anni, mentre le rappresentanti del gentil sesso sono più longeve e muoiono a 80,7 anni. Nel 2020, come negli anni precedenti, la causa principale dei decessi è dovuta a malattie al sistema cardiocircolatorio (45,3 p.c. donne; 34,6 p.c. uomini). Il cancro è la seconda causa di morti in Croazia, con i maschi colpiti nel 27,6 p.c. dei casi e le donne nel 19,9 per cento.
Pochi fiori d’arancio
L’Istituto di statistica si è occupato pure di matrimoni. Nel 2020 ne sono stati celebrati 15.196 (-23,1 p.c. rispetto al 2019). L’età degli sposi aumenta e così il maschio decide di compiere il grande passo in media a 31,6 anni, mentre la donna a 29,1 anni. Nel 1989 le giovani coppie convolava a nozze molto prima, ossia l’uomo a 26,7 anni e la donna a 23,1 anni. Nonostante la maggior parte dei cittadini croati si dichiari di fede cristiana, le nozze in chiesa sono state registrate nel 42,3 per cento dei casi, mentre il 57,7 per cento degli sposi ha scelto il rito civile per unirsi. Dall’altro canto sono stati 5.153 i divorzi. Nel rapporto si legge, inoltre, che sono 339,1 i matrimoni sciolti su 1.000 celebrati. Le coppie in media “scoppiano” dopo 15 anni. L’Istituto di statistica poi precisa che nel 42,3 per cento dei casi le coppie che si sono separate non avevano figli, mentre nel 29,4 per cento c’era un figlio e nel 28,3 per cento due o più bambini. I giudici dei Tribunali croati hanno affidato i figli nella maggior parte dei casi (82,7 per cento) alla mamma, mentre solo nel sei per cento dei casi è stato decretato l’affidamento congiunto.

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